Guardare Love Mi in TV è stata una pessima idea

Il concertone di Fedez (and Friends) era per un'ottima causa ed è indubbiamente stato una fantastica opportunità di ascoltare musica (gratis) per tanti ragazzi. Ma sul divano... un disastro. A conferma dell'unicità del live e dei problemi generazionali della nostra tv

Fedez e J-AX live al Love Mi
Fedez e J-AX live al Love Mi

Nei giorni scorsi ne ha parlato anche il muro: Love Mi, il concertone benefico organizzato da Fedez e J-AX per festeggiare l'avvenuta riconciliazione dopo anni di sguardi oscuri e silenzi imbarazzati seguiti al successo di Comunisti col Rolex e allo scioglimento del duo d'oro delle classifiche FIMI.

I due hanno messo su uno show per raccogliere fondi per Tog - Together to Go, una onlus che cura gratis i bambini affetti da patologie neurologiche. Un gesto che fa sicuramente onore e che, non appena annunciato, ha visto frotte di sponsor accorrere in aiuto dell'iniziativa per renderla reale e farsi vedere associati al nome Ferragnez, la famiglia più famosa d'Italia.

Ariete con Elenoire Casalegno e Aurora Ramazzotti
Ariete con Elenoire Casalegno e Aurora Ramazzotti

Di fronte al palco enorme posizionato in Piazza Duomo a Milano c'erano migliaia di ragazzini che stavano lì dalla mattina, pronti a cantare qualunque cosa passasse dalle casse, con la segreta speranza di immortalare Chiara Ferragni e figli, i piccoli Leone e Vittoria, per fare una storia Instagram che passi - davvero - alla storia. 

Il concertone è una sorta di Fedez and Friends, tipo quelli che faceva Pavarotti, senza i duetti e la lirica. Praticamente un Festivalbar redivivo come l'amicizia tattica tra Fede e Ax, in cui si esibiscono su per giù con tre canzoni a testa una sfilza di eroi dei teenager assolutamente mai rientrati nei radar di quelli che in tv guardano Battiti live o i programmi di Carlo Conti, ma neanche il Concertone del Primo Maggio. 

Sì perché noi, lo spettacolo, l'abbiamo visto in televisione, sulla vecchia Italia Uno, la tv dei giovani di Mediaset prima che l'era della tv generalista finisse. È stato un esperimento, per capire lo shock che devono aver avuto quelli che hanno acceso per puro caso al tramonto e si sono ritrovati un tamarro sudatissimo in piumino sotto 45 gradi con dietro una sfilza di amici che riprendono col cellulare, mentre fa da hypeman a sé stesso e rappa di quanto la provincia milanese sia dura, fomentato da migliaia di ragazzini che sanno tutte le parole a memoria, che pogano, che si scassano ammerda e che sputano fuori tutta l'energia repressa di due anni passati ai domiciliari. 

Rhove
Rhove

Siamo sicuri che lì, nella bolgia della piazza più importante di Milano, sia stata un'esperienza divertentissima, da raccontare ai nipoti e di sicuro una scaletta che porta live i fenomeni da milioni di stream su Spotify è una cosa decisamente interessante, ma guardare il concertone di Fedez & Friends in tv non è stata una grande idea, per un mucchio di ragioni. 

Intanto i concertoni con i presentatori e le pause pubblicitarie fanno sempre provincia, quella del 2000 tutti in piazza con Fiorello e Alessia Marcuzzi, senza però gli spettacoli itineranti di Vittorio Salvetti né il carisma estivo dei due host. Qui abbiamo avuto Elenoire Casalegno e Aurora Ramazzotti - più spigliata la seconda della prima - che hanno tentato malamente dii interagire con personalità super timide come Ariete o gente in botta da performance allo stato brado come Rhove, Shiva o Paky, che non se le cagavano di pezza. Non è andata meglio a Gabriele Vagnato, che funziona più su TikTok che nella vita vera, né ai suoi siparietti pseudo comici davvero poco a fuoco. 

Allora, com'è stato questo eventone? Sicuramente ha confermato l'unicità dell'esperienza live, irriproducibile in tv a meno che tu non abbia un audio e una regia degni del Glastonbury e - casomai - anche degli act degni di tale palco.  Ecco, fuori dal fomento della piazza, i rapper generazionali amati dai teen appaiono in tv come gente buttata lì per caso, che manco hanno fatto il cambio dell'armadio e karaokano sé stessi col piumino e 45 gradi percepiti senza nemmeno rappare davvero, facendo le doppie alla base e portando sul palco una crew di amici che non ci stanno a fare un cazzo, che neanche mimano le parole delle canzoni. 

Tananai
Tananai

C'è chi ha fatto più show: Myss Keta performer nata, Mara Sattei con la sua classe, Dargen D'Amico vecchio lupo di mare che dai palchi minori si ritrova finalmente protagonista di Sanremo e X Factor, facendoci sognare che a volte non esista il tempo massimo neanche per farcela. Poi Rkomi, Tedua, che una volta entrati sotto l'ala di Fedez stanno conoscendo un successo insperato ma non riescono ancora a spaccare adeguatamente live, nonostante la band e l'impegno della produzione.

Prima del duo più atteso arriva Tananai, il miracolato di Cologno, colui che grazie agli errori, alle stonature e al suo modo "cazzomene" di prendere la vita, il suo ultimo posto a Sanremo l'ha fatto fruttare più del primo ed è diventato un idolo e un sex symbol. In piazza lo amano, in tv stona ma ormai ci siamo abituati. Entrano Fedez e J-AX, annunciano la pace, si abbracciano, la regia inquadra ogni cinque minuti Chiara Ferragni che si commuove, cantano ma è quella tipica situazione in cui il tempo non è gentiluomo e le loro canzoni insieme, anche se arrangiate più punk rock o con più groove, sempre brutte rimangono. 

Cinque alto ai ragazzini che si sono divertiti in piazza, lo show televisivo è stato piuttosto tremendo ma visti i nomi in cartellone non ci aspettavamo certo il Primavera Sound. È mancata un sacco la musica, ma la scena milanese oggi è pocket, sta in un lettore mp3 suonato a volume mille da un impianto con gente sopra che ci canta in semi playback e teenager impazziti davanti.

Myss Keta
Myss Keta

"La musica è finita, gli amici se ne vanno, che inutile serata, amore mio, ho aspettato tanto per vederti ma non è servito a niente". Questo incipit di Franco Califano per la musica di Umberto Bindi e la voce di Ornella Vanoni col concertone di Fedez non c'entra niente ma ci sta che qualcuno tra il pubblico l'abbia pronunciato quando non è riuscito a far entrare in una storia IG nemmeno la sorella o la mamma di Chiara Ferragni, ma pazienza. La beneficenza è stata fatta e se volete potete continuare a farla cliccando qui, perché il fine è assolutamente encomiabile. Alla prossima con la visione di Una voce per Padre Pio.

 

---
L'articolo Guardare Love Mi in TV è stata una pessima idea di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2022-06-29 10:15:00

Tag: tv opinioni

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia