I Botanici sono il Ciani, Toni e Gas, e si formano a Benevento nel Gennaio 2015. Esordiscono nello stesso anno con una demo di tre brani a cui segue la registrazione e la pubblicazione del primo disco Solstizio per Garrincha Dischi. Ad un anno dalla release del fortunato album Origami il trio campano è tornato con Kirigami, un ep di soli quattro pezzi già editi rivisitati insieme agli artisti della scena indipendente per cui provano più rispetto.
"L’idea di pubblicare un Ep di featuring in formato digitale ci è venuta a inizio 2020 quando il tour invernale di Origami si avviava al termine. Avevamo voglia e bisogno di tirare fuori qualcosa che gratificasse alcuni brani del disco che non erano stati singoli, ma che ritenevamo potessero avere una loro potenza peculiare".
Questo è il racconto dei quattro featuring presenti nell'Ep, da parte degli artisti coinvolti.
MAGGIO – SFORTUNA
Nel periodo in cui mi è arrivata non stavo ascoltando troppe cose nuove, ma con Sfortuna è stato strano, mi ha dato modo di vedermi in una prospettiva dove mi sentivo già a mio agio, essendo fan del genere, ma dove non avevo mai avuto l'opportunità di confrontarmi. Proprio per questo mi sono messo subito a scrivere preso dall'elettricità del momento, senza pensare alle metriche o altro, provandola praticamente quasi subito in studio per registrarla. Mi ha gasato potermi vedere in altri panni, comunque non troppo dissimili da quello che faccio di solito. Con Ste' ci siamo messi a fare delle prove e a ricantare il ritornello: ci è piaciuto da subito. È stato bello interpretarla, ho preso una mia esperienza personale che poteva calzare ed arricchire il tema del pezzo, che già nella versione originale trovo una bomba. Poterci mettere la mia strofa è stato super fomentante.
ENDRIGO – QUARANTADUE
Con i Botanici ci siamo conosciuti tanti anni fa, quando tramite amici comuni siamo finiti ad ospitarli e a suonare insieme. A vedere noi c'erano solo loro, a vedere loro c'eravamo noi e qualche persona. Questa fortunata e assolutamente del tutto inaspettata atmosfera intima ci ha permesso di diventare amici. L'amicizia a quanto pare sta sopravvivendo anche adesso che ci capitano concerti un po' più affollati. Conoscevo già questo pezzo, siamo entrati a registrare il nostro disco nello stesso studio dove avevano appena finito il loro, quindi ci ha accompagnato durante tutto il periodo di gestazione. Questa canzone, almeno per me, è un racconto molto limpido, diretto, non ha grandi segreti. Per questo mi ha permesso il grande lusso di cantare senza troppi pensieri, cosa che di solito mi riesce abbastanza difficile: è come guardare il film di un altro, per quanto triste a un certo punto finisce e a te non è successo nulla. Forse.
GIORGIENESS – CAPOTASTO
Di persona, se non sbaglio, ci siamo conosciuti durante il mio tour acustico nel 2019, quando suonai a Caserta. Ho un ricordo molto piacevole, passammo la serata a chiacchierare. Poi un giorno Bebo mi ha scritto e mi ha messa in contatto con loro. Con Garrincha in generale c’è un grande affetto reciproco e sono felice di essere riuscita a collaborare con i Botanici. Come nel caso degli Endrigo qualche anno fa, scelgo di fare solo feat in cui credo, che partono da una sana e sincera stima reciproca. Onestamente, avevo già sentito Capotasto, ma non avevo un legame col pezzo, quando invece mi è stata proposta le ho trovato un senso dentro di me, che potesse combaciare con la mia storia personale: sarà che di capotasti nella mia vita ne ho usati, regalati e ricevuti parecchi. Mi ha fatto tornare ragazzina. I Botanici fanno la musica che non mi stancherò mai di ascoltare, la penna è brillante, me la sono cucita addosso ed è venuto tutto naturale. Son riusciti a farmi urlare di nuovo, maledetti!
CHECCO (LO STATO SOCIALE) – CAMOMILLA
I ragazzi li ho conosciuti anni fa, alla spicciolata. Chi a un nostro concerto, chi al concerto di qualcun altro e chi in qualche bar della città. Mi dicevano: "siamo i botanici, ci chiamiamo i botanici", io rispondevo di sì ma ho sempre pensato fosse un nome abbastanza brutto per una band. Tuttavia, mentre me lo dicevano, erano di un candore così convinto che me li fece star simpatici subito, mi ricordavano quel film dal titolo "La rivincita dei nerd". Inizialmente avevo pure immaginato studiassero tutti insieme, tipo tutti biologi o botanici per davvero. Invece no, era proprio un nome di fantasia, spurio da qualsiasi contesto della loro storia personale. Un gruppo di amici che ascolta musica fuori moda e che suona con l'ingenuità fresca di chi sta facendo esattamente quello che vuole fare. Mi chiesero se avessi voglia di cantare un brano con loro: "Camomilla" del gruppo "I Botanici". la cosa mi aveva fatto sorridere. Accettai senza sè e senza, avevo voglia di farlo, in fondo mi rivedo in loro. E poi mi mancava una balotta come la loro.
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L'articolo Facciamo balotta: un racconto tra amici dei Botanici di Marco Beltramelli è apparso su Rockit.it il 2020-11-26 09:51:00
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