L’idea dietro al mio nuovo disco Antisommossa è stata quella di utilizzare parole che mi piace definire “di metallo”, termini che inquadrano bene lo sfondo della nostra società afflitta da crisi, guerre e disparità, non tanto per affrontare direttamente fatti di attualità e di cronaca, bensì per descrivere a modo mio delle sensazioni e dei momenti di vita quotidiana giocando con l’accostamento di tali termini ad altre parole più leggere, o comunque, appartenenti ad un campo semantico ben diverso.
Il risultato dell’accostamento di questi termini ha messo in evidenza un netto contrasto tra il ‘primo piano’, la nostra vita di tutti i giorni, le nostre esperienze personali, e lo sfondo, ossia la società che ci circonda con i suoi spiacevoli scenari ai quali pian piano stiamo facendo l’abitudine. Immagino che ogni cantautore al giorno d’oggi abbia a che fare con questo sfondo, che può essere sia ignorato sia, come nel mio caso, implementato all’interno della scrittura, fino a generare, man mano, un nuovo linguaggio che, rispecchiando la contemporaneità, lascia un segno per il futuro.
Il breve elenco che segue racchiude alcune delle parole e dei temi affrontati in ANTISOMMOSSA, che in generale potrebbero andare a comporre a grandi linee un ipotetico glossario del nuovo pop italiano, in quanto lasciano intuire molto bene la piega che sta prendendo il mondo e lo stato emotivo nel quale sono costrette a vivere le nuove generazioni di giovani.
ANSIA
Nella nostra società si è spesso orientati a vivere in un momento diverso da quello presente, in cui si è costantemente indaffarati nel tentare di risolvere qualcosa di ipotetico e condizionale e tutto ciò crea ansia, una terribile ansia. Questo stato emotivo è estremamente diffuso e, sebbene io mi definisca un “giovane vecchio”, questa ansia emerge molto spesso anche nei testi delle mie canzoni come in quelle di altri. Il proiettarci troppo sul futuro generando paranoie inutili è un’ottima fotografia di tutti noi oggi e questo fa sì che la parola ansia entri di diritto nel nuovo glossario dell’it-pop.
NOIA
Certo, siamo una generazione cresciuta con gli stimoli di un mondo in cui la norma è rincorrere costantemente qualcosa, lottare senza sosta per non rimanere indietro, come se rimanere indietro significasse non avere ragione di esistere. Questa logica porta a non fermarsi mai, ad aver paura di rimanere senza far nulla. Abbiamo disimparato la noia. Sottovalutare l’importanza che può avere uno sguardo annoiato sulle cose, sulla realtà, è a mio avviso un grande errore. Sono abbastanza convinto che fermarsi a riflettere possa portare ad una crescita personale e al ricongiungimento con un equilibrio - quasi primordiale - che troppo spesso viene a mancare. Queste riflessioni sono scaturite l’anno scorso durante la scrittura di Blindati, in cui ho provato a descrivere lo sguardo annoiato su una realtà di PERIFERIA.
PERIFERIA
Come è vero che il termine periferia ha origini antichissime, è altrettanto vero che delle realtà di periferia e di provincia nei brani si è iniziato a parlarne più spesso negli ultimi anni, con il boom della scena urban e di tutto l’immaginario che si porta appresso. Se ne parla come luoghi periferici, che hanno poco da offrire e che di tanto in tanto sfornano soggetti che, talmente forte era la loro voglia di riscatto e di fuga, sono diventati fortissimi nel loro mestiere e sono riusciti ad elevarsi da tali realtà. Ma la periferia non è soltanto questo. Secondo me per periferia non va inteso necessariamente un luogo fisico ma tutto ciò che è sul contorno, sul bordo, anche un emozione allontanata da noi stessi per percepirla il meno possibile è periferia. È un luogo dell’anima, LONTANO, ma pur sempre presente.
LONTANANZA
Tutti sappiamo cos’è la lontananza e non c’è un artista che non ne abbia parlato. Ognuno tratta questo tema a suo modo, chi parla di una lontananza fisica e chi di una emotiva, chi la dipinge come una circostanza che aiuta a vedere meglio le cose e chi invece non riesce a conviverci. In un modo o nell’altro è attorno al tema della lontananza che sono state scritte le migliori canzoni d’amore e anch’io a mio modo ho voluto affrontare questo argomento in Finestre verdi. A mio avviso la lontananza da una persona o da casa ci avvicina a parti di noi che altrimenti non saremmo stati in grado di raggiungere. Solo con la lontananza siamo in grado di dare peso alle piccole cose e di mettere a fuoco particolari che altrimenti non avremmo mai notato.
ESTREMO
Un atto estremo non è necessariamente qualcosa di eclatante bensì un gesto semplice, qualcosa che smuove dentro chi lo compie e chi in qualche modo ne è coinvolto. Un atto estremo ti butta a capofitto dentro la realtà, senza “se” e senza “ma”. Ci aiuta a togliere il velo d’ansia che altrimenti potremmo provare in alcune circostanze.
BOMBA
Le bombe fanno sempre un gran rumore e un bacio sulla guancia dato all’improvviso ci fa sobbalzare allo stesso modo. In Bombe carta dico “bombe carta lanciate sulla tua guancia destra”, come metafora di un bacio potente come una bomba, che ti risveglia da uno stato di stasi. In un caso come questo il bacio nel linguaggio delle mie canzoni è definibile come un atto estremo.
FAST FASHION
Se fino a 10 anni fa questo termine era sconosciuto ai più, oggi è sulla lingua di tutti. Noi giovani viviamo in un limbo in cui conosciamo le ripercussioni che ha sul nostro pianeta l’industria del fast fashion ma facciamo troppo poco per evitarla, anzi, la incentiviamo troppo spesso. Oggi questa espressione è la fotografia perfetta del nostro mondo, sempre più improntato sull’imitazione, dove pochi fanno davvero la differenza e il grande carrozzone degli imitatori li insegue senza apportare nulla di nuovo e diverso a quel mondo, anzi spinge alla conformizzazione massiccia, porta chiunque ad essere la fotocopia del prossimo. In millisecondi ho utilizzato questo termine per indicare qualcosa che apparentemente è bello, attraente, ma che si brucia subito e non dura nel tempo. Le cose che durano nel tempo ci piacciono, ma anche quelle che durano un attimo e poi svaniscono lasciano l’eco per un po’ di tempo perché in fondo, si, siamo tutti un po’ inutilmente nostalgici.
NOSTALGIA
Siamo una generazione di nostalgici, nel bene e nel male. Lo vedo dall’estetica, dai video su Tik Tok, dalla musica e dai post su instagram. È una nostalgia volta a periodi che non abbiamo mai vissuto. Questa cosa mi ha sempre incuriosito. Forse tutto questo è dettato dalla sicurezza che il passato, anche idealizzato, ci può dare, poiché è già scritto. A me piace pensare che la nostra sia una nostalgia volta al futuro. Quindi speranza. In fondo, tutti noi speriamo di ritrovare le sensazioni sicure, avvolgenti, rassicuranti del passato in un futuro incerto.
FUTURO
È una parola lanciata in avanti, al di là dei nostri occhi, intrisa di curiosità e anche paura. É curioso cercare di esorcizzare il futuro nei tarocchi che possono portarci consiglio o quantomeno indirizzare la nostra attenzione su cose nascoste ma che sappiamo già.
TAROCCHI
I tarocchi possono darci una sensazione di sicurezza in un futuro incerto. Come mi approccio al futuro io? Con il coltello in mezzo ai denti. È un’immagine metaforica ovviamente, rappresenta il sorriso. In fondo, se metti un coltello in mezzo ai denti non puoi fare altro che sorridere.
Mazzariello nasce è un giovane cantautore che ha suonato a MI AMI 2024. Ha esordito nel 2024 con Pubblicità Progresso. Nel 2022 entra nel roster di Futura Dischi, con cui pubblica a gennaio 2023 il primo EP ufficio oggetti smarriti. Nel 2024 torna l’ep ANTISOMMOSSA (Futura Dischi/Epic Records Italy).
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L'articolo Il glossario del nuovo pop italiano in 10 parole di Mazzariello è apparso su Rockit.it il 2024-05-28 10:15:00
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