Che fighi i Lazzaretto. Per chi ancora non li conoscesse troppo bene ricordiamo che sono un trio formato da Cosimo Savino (Ecole du Ciel), Vittorio Di Lorenzo (Leland Did It) e Angelo Rosato Fanelli (casematte), tutti provenienti dalla provincia, che portano con sé la terra di Bari, il Mar Adriatico e la Valle d'Itria. Nel maggio del 2021 è uscito il loro primo EP dal titolo Sacramento, che ci è piaciuto a tal punto da inserirlo nella Top 10 dei Dischi del 2021.
I tre passano dalle ninne nanne al teatro degli orrori, fondendo con i loro suoni decadenti e ancestrali e l’inconfondibile cantato in francese (la famiglia del cantante Angelo ha vissuto a lungo in Belgio), alt rock e sperimentazione elettronica, con un’attitudine shoegaze potentissima e la voglia di cantare e riscattare tutti gli emarginati del mondo con le proprie canzoni.
I ragazzi, legati da una forte amicizia, si conoscono da anni. Ognuno suona con altri gruppi della zona e formazioni diverse. Finché un giorno di circa due anni fa (prima della pandemia), capiscono che era giunto il momento di iniziare a fare musica, insieme. Se vi va di approfondire, qui trovate una bella intervista.
Il video qui sopra ritrae la band suonare due tracce contenute all'interno del disco d'esordio: Orso Polare e Geremia.
I due brani sono stati volutamente re-interpretati in chiave acustica per conferire loro un'anima più sincera, andando a richiamare la clemenza e la crudezza tipiche della vita contadina.
Dicono della session: "Nella selva si è voluta ricreare un'atmosfera familiare rurale, quasi come se ci trovassimo all'interno di un’opera che ricorda i colori e le ambientazioni della pittura fiamminga".
Un modo diverso per scoprire o apprezzare la band senza sovrastrutture, elettricità, dilatazioni o effetti, tornando direttamente all'origine delle composizioni.
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L'articolo Lazzaretto nella selva oscura di Redazione è apparso su Rockit.it il 2021-12-13 15:23:00
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