La cosa più semplice è che vi facciamo prima vedere il video che ci ha fatto venire scritto in fronte un gigantesco "Ma che cazzo", e poi proviamo a darci un senso. Lo trovate qua sotto: si tratta dello spot per il lancio della campagna natalizia della catena di grandi magazzini britannica John Lewis & Partners e al momento conta quasi 2 milioni di visualizzazioni su Instagram. E no, non è il fatto che la protagonista della storia sia una pianta carnivora che cresce a dismisura come ne La piccola bottega degli orrori l'elemento bizzarro della faccenda.
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Avrete probabilmente riconosciuto la voce che canta il brano scelto come colonna sonora. Sì, è proprio lui: Andrea Bocelli. E fin qua vabbè, tutto ancora abbastanza regolare, con questa sorta di operetta ricca di saliscendi che si sposa benissimo con la morale positiva della storia al centro dello spot. Il fatto è che non sta cantando Con te partirò o qualche altro classico del suo repertorio/brano natalizio/canzone generica che si potrebbe immaginare cantata da Bocelli. No no, l'esatto contrario. Si tratta di La vita fa schifo, canzone realizzata da Le feste Antonacci – duo di musicisti italiani nato a Parigi le cui canzoni dal tocco ironico spesso scavallano nell'assurdo, ma mai fino a questo punto – nel 2020, qua riadattata per l'occasione in un messaggio più family-friendly come La vita è una festa. Non che il brano originale avesse un messaggio negativo, ma è chiaro che la parola "schifo" rispetto a "festa" rimandi a un immaginario che non si sposa benissimo con le luminarie, i regali e le feste, evidentemente anche alle orecchie inglesi.
Per Giacomo Lecchi D'Alessandro e Leonardo Rizzi, ossia i due Le Feste Antonacci, tutto si è svolto in maniera abbastanza lineare: "Noi e i registi eravamo carichi sul tenere lo schifo, perché pensavamo ci stesse benissimo, poi il cliente si è preso male e ha deciso di cambiare 'schifo' con 'festa'. Dopo si sono pure resi conto che noi non eravamo manco famosi, serviva una celebrità, quindi hanno tirato dentro Bocelli. Leggenda vuole che già nel pezzo originale ci fosse un gruppo di voci corali chiamato 'Bocelli'".
Quindi, nel caso ve lo steste chiedendo: no, Bocelli non è (o almeno, non era) un fan delle Feste Antonacci come avremmo sognato. "Anzi, ci ha pure un po' sgridato: 'Ragazzi, la vita non è uno schifo, è una celebrazione!'", raccontano i due, ricordando di come è avvenuta la nuova registrazione del pezzo, proprio a casa di Bocelli a Forte dei Marmi. "Da come ce l'immaginavamo sembrava che dovessimo registrare in una chiesa sconsacrata, ci era stato detto che non volevano più di 3 persone, invece lo studio era letteralmente il suo salotto con 60 tecnici".
Così è nata quella che sarebbe diventata la colonna sonora dello spot, in una situazione surreale in tutto è per tutto: quanto può essere fuori di testa trovarsi da un giorno all'altro in casa di Bocelli per fargli cantare all'infinito un singolo verso? "L'assurdità della situazione ci ha catapultato in un quotidiano che non è nostro, ma è più del Papa o di Obama", dicono ridendo Giacomo e Leonardo. "Lui comunque è un'ottima persona: noi pensavamo di andare lì semplicemente per registrare e che non avesse bisogno di indicazioni, invece lui ci ha tenuto a confrontarsi con noi tutto il tempo su come interpretarla al meglio".
Rimane quindi un solo dubbio: come si trasforma la vita da una schifo a una festa? "Ci vuole Bocelli. E un sacco di cash", è la risposta lol. La verità è un'altra: "La vita è una festa e uno schifo insieme: la festa porta allo schifo e lo schifo porta alla festa. οὐροβόρος".
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L'articolo La vita è una festa o La vita fa schifo? Storia del feat. più assurdo dell'anno di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2023-11-28 10:17:00
COMMENTI (1)
tutto bello, ma io ancora non ho capito come una catena inglese abbia pensato a prendere la canzone originale come base