Dentro ai tuoi occhi è la rubrica di Rockit che propone uno scatto dei maggiori fotografi della musica italiana, raccontato dalla prospettiva dell'autore. A raccontare oggi è Kimberley Ross, che ci porta dietro le quinte di un suo scatto a Kevin Parker, fondatore e polistrumentista del progetto Tame Impala.
Berlino, 2015
Nel 2015 mi trovavo a Berlino per la prima edizione europea del Lollapalooza. Ero lì accreditata da un sito inglese a cui sono molto legata, perché grazie a loro ho iniziato a lavorare nei backstage, oggi parte integrante del mio lavoro con la musica. Per me era un festival speciale perché, grazie ai contatti del mio photo editor, avevo avuto l’ok per scattare un ritratto a Kevin Parker: uno dei miei artisti preferiti e il nome più importante che avessi mai fotografato.
Quella che doveva essere una giornata unica (per di più sarebbe stato anche il mio compleanno!) divenne però subito motivo di un’ansia infinita: in tutti gli scambi di mail con la tour manager erano infatti presenti diverse allusioni al fatto che l’artista fosse davvero molto stanco, insieme a continue richieste di fare il più velocemente possibile.
È facile immaginare il mio stato d’animo, all’idea di lavorare backstage con un mio idolo preso malissimo. Il giorno dello shooting ero a pezzi: per fortuna avevo con me un amico e collega che si era offerto di aiutarmi con la luce, ma che soprattutto era diventato il mio supporto psicologico. Siamo andati insieme in backstage, con lui che cercava di sdrammatizzare e insisteva che dovevo assolutamente dire a Kevin che era il mio compleanno.
Una volta superato il muro della security, a quanto pare arrivata in moltitudine perché i Muse lì accanto non volevano essere disturbati, ci chiesero di aspettare. Ne approfittai per trovare un angolo adatto a scattare. La location del festival era il vecchio aeroporto in disuso di Tempelhof e i camerini si trovavano nei gate del piano terra. Per le foto, scelsi dei seggiolini di aeroplano appoggiati lungo una parete.
Quando finalmente arrivò il momento dello shooting ero talmente in ansia che scattai in meno di 3 minuti di orologio: se ci ripenso adesso vorrei darmi un calcio, non solo perché Kevin era super tranquillo ed è stato il primo a sorprendersi di quanto sia stata veloce, ma soprattutto perché non gli ho mai detto che era il mio compleanno.
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L'articolo Kimberley Ross meets Tame Impala di Giulia Callino è apparso su Rockit.it il 2024-04-24 10:45:00
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