Dal nulla, il 14 aprile di questo anno bislacco, sui social di Costanza Delle Rose appare un video bello surreale in cui la cantante e bassista dei Be Forest decide di fare da sola. Una ballata acustica, riverberata, spaziale, che l'accosta a Hope Sandoval come a Cat Power o all'indie folk di Daughter. La canzone si chiama I Want To Be e già solo dal titolo sembra un manifesto programmatico di un qualcosa di nuovo che ha per nome Koko.
La presenta in inglese dal suo Facebook, partendo con la frase "Qualche volta nella vita, per far accadere le cose dobbiamo avere il coraggio di fare il salto". Intrigante, elegante e affascinante, per finire il trittico di parole che finiscono per -ante. Solo che contattare Costanza per farsi spiegare le cose non è la cosa più semplice del mondo, perché non è un'accanita frequentatrice dei social e ama avvolgersi di mistero, che dona alla sua musica. Quando riesco a intercettarla mi dice che ora sta a Londra: "Ho sempre pensato che sarebbe arrivato il giorno in cui mi sarei spostata in un altro Paese", mi dice. "Ho bisogno di ricercare la sensazione di sentirmi viva e allontanarmi da casa, dalla mia comfort zone è stato un modo per spingere me stessa a fare di più e conoscermi di piu'. Londra poi è stata scelta per amore".
Un progetto, il suo, che è legato a doppio filo al viaggio e alla conoscenza di sé: "Nasce prima di tutto da una consapevolezza personale e poi dall’esigenza viscerale di condividere ciò che sento e ho da dire nella maniera più semplice e naturale possibile". Koko ha eliminato le sovrastrutture che definivano il genere dei Be Forest, a cavallo tra goth, wave, dreampop e shoegaze, per entrare nel mondo senza troppi orpelli.
Il video e le immagini la ritraggono spensierata, in un tempo che di spensierato ha poco, ma sembra abbia trovato la propria strada per la serenità: "Ho vissuto i due lockdown in maniera completamente differente. Il primo, all’inizio del 2020, l’ho passato da sola in compagnia dei miei due gatti dopo l’inizio di un anno che non scorderò mai. Il mondo di cui avevo da sempre fatto parte era cambiato per sempre. Ho avuto tanto tempo per riflettere, rimanere in silenzio e mettere a posto tutte quelle parti che avevo nascosto dentro una stanza che non poteva più rimanere chiusa a chiave. E’ stato il momento in cui ho composto di più, ho ripreso in mano tutte le vecchie canzoni scritte da quando ho iniziato a suonare e ho pensato di poterle condividere con il mondo.".
Un anno davvero tremendo, in cui la scena pesarese ha perso Andrea Guagneli dei Brothers In Law e Mirko Bertuccioli dei Camillas. "Il secondo lockdown, invece, Il secondo, invece, l’ho vissuto non appena mi sono trasferita a Londra. Inizialmente, l’essermi appena trasferita in una città che non poteva aiutarmi lavorativamente parlando mi ha terrorizzata, poi però ho capito che questa sarebbe stata un ottima occasione per concentrarmi su quello che realmente amo fare, musica. Questo contesto di isolamento e allontanamento dalla società, in una Londra deserta, mi ha regalato tanto e permesso di conoscere lati di me che non credevo esistessero".
La rinascita e la musica che vanno di pari passo, allontanarsi da casa per trovare la propria essenza, è un po' il leit motif del viaggio dell'eroina, qui fatto in punta di piedi. Le registrazioni, fatte durante la pandemia, in una sorta di isolamento domestico: "I Want To Be è stata scritta e registrata in casa, con i miei coinquilini durante una delle nostre cene. In questo caso il testo è stato scritto di getto da Gianna T (mio amico e artista visivo) e con l’accompagnamento di una chitarra acustica ho interpretato a mio modo le sue parole. Le altre canzoni che non vedo l’ora di condividere, sono state registrate a casa del mio amico di una vita Jack Milwakee musicista e cantante del gruppo M!R!M in una piccola cameretta. E’ stato bellissimo lavorare a stretto contatto con una persona che stimo e rispetto, registrare basso e chitarra stesa su un letto e le voci dentro un mini armadio buio e insonorizzato. Ho ricercato il più possibile una situazione intima, familiare la stessa in cui sono state create le canzoni che ho scritto".
Un immaginario affascinante che si ripercuote anche sulle ispirazioni da cui Koko attinge per questo suo nuovo progetto: "Principalmente traggo ispirazione dalle esperienze della mia vita, dagli avvenimenti che più mi hanno toccato e che sento il bisogno di raccontare, esorcizzare, condividere. Inoltre attingo al mio immaginario ancestrale e universale legato agli astri e movimenti cosmici che mi tiene compagnia in ogni aspetto creativo. A volte però non basta l’ispirazione per creare, è davvero importante provare ad essere costanti cercando di dedicare ogni giorno alla ricerca e alla pratica. E' un processo di autodisciplina che sto imparando giorno per giorno".
E i Be Forest in tutto questo, che fine hanno fatto? "Ognuno di noi al momento ha intrapreso la propria strada, viviamo tutti in città diverse. Dopo tanti anni passati insieme abbiamo sentito l’esigenza di prendere delle scelte individuali, siamo lontani geograficamente parlando ma comunque vicini ed in contatto. Sicuramente presto ci sentiremo nuovamente pronti per creare qualcosa insieme".
Nel futuro di Costanza aka Koko c'è sicuramente un disco che non vede l'ora di suonare live al più presto. Noi saremo lì, incantati come sempre.
---
L'articolo Koko va a Londra di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2021-05-10 08:45:00
COMMENTI