"Impubblicabile": un grande carnevale collettivo per festeggiare Matteo Romagnoli

Il 23 e 24 febbraio, a Bologna, al TPO, la famiglia Garrincha ricorderà il suo fondatore nel giorno del suo compleanno. Tutti coloro che hanno condiviso un pezzo di strada (e di festa) con lui erano concordi sul fatto che "bisognava fare qualcosa". Ecco cosa accadrà

Matteo Romagnoli
Matteo Romagnoli

Il 23 e 24 febbraio, a Bologna, al TPO, la famiglia Garrincha ricorderà Matteo Romagnoli

“Impubblicabile” è il nome scelto per un festival che vedrà alternarsi sul palco praticamente tutte le band, e artisti e artiste, che invece Matteo ha deciso di pubblicare, di seguire, di promuovere, di spingere... di fatto di credere in loro quando ancora nemmeno loro, forse, credevano in sé stessi. La musica italiana in italiano esisteva chiaramente anche quando Garrincha nacque. Non era in classifica, faceva però fatica a passare nelle radio commerciali se non era un pezzo pop. L'indie era indipendenza, circoli Arci, piccoli club, centri sociali. Era un mondo lontano quello delle etichette indipendenti di “tendenza” erano lontani gli anni '90. Garrincha, assieme ad altre poche realtà in Italia, è stata l'incubatrice non solo di talenti e fenomeni sociali ma anche e soprattutto un sostegno a un mondo che ne aveva bisogno. Ricordarlo è dobbligo, farlo con la musica necessario. Ma prima di arrivare a dire chi salirà sul palco capiamo come è arrivato a salire su quel palco e perchè quel palco.

Parto da me, e dal mio rapporto con Matteo. Matteo, per me era Johnny. Mi si era presentato così tanti anni fa, quando il suo numero mi arrivò da Lodo Guenzi dopo un concerto de Lo Stato Sociale a Macao. Dovevo sentire Matteo perchè stavo curando la realizzazione di un cd in ricordo di Davide “Dax” Cesare ucciso 10 anni prima da una famiglia di neo-nazisti per le vie del Ticenese a Milano. Lo chiamai per chiedergli un pezzo de Lo Stato Sociale, lui ci propose tutte le band di Garrincha. E con lo stesso spirito qualche anno dopo organizzammo un viaggio in Chiapas da cui nacque un cd “Arte al servizio del Pueblo” e il mini tour “Garrincha Loves Chiapas” e una mostra fotografica nella sede di Radio Popolare per i 25 anni dell'inizio della rivoluzione zapatista.

E così mille altre volte, tra lavoro e politica. Ogni occasione diventava opportunità, ogni opportunità una scusa. Mille livelli, a volte troppi, tanto che spesso Matteo scompariva e poi quando tornava dovevi stargli dietro perchè era locomotiva in corsa. Matteo era questo, era un vulcanico entusiasta, amava il casino e nel suo disordine riusciva a tenere assieme tutto. Impubblicabile sarà una festa, come piaceva a  lui, organizzata dai suoi regaz per lui.

Alberto Bebo Guidetti de Lo Stato Sociale è uno di loro e ricorda che “l'idea di organizzare qualcosa per Matteo è nata immediatamente dopo la sua morte. Ricordo che chiunque avessi sentito o incontrato in quei giorni mi ripeteva: 'facciamo qualcosa!'". "Così", prosegue Bebo "abbiamo pensato di fare qualcosa che fosse in linea con quanto costruito negli anni dallo stesso Matteo, ma anche che rappresentasse bene come abbiamo sempre inteso gli eventi a marchio Garrincha.Ci sarebbe piaciuto fare un festival itinerante nella città, che coinvolgesse Locomotiv, Covo, Estragon e TPO, tutti i club in cui siamo cresciuti e in cui siamo passati come pubblico, artisti, produttori, dj, sempre in compagnia della bella faccia di Matteo”. Bebo aggiunge: “Sarebbe stata un'idea clamorosa, ma sarebbe stato anche molto complicato organizzare tutto con il poco tempo a disposizione (ma non escludiamo di farcela in futuro!)”.

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In quei giorni Matteo avrebbe festeggiato il suo 44esimo compleanno e così Bebo e gli altri hanno “pensato che per questa festa di compleanno” di fare un qualcosa che fosse più semplice ma non banale. Bebo dice “abbiamo fatto qualche telefonata, mandato qualche messaggio, aperto un file condiviso e in poco meno di un mese avevamo oltre 30 artistə prontə a salire su un palco: chi c'era dal minuto zero dell'etichetta, chi ci è passato in mezzo, chi ha cambiato nome d'arte e anche chi ha smesso con la musica dal vivo e riprenderà la chitarra per l'occasione. Il rammarico è non avere il 100% dei nomi che Garrincha ha pubblicato, ma avremmo iniziato alle 8 di sera e finito alle 8 del mattino per due giorni, alcune scelte artistiche andavano fatte e su questo – Matteo mi ha insegnato negli anni – non bisogna tirarsi indietro. Perché è una festa, anzi sarà una grande festa che vedrà scorrazzare per il TPO anche chi non appare nel cartellone, perché è di famiglia. Qualcuno salirà su un palco all'improvviso, per suonare con una band non sua e qualcuno urlerà dalle ultime file 'Facci i Nabat!' come da tradizione”.

Mattia Barro, de L’Orso, ricorda che “a Matteo piaceva fare musica in due modi: con gli altri e con il cuore. Un modo di fare d’altri tempi. Un po’ naïf, certo (soprattutto oggi), ma che raccontava di un ragazzo cresciuto nella tradizione dell’underground, del DIY, del fare di necessità e pochi mezzi virtù. Perché non me ne voglia nessuno degli artisti che hanno nuotato nell’avventura Garrincha Dischi, ma nessuno di noi è, era o è stato un fenomeno. Nessuno di noi è, era o è stato davvero un chissà quale grande artista. Ma quello che Matteo continuava a ripetere nelle sue scelte, nelle sue convinzioni, nelle sue lotte era semplice: importava davvero esserlo?".

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Bebo rilancia: “Garrincha non era solo un'etichetta di artisti, ma era soprattutto un collettivo di persone. Dietro a questo evento lavoreranno più di una ventina di persone, persone con cui abbiamo lavorato per anni gomito a gomito e che permettono a noi più visibili di prendere gli applausi. Senza queste persone noi saremmo solo dei disperati, invece così abbiamo un posto nel mondo. È un bel regalo, il loro. È lo stesso regalo che ci ha fatto Matteo per gli scorsi 13 anni, qualcosa in più: scoprire di non essere soli".

Mentre la Garrincha vista e vissuta da Mattia Barro è stata un carnevale. "Un carnevale di una gioia quasi grottesca, con una volontà forte e radicata di voler ribaltare le gerarchie sociali. Proprio come il carnevale – e fidatevi di me sull’argomento, vengo pur sempre da una città che lo celebra tirandosi arance in faccia – il pagliaccio, il reietto, l’emarginato anche solo per un attimo può diventare re o regina. E così è stato per noi tutti. Girando per anni come una carovana di giostrai abbiamo seguito le incomprensibili trovate di Matteo. Un po’ per follia, un po’ per curiosità, ma soprattutto perché alla fine ci stavamo davvero credendo in quel sogno. E, come ogni matto (e lui se ne intendeva come spiegava già dal titolo del suo disco a nome Matteo Costa ‘Sono solo matti miei’), Matteo aveva ragione”. 

Sul palco del Tpo si alterneranno Anzovino / Guidetti / Maggiore ∙ Bachi da Pietra ∙ The Bluebeaters ∙ Brace ∙ Cimini ∙Chewingum ∙ Costa! ∙ Edo Cremonese ∙ España Circo Este ∙ Ex Otago ∙ Gazebo Penguins ∙ Gregorio Sanchez  ∙ La Rappresentante Di Lista ∙ Le Endrigo ∙ L’Orso ∙ Loren ∙ Lo Stato Sociale ∙ Magellano ∙ Management ∙ Marcello Petruzzi ∙ Nel Dubbio ∙ Nicolò Carnesi ∙ Pierpaolo Capovilla / Nicola Manzan ∙ Ruben Camillas. E ci saranno altri ospiti che a breve saranno annunciati.

E poi si ballerà, come avrebbe voluto Matteo Costa Romagnoli, con i Dj Set di Frank Agrario, dei Keaton, Lili,  Lowtopic, Teppa Bros e Splendore. Ma c'è di più infatti ci ci sarà la possibilità di acquistare in pre-order il vinile 7” de Lo Stato Sociale e Matteo Costa “Sotto un milione di nuvole”, con due brani inediti.

Come sempre è accaduto per i Garrincha Loves e per i concerti de Lo Stato Sociale il prezzo sarà popolare, l'abbonamento per due giorni costa 35, 45 invece si vuole anche il vinile. Il ricavato andaà in beneficienza. Si può prendere tutto in prevendita, su www.boxticket.it. Sarà una festa, non sono di saluto, non solo di compleanno, sarà una festa alla musica indipendente italiana che anche grazie a Matteo è diventata grande. 

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L'articolo "Impubblicabile": un grande carnevale collettivo per festeggiare Matteo Romagnoli di Andrea Cegna è apparso su Rockit.it il 2024-02-02 16:12:00

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