Un lavoratore dello spettacolo su cinque non esiste più

Lo conferma una ricerca di Centro Studi Doc: il 21% dei professionisti del settore, con la pandemia ha cambiato lavoro. Impossibile resistere senza salari, aiuti, nè certezze. Chi sono e cosa fanno ora questi uomini e donne, e cosa perde il settore dei live alla vigilia di un'estate "calda"

Un palco, che qualcuno avrà pur montato
Un palco, che qualcuno avrà pur montato
24/03/2022 - 11:08 Scritto da Redazione

L'allarme era stato lanciato da tempo e i dati confermano che non si trattava di pessimismo, o tanto meno di fare le vittime: con la pandemia e i due anni di stop alla musica live tantissime persone che facevano parte del settore, se ne sono allontanate. Lo sostiene un'indagine della Fondazione Centro Studi Doc, ente che si occupa di ricerca sul mondo del lavoro (in particolare nel mondo della creatività), e che mette nero su bianco, con numeri impressionanti, quanto il settore sia stato colpito dalla crisi legata al Covid-19. La trovate integralmente qua.

La perdita per il mondo dello spettacolo dal 2019 al 2020 è stata di 8 miliardi di euro e del 21% dei lavoratori, più della metà dei quali al momento non sta cercando una nuova occupazione in questo mondo perché ritiene non dia garanzie per il futuro. Oggi lavorano nella logistica, nell'edilizia, fanno lavori stagionali o altro. Il 12,7% del totale delle persone coinvolte dalla ricerca sono tecnici dello spettacolo che al momento non stanno più "esercitando": una perdita enorme, da ogni punto di vista (pensate alla sicurezza), soprattutto considerando che ci aspetta un'estate piena di musica come non mai per recuperare le stagioni sfumate.

Dalla ricerca emerge che la crisi ha colpito soprattutto le donne e i lavoratori tra i 30 e i 50 anni con una famiglia a carico o con un mutuo. Si torna sempre allo stesso rischio, quanto mai concreto: che quello del mondo dello spettacolo, in realtà altamente professionalizzato, sia sempre visto come un "lavoretto", da abbandonare quando si diventa grandi e le urgenze della vita chiamano. Nulla di più sbagliato. 

L'indagine è stata condotta tramite la somministrazione di questionari ai quali hanno risposto oltre 1000 tecnici e 40 service. L'abbiamo presentata sul nostro canale Twitch e ne abbiamo discusso, assieme a Fabio Fila, uno dei curato per Centro Studi Doc, Manuela Martignano de La Musica Che Gira e Silvia Comand, presidentessa di Bauli In Piazza.

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L'articolo Un lavoratore dello spettacolo su cinque non esiste più di Redazione è apparso su Rockit.it il 2022-03-24 11:08:00

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