C'è un modo di dire friulano per descrivere le situazioni in cui la fortuna arriva nella maniera più inaspettata: più culo che sentimento. Intendiamoci, i torinesi Tamango non è che non ne abbiano di sentimento, anzi. Per il loro sinuoso mix di r&b e cantautorato avevamo già perso la testa in tempi non sospetti, tanto da battezzarli tra i nostri CBCR lo scorso anno e portarli sul palco alla prima edizione della Notte dei CBCR in uno dei live più riusciti della serata, quindi speravamo che del loro talento se ne accorgesse anche il mondo là fuori. Di certo però non ci aspettavamo, come non se lo aspettavano loro, che a deciderlo sarebbe stato l'algoritmo di Instagram in maniera totalmente arbitraria.
È successo tutto nell'arco di un weekend, quando i Tamango hanno visto riversarsi sul loro profilo Instagram migliaia e migliaia di account con il passare delle ore, tutti attratti di un reel che al momento conta circa 2 milioni e mezzo di visualizzazioni. E poi i commenti, che vanno da fan – e possiamo già definirli così, visto il livello immediato di coinvolgimento – sparsi un po' per il mondo a qualche collega insospettabile, come Madame, Tredici Pietro o Paola Iezzi, fino all'academy dei Grammy(!). Nessuna truffa con le views comprate o colpi gobbi simili, è tutto vero e organico.
Il merito di questa imbeccata è tutta dei Tamango e, nello specifico, di un concerto che ora diventerà un mezzo culto, visto la risonanza che sta avendo. Si chiama Arrembaggio al cane pazzo e si tratta di un live molto figo realizzato lo scorso maggio al Mad Dog, uno speakeasy di Torino. Ce lo racconta così Manfredi Maida, manager dei Tamango e fratello di Marcello, cantante del gruppo: "Si tratta di un live in cui volevamo fare una cosa molto particolare, presentare alcuni brani già incisi ma riarrangiati in maniera diversa e mettere la band al centro dello spazio con i fan tutti intorno. Abbiamo individuato questo Mad Dog, che essendo uno speakeasy permette l'accesso solo con una parola segreta che cambia periodicamente, e abbiamo di suonarci lì dentro. È uno spazio abbastanza piccolo, abbiamo fatto circolare la cosa tra i nostri fan più stretti perché sennò non ci saremmo mai stati".
Il risultato spacca parecchio: il modo in cui la telecamera ruota attorno alla band e le luci soffuse – i Tamango sono un senso più ampio un collettivo che cura parecchio anche l'immagine con un paio di videomaker al seguito – danno una dimensione molto intima dello spazio, il che si riflette anche molto nella nuova veste cucita per i brani. Insomma, anche chi non conosce granché i Tamango è facile che si trovi catturato in un attimo da tutto il contesto. Evidentemente ben più di quanto chiunque potesse prevedere, visto come sono andate le cose. Il video è stato pubblicato sotto Natale come chiusura del primo corso dei Tamango e per lasciare campo alla musica su cui stanno lavorando adesso. Per promuoverlo hanno realizzato un paio di reel molto brevi che prendono qualche estratto del live, ora uno di questi è diventato la vetrina attraverso cui il gruppo si sta facendo conoscere. E non che ci sia niente di folle in queste riprese: la manciata di secondi di Il cielo sopra Berlino con cui sono andati virali vede semplicemente la band che suona in uno spazio molto figo e circondata da suoi fan. Sicuramente d'impatto, ma senza che abbiano dovuto inventarsi niente di particolare.
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"Forse avrei preferito non succedesse in questo momento", commenta ridendo Manfredi. "Abbiamo educato il pubblico al nostro modo di fare le cose, poi ci siamo trovati catapultati nel generalismo così di colpo. Quando ti becchi sta botta improvvisa di visibilità ci sono un po' di dinamiche strane che si trascinano dietro e da cui non vogliamo farci intaccare". Tra queste c'è l'essere sommersi da messaggi e commenti improbabili – compreso un assurdo thread di discussione sulla R moscia di Marcello e le richieste continue se Federico, il pianista, sia Jack Antonoff –, l'avere un canale di follower che arrivano dalla Spagna senza che si capisca bene come e perché e la casella mail di Manfredi che si accumula di messaggi non letti. Proposte da ogni angolo dopo un video di 15 secondi.
Impossibile dire se questa ventata di popolarità porterà bene alla band (noi, ovviamente, ci auguriamo che lo faccia), certo è notevole rendersi conto di come a volte basti imbroccare una cosa piccola come un video di pochi secondi per trovarsi un faro enorme puntato adesso. "A noi interessa fare i concerti fighi, non i reel divertenti", dice Manfredi per raccontare la bizzarra situazione in cui si sono trovati incastrati negli ultimi giorni. "La cosa bella che abbiamo notato è che anche il concerto per intero ha avuto molte visualizzazioni, in generale c'è un nuovo afflusso di fan che stanno scoprendo la musica della band e si stanno affezionando rapidamente, vuol dire che al netto del colpo di fortuna abbiamo lavorato bene e la gente se n'è accorta dopo averci scoperto". E, visto che se lo meritano, speriamo che continuino ancora molto a essere scoperti.
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L'articolo I Tamango hanno fregato l'algoritmo di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2024-01-25 11:02:00
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