Le 10 migliori canzoni di Cosmo

Dalle origini cantautorali di “Disordine” alle casse dritte di "Cosmotronic", Marco Bianchi da 10 anni diffonde il suo verbo di libertà dei corpi, prima ancora che conoscessimo la parola "assembramento". Domenica 28/5 lo ritroviamo a MI AMI: per prepararci, ecco una top 10 con i suoi brani più belli

Cosmo a MI AMI 2018 - foto di Claudio Caprai
Cosmo a MI AMI 2018 - foto di Claudio Caprai

Esattamente 10 anni fa Marco Jacopo Bianchi, voce dei Drink to Me, promettente band elettro-rock eporediese, debuttava con il suo progetto solista regalando al mondo due cover di Lucio Battisti, Abbracciala Abbracciali Abbracciati e Io ti venderò, e una di Bruno Lauzi, Ritornerai. Il suo primo concerto fu in Collinetta al MI AMI, che ora è pronta a riaccoglierlo il prossimo 28 maggio. Nel 2013 quello di Cosmo poteva sembrare un tentativo audace, ma fine a se stesso, di coniugare il cantautorato pop con sfumature elettroniche e ambient. Tuttavia oggi Marco, quattro album dopo quell’esperimento commovente, è forse la sola dimostrazione vivente che questo connubio è possibile. Possibile nella sua penna, nei suoi synth, nel suo cuore.

Nel biennio della pandemia è stato un punto di riferimento per il panorama musicale italiano, prima dando vita a Radio Indimenticabile, stazione che trasmetteva durante il primo lockdown, poi diventando portavoce del diritto al lavoro dei musicisti, e della gente di tornare ad assembrarsi. Infine, a maggio del 2021, è arrivata la pubblicazione de La terza estate dell'amore, disco dal forte contenuto politico, dove ad agire nella società sono i corpi in movimento, nel tentativo di riunirsi, di allearsi. In attesa di ritrovarlo a MI AMI, lo celebriamo con 10 delle sue canzoni più significative.

Le cose più rare (2013)

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Il disco d'esordio di Cosmo ha in sé ancora molti suoni e atmosfere dei Drink To Me, all'epoca ancora in grande attività, prima del loro "addio" alle canzoni avvenuto nel 2017 proprio sul palco del MI AMI. Le cose più rare è un affresco di immagini che prova a descrivere in modo materiale l'immaterialità della morte, unione sbigottita con la natura e paura umana. Cosmo cita Pasolini senza farlo quasi sentire, e comincia a sviluppare un cantautorato di sensazioni fisiche, che non va spiegato.

Disordine (2013)

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La title track del primo disco di Cosmo è una porta, l'ingresso definitivo a una musica fatta di suono e principi etici. Dopo le premesse, due strofe meditabonde, di speculazione umana, avviene il vero decollo, l'esplosione, un ritornello atipico, che non ritorna e che suona come un'invocazione. Si canta il caos, come forma di vita, il disordine che va cercato e portato allo scoperto e preservato, quel "disordine che imparerai ad amare".

Le voci (2016)

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La prima traccia del secondo disco di Cosmo è senza dubbio uno dei suoi brani più sinceri e commoventi, un modo di fare il punto della situazione, sulla vita e la musica. Quel ragazzo che scrive canzoni e scherza "la palude del nazional-popolare", che all'alba dei trent'anni si accorge del tempo che sta pensando, del nuovo tempo coi suoi figli. le voci sovverte l'ordine delle strutture della forma canzone iniziando col ritornello, ed è un pullulare di sample irresistibili, inseriti ad arte, campionando pezzi di vita, in un flusso sonoro totalmente lucido.

L'ultima festa (2016)

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La canzone da festa per eccellenza della musica italiana parla di quando la festa stessa sta finendo, di quando devono spegnersi le casse e le luci. Ed è un tentativo di ribellarsi all'egemonia dei party comandati, verso una libertà che sfocia nel rave. Cosmo firma il suo più grande successo, disco di platino nel 2017, facendo una richiesta di spingersi sempre oltre il limite, ballare fino alla mattina, oltre la morte addirittura. Menzione speciale per il video di Giacomo Laser, girato durante la battaglia delle arance al Carnevale di Ivrea.

Cazzate (2016)

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La versione nervosa di Cosmo, in un disco che nella sua quasi perfezione è fatto di dolcezza e amarezza alternate. Le immagini scorrono, viste da una finestra o sopra uno schermo digitale sotto forma di notizie e informazioni totalmente inutili. Il brano è un continuo singhiozzare, quasi trattenuto, fino all'arrivo della realizzazione, concettuale e musicale. "Marco, sono tutte cazzate", la formula che apre la strada ad un drop memorabile.

Sei la mia città (2018)

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Il singolo per eccellenza, quello radiofonico e genuinamente commerciale, il ritorno di Cosmo con un disco che è sia prova di maturità che una liberazione. Cosmotronic si presenta al pubblico preceduto da Sei la mia città, brano che inizia parlando di quella nebbia da magone che avvolgeva interamente L'ultima festa. Il collegamento perfetto tra due dischi, un modo di raccontare l'amore e l'innamoramento forte di una metafora che è tutto fuorché letteraria. Amarsi fatto di carne.

Tutto bene (2018)

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Superare un lutto attraverso una glorificazione non illusa della vita, inserendo casse dritte e sample vocali di donna in sottofondo, come un bordone nel coro delle sirene. Tutto bene è la seconda faccia di Cosmotronic, quella che si balla, il perfetto risultato del cantautorato elettronico, raggiunto dopo anni di musica. La penna di Cosmo è sempre meno naïf, “Mia zia lottava dentro un ospedale/E adesso non c’è più” è il verso da ritornello più dilaniante è liberatorio di molto tempo a questa parte.

La notte farà il resto (2018)

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Prima del gran finale di techno pura il secondo lato di Cosmotronic si trova a vivere di questa luce notturna, una visione area della propria città incastonata nelle montagne. La voce di Cosmo è pitchata in basso nella strofa parlata che precede la cassa dritta e il leitmotiv “la notte farà il resto”. Una perla rara che fa perdere i sensi, dolce e necessaria, come un sonno ristoratore, passato su un dancefloor.

La musica illegale (2021)

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Nel 2021 Cosmo ritorna a sorpresa, piazzando degli impianti audio in alcuni luoghi simbolo della musica dal vivo in Italia, quando dal vivo si poteva suonare solo con le sedie. Manda in loop per quattro volte di fila il suo nuovo disco, La terza estate dell'amore, trainato a mani basse da La musica illegale, il modo perfetto per reagire a una situazione di immobilismo nei confronti della cultura e dei concerti. Cosmo provoca, dice che "Suonare è quasi un gesto da criminale", infarcisce la sua nuova musica di suoni grassi ma spigolosi, un invito a ritornare animali e a lasciarsi guidare dall'istinto.

La verità (2022)

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Durante il tour della riapertura dei club, nel 2022, Cosmo cantava e faceva cantare al suo pubblico un intermezzo, inedito, un inno al riunirsi, allo stare appiccicati. “La verità è che stiamo bene/e che ci piace stare insieme/così”, l’invocazione è forte, radicale, come se non ci fosse altro modo legittimo di far risuonare la propria musica, se non tra la gente che balla, e quest’ultima perla di Cosmo fa ballare eccome, quando la cassa del ritornello attacca e travolge chi ascolta con una melodia appiccicosa e irresistibile.

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L'articolo Le 10 migliori canzoni di Cosmo di Gabriele Vollaro è apparso su Rockit.it il 2023-05-10 10:30:00

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