Grazie a Sfera Ebbasta ho fatto pace con i tamarri

Il trapper di Ciny annuncia il nuovo album X2VR in un evento a sorpresa davanti a 5000 persone all’Allianz Cloud di Milano. Il racconto di una serata a cantare canzoni e a postare video a nastro sui social, fino a rendersi conto di non avere più paura degli zanza che ci terrorizzavano da adolescenti

L'Allianz Cloud di Milano pieno per Sfera - foto di Francesco Prandoni
L'Allianz Cloud di Milano pieno per Sfera - foto di Francesco Prandoni

Qualche giorno fa è stato annunciato un evento speciale con ospite Sfera Ebbasta all'Allianz Cloud di Milano. In pochissimi minuti l'evento è andato sold-out quindi molte persone sono rimaste senza posto. Non sono neanche le 21.00 e io mi ritrovo fuori dalla venue sommerso da persone che stanno cercando biglietti per assistere a una manifestazione dove - con molta probabilità - ci sarà l'annuncio del nuovo disco, o magari dei primi stadi da riempire per l'artista milanese. Insomma, più o meno, sappiamo che andrà tutto in quelle possibili direzioni, però ad ogni modo qui fuori fa molto freddo ed è pieno di piumini luci e cuffie di lana alla ricerca di biglietti. Mentre Shablo inizia il suo dj set con hit che suonano anche all'esterno, io decido di entrare superando il cordone di cuffie e piumini che si muovono come trottole per cercare dei biglietti.

Sfera - foto di Francesco Prandoni
Sfera - foto di Francesco Prandoni

Alianz Cloud è uno splendido palazzetto boutique non troppo grande, dove avvengono soprattutto eventi sportivi. L'impianto audio non è dei migliori e l'acustica in certi punti è abbastanza un disastro. Adesso capisco perché nessuno cerca di organizzarci eventi a tema musicale. Mentre sono in fila a per prendermi una birra noto che il pubblico è prettamente di sesso maschile, bianco, non troppo alto, non troppo giovane, ma nemmeno arriva a 30 anni. Sì, se ve lo state chiedendo l'età media oscilla tra i 26 e i 28 anni, qualcuno over 30 c'è ed è vestito con il piumino lucido però si vede che ormai non ci crede più di tanto a quel tipo dii outfit.

Se c'è una cosa che odio è leggere gli articoli dove si fa zoo safari in ambienti non propriamente apprezzati dai più grandi intellettuali del centro sinistra dopo la caduta del muro di Berlino, quindi per essere chiari lo dico chiaro: per me Sfera Ebbasta è tra gli artisti più importanti degli ultimi 30 anni, capace di aver scritto tra le migliori canzoni pubblicate in Italia e icona generazionale in grado di rappresentare una parte di persone che non veniva raccontata da nessuno.

Detto questo, ora potete lasciare un commento di odio qua sotto o condividere sui vostri profili social e arrabbiarvi, io invece mentre Shablo continua a caricare di hit il pubblico ritorno a quando avevo 15/16 anni ed ero una persona molto timida e riservata. Non sapevo esattamente come approcciarmi alla vita sociale e andavo in difficoltà a rapportarmi con gli altri. Nella mia città esisteva un posto chiamato "Nutelleria" dove in pratica si radunavano i giovani truzzi (da noi si chiamano così, ma per intenderci sono i tamarri) che avevano i capelli piastrati, qualche piercing in bocca e poi queste scarpe enormi firmate con le cinture firmate, magliette firmate, felpe firmate, tutto firmato insomma. A me facevano paura. Uno di loro si faceva chiamare Mich e io avevo molta paura di lui. O per meglio dire, speravo di non averci nulla a che fare anche se alcune persone che mi stavano molto simpatiche provavano una profonda stima per lui.

Oltre a Mich c'erano Gulma, Paso, Fede e quella compagnia lì, con i soprannomi che potrebbero andare bene in ogni compagnia di ogni città. Mich faceva paura perché di base in discoteca si metteva dei pezzi di plastica in bocca denominati starlite e iniziava a ballare facendo a gara con i suoi amici Gulma, Paso e Fede per chi riuscisse ad attirare più attenzioni. Poi a una certa scoppiava una rissa e su Netlog o MySpace potevi leggere il resoconto della serata. Io sono stato in discoteca due volte, entrambe le volte avevo paura. Entrambe le volte per fortuna mi sono venuti a prendere.

video frame placeholder

Un ragazzo seduto di fianco a me decide di raccontarmi di quando ha visto Sfera Ebbasta a Barcellona. Il ragazzo a cui affiderò un nome immaginario ovvero Giovanni, ha quasi 30 anni e ascolta il trapper straight outta Cinisello dal primo disco. Mi racconta di quella volta che ha beccato sotto casa Charlie Charles, oppure di quando si è fatto 4 ore di fila in macchina per un concerto di Sfera Ebbasta in qualche tappa del tour di Sfera Ebbasta. Mentre parliamo Sfera si palesa e inizia a cantare alcuni suoi brani celebri, come Tran Tran e Visiera a becco. È vestito di nero, si vede che è diventato un giovane uomo.

A sedere non si può restare e tutti cantano a squarciagola, non c'è nemmeno bisogno di ascoltare il performer a centro palco, perché Sfera Ebbasta poteva essere chiunque in questo momento ed esibirsi nel modo migliore e assurdo, tanto non si sarebbero sentito e capito nulla. Nel delirio di un karaoke fisico ed umano a un certo punto arriva un video trailer proiettato e si percepisce un: "il nuovo album arriverà prima di quanto pensiate" e poi una nuova canzone, che sembra una bella nuova canzone.

Sfera Ebbasta saluta il pubblico e va a casa. Riparte il dj set dopo l'esibizione di Sfera Ebbasta e tutti iniziano a pubblicare video e contenuti. Poi con solenne pacatezza vanno a casa. In fila, ordinati e taggando Sfera sui social network. Ormai è diventato un culto del genere denominato trap in questo paese ed è riuscito a crearsi una base di fan che è cresciuta anagraficamente con lui e non l'ha abbandonato. Chiaro, sono arrivati i più giovani, ma quello che sto testimoniando è il ritorno di una personalità importante nell'industria culturale di questo paese. Sfera Ebbasta non è di passaggio, quando torna qualcosa di muove e fa rumore

Identità, rappresentazione, crescita, maturità e chissà quante altri spunti si potrebbero trovare. Ma sì, in questo pubblico di affezionati non c'è delusione per essere stati una serata a sentire un dj set di hit e qualche canzone cantata dal pubblico, sono tutti contenti e testimoni. Arriveranno a casa e cercheranno informazioni, condivisioni e commenti sui vari social network. Nella notte l'hashtag X2VR (titolo del nuovo album di Sfera Ebbasta) è diventato tendenza anche su X, insieme a Perla del Grande Fratello e a Mazzarri forse tornerà ad allenare il Napoli Calcio.

In tutto questo mare di parole, informazioni, live report, video rubati e pubblicati per ottenere qualche click, questa mattina ho cercato Mich, il tamarro delle mie zone su Facebook. Ho visto che ora va a pescare e veste in giacca e cravatta perché lavora in banca. Ha perso una marea di capelli – sarà colpa forse della combinata gel/piastra di 16 anni fa? – e vive in un paese vicino alla mia città natale. Dopo tanti anni credo sia arrivato il momento di fare pace e capire quanto sia stato fondamentale per la mia crescita personale grazie alla paura che mi ha fatto provare.

Sfera Ebbasta è diventato così grande da essere icona, capace di passare da un sorprendente pubblico over 30 a quello più giovanissimo under 20. In mezzo, una marea di adolescenti diventati giovani adulti come lui, che domani andranno a lavorare e nel tempo libero leggeranno articoli o guarderanno qualche possibile spoiler del nuovo disco. Come ieri sera, discuteranno se ci saranno i Club Dogo nel disco e tramite una ricerca fatta di like e foto passate proveranno a capire le future collaborazioni. Sfera Ebbasta è culto, ci ricorda i tempi degli starlite in discoteca, ma con la consapevolezza che gli anni sono passati e anche se siamo tutti invecchiati, le sue canzoni no, visto che sono degli instant classic (così dicono i più grandi intellettuali del centro sinistra dopo la caduta del muro di Berlino, vero?).

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L'articolo Grazie a Sfera Ebbasta ho fatto pace con i tamarri di Teo Filippo Cremonini è apparso su Rockit.it il 2023-11-14 10:09:00

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