Durante un festival come il MI AMI, ci sono tantissimi istanti che sfuggono all'occhio distratto e che riempiono l'aria di magia. Bisogna avere la prontezza di coglierli, anche solo con il proprio sguardo, per sentirli un po' più propri. Chi ha il clic facile, può farsi aiutare da una macchina fotografica, così da conservarli per sé e poter tenere impresse tutte quelle emozioni in uno scatto.
Per questo, durante MI AMI 2024, Instax Fujifilm ha coinvolto due fotografi al giorno, sei in tutto, perché il loro sguardo sul festival si trasferisse su pellicola fino a trasformarsi in un mosaico di immagini vivide e indimenticabili. Qua sotto vi raccontiamo chi sono, assieme a una selezione delle foto analogiche che hanno realizzato all'interno del festival.
Arianna Toniolo
Che fotografa sei?
Sono una giovane fotografa che ama sperimentare. Innamorata dell'essenza dei piccoli gesti romantici, adoro catturare quei momenti che spesso passano inosservati, ma che raccontano storie profonde. Mi piace rimanere invisibile per coglierne l'autenticità. Il mio obiettivo è creare immagini che respirino poesia, con un'estetica un po' vintage.
Cos'hai cercato di restituire di questo MI AMI con le tue foto?
L'esperienza al MI AMI è andata benissimo. Ho cercato di catturare momenti sinceri, trasmettendo attraverso le mie foto la felicità e la voglia di stare insieme che si respiravano durante il festival.
Cosa ti sei divertita di più a scattare?
Mi sono divertita a scattare doppie esposizioni; la varietà di possibilità di INSTAX mini 99 è stata molto stimolante. Mi sono concentrata sulla ricerca della texture e della luce, combinandole al meglio per far risaltare il soggetto.
Qual è la tua foto del cuore di questo MI AMI?
La mia foto del cuore è sicuramente quella in cui il soggetto si intreccia con l'illustrazione della stella del MI AMI, perché è stato un esperimento che mi ha permesso di far coesistere due realtà: una figura misteriosa e un'aura luminosa. Inoltre, il soggetto dello scatto è proprio l'altro fotografo che lavorava con me, con il quale si è creato un bellissimo legame, rendendo questo ricordo ancora più prezioso per me.
Benedetta Damiani
Che fotografa sei?
Mi sono sempre fatta guidare dall’istinto, che mi dice cosa devo fare e come lo devo fare. Mi è sempre piaciuta l’idea di fotografare persone mentre fanno le loro cose, ciascuno immerso nel suo mondo, e bloccarne un istante.
Cos'hai cercato di restituire di questo MI AMI con le tue foto?
È stato fantastico! Il mio primo MIAMI è stato nel 2014 e fotografarlo 10 anni dopo è stato molto bello. Ho cercato maggiormente di rendere l'energia e la vivacità del pubblico.
Cosa ti sei divertita di più a scattare?
Mi sono divertita molto ad entrare nei poghi e fotografare la dinamicità delle persone da lì in mezzo. Anche se mi è piaciuto molto anche fermare dei ragazz* per chiedere di fotografare qualche dettaglio.
Qual è la tua foto del cuore di questo MI AMI?
La mia foto del cuore è una foto del pubblico durante il live di Visconti, perché credo abbia restituito l’energia del pubblico gasatissimo in quel momento :)
Emiliano Zaza
Che fotografo sei?
Sebbene la fotografia sia una tecnica espressiva più statica rispetto a molte altre, credo fortemente nell'idea impressionista di Monet per cui ognuno in ciò che osserva possieda una prospettiva soggettiva, un'attenzione diversa. E per tale motivo, sono convinto che anche di fronte ad uno stesso soggetto, nello scattare una fotografia ognuno possa rifarsi ad uno spunto differente. Anche se nella vita studio tutt'altro, la mia passione per la fotografia deriva dalla voglia che ho di portare ad amici e familiari la mia personalissima visione del mondo e di ciò che mi circonda, e, in un certo senso, lasciare un segno nel mio piccolo e nei cuori belli delle persone della mia vita.
Cos'hai cercato di restituire di questo MI AMI con le tue foto?
L'esperienza al MI AMI di domenica come fotografo per Instax è stata molto diversa rispetto a viverla da spettatore. Nonostante le mie paure iniziali di rimanere da solo, le persone ad accogliermi nel team, oltre che Arianna, che ha lavorato con me, sono state davvero gentili e con loro ho stretto rapporti che spero di poter coltivare in futuro. Al MI AMI ci sono tantissimi soggetti particolari e un'atmosfera distesa. Le persone sono state davvero disponibili nel farsi fotografare e spesso mi è capitato di scambiare anche qualche chiacchiera con i soggetti. Dell'esperienza che ho vissuto spero di aver potuto restituire almeno un po' della leggerezza e spensieratezza che mi ha trasmesso il MI AMI!
Cosa ti sei divertito di più a scattare?
Ho avuto la fortuna di poter fotografare in una giornata splendida, con una luce forte ed intensa. Nelle mie foto, spesso ricerco giochi d'ombra e contrasti forti, quindi amo scattare in atmosfere come quelle di domenica. Ho sperimentato molto con la fotocamera Instax, sia con l'esposizione che con le tipologie di scatto (doppia esposizione e bulb in particolar modo), che mi hanno permesso di ottenere risultati molto simili a quelli che ricercavo.
Qual è la tua foto del cuore di questo MI AMI?
Le foto che ho scattato a Edoardo e Arianna in doppia esposizione sono sicuramente quelle di cui sono più soddisfatto. Abbiamo provato molti scatti con la doppia esposizione, e dopo che abbiamo capito come sfruttare al meglio le potenzialità della macchina, è stato bello vedere alcuni risultati che ci hanno soddisfatto! Tuttavia, seppur non sia una foto particolare, ho anche nel cuore quella che ho scattato a due ragazzi seduti in disparte durante il concerto di Lucio Corsi, che sono stati super disponibili nel farsi ritrarre e a cui ho regalato una delle due foto che ho scattato (anche se quella che gli ho dato non si era ancora sviluppata, spero sia venuta bene!).
Greta Vanzi
Che fotografa sei?
Nel 2016 mi sono trasferita dal mio piccolo paesino toscano a Londra, dove ho iniziato a frequentare feste e club underground. Questo ambiente, in un certo senso, mi ha avvicinato alla fotografia, un'arte che ho cominciato a esplorare fotografando le persone per la loro imprevedibilità. Ho iniziato a notare le dinamiche delle persone, osservando come interagivano e si trasformavano in quei contesti così particolari. Da lì è nata la voglia di iniziare a scattare, cercando nei miei soggetti quell’attitudine attraverso la quale esprimono la propria personalità e sensibilità, quella caratteristica che mi fa venire voglia di conoscere qualcuno.
Cos'hai cercato di restituire di questo MI AMI con le tue foto?
Certamente la mia esperienza al MI AMI è stata stimolante e arricchente, nel mio lavoro fotografico al MI AMI ho cercato di restituire l'energia del festival e la spontaneità delle persone che vi partecipavano.
Cosa ti sei divertita di più a scattare?
Era la prima volta che scattavo istantanee anche se la mia fotografia si basa principalmente sull’analogico, quindi non molto distante stilisticamente. Mi sono divertita con le nuove funzionalità della fotocamera INSTAX mini 99, dalla scelta del filtro alle doppie esposizioni. Mi sono principalmente concentrata sulla varie attività presenti al festival cercando di descriverle al meglio e nel corso della giornata mi sono avvicinata sempre di più alle persone alla ricerca di quella intimità che emerge nei momenti di condivisione e partecipazione.
Qual è la tua foto del cuore di questo MI AMI?
La mia preferita, cattura un istante intimo in mezzo all'energia frenetica del festival. Mi affascina la semplicità e la sincerità con cui la musica crea ponti tra le persone, generando connessioni autentiche e spontanee. È un'immagine che celebra la potenza della musica nel tessere legami significativi, trasformando il caos in armonia.
Irene Starita
Che fotografa sei?
Sono Irene Starita una fotografa freelance di base a Milano. Dopo aver conseguito il diploma triennale presso l'ISFCI di Roma, ho cominciato a lavorare nel campo della dell'advertising e della moda. La mia attenzione è rivolta principalmente al mondo dello storytelling. Mi piace entrare in contatto con le persone e poter raccontare le loro storie. La fotografia è per me un modo di vivere attraverso la quale conoscere me stessa e il mondo.
Cos'hai cercato di restituire di questo MI AMI con le tue foto?
L'esperienza al MI AMI è stata molto stimolante. Ho cercato di restituire uno storytelling del festival attraverso la ricerca di qualcosa che potesse assumere un significato simbolico.
Cosa ti sei divertita di più a scattare?
La mia attenzione si è rivolta sui movimenti, i gesti e le luci. Mi sono concentrata a fotografare le persone senza ritrarle in volto, cercando di restituire un personale storytelling del festival attraverso il mio sguardo.
Qual è la tua foto del cuore di questo MI AMI?
La foto che preferisco è quella con le maschere, perché assume un significato simbolico di "vedo non vedo", tra realtà e finzione.
Zeno Lorenzo Reali
Che fotografo sei?
Cerco l’autenticità nelle mie foto, sia nei progetti musicali sia in quelli autoriali. Plasmare la realtà con la creatività per non scadere nel convenzionale è quello che mi pongo di fare con la mia visione delle cose. Verità e curiosità sono i punti cardine per la mia fotografia.
Cos'hai cercato di restituire di questo MI AMI con le tue foto?
È stata la mia prima volta al MI AMI e al di là della pioggia è stato bello godere di buona musica e ritrovare amici e artisti tutti in un unico posto. Ho cercato di restituire leggerezza.
Cosa ti sei divertito di più a scattare?
Le persone, come mio solito. Nessun aspetto in particolare, se non ciò che mi colpiva cercando di non focalizzarmi solo sui miei gusti.
Qual è la tua foto del cuore di questo MI AMI?
La mia preferita è quella del bambino con kway rosso: mi è apparso davanti in braccio a suo padre non appena finito il live di Colapesce e Dimartino, erano lì insieme a vedere il concerto e quell’occhietto vispo tra il cappuccio e la spalla mi guardava incuriosito mentre cercavo di immortalarlo verso l’uscita.
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L'articolo Instax a MI AMI 2024: tutta la magia del festival dei baci è su pellicola di Redazione è apparso su Rockit.it il 2024-05-31 13:55:00
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