Lil Jolie è il nome d'arte di Angela Ciancio, nata nella provincia di Caserta nel 2000. Il suo nickname è un tributo alla Angelina di Ragazze interrotte, un film che scosso intere generazioni tra presa di coscienza della depressione come malattia e voglia di liberare anche la propria parte meno socievole, più introversa e "danneggiata", in modo da esternare il proprio disagio senza paura del giudizio altrui.
Nomen omen verrebbe da dire, per una giovanissima artista che pubblica il suo primo ep dal titolo Bambina in contemporanea conla sua prima volta al MI AMI Festival, venerdì 27 maggio sul palco Pegaso. È molto emozionata di questa coincidenza, felice, col cuore a mille: "Non vedo l'ora", mi dice. "Ho fatto tantissime prove fino a perdere la voce per io MI AMI, è un sogno che diventa realtà, ho sempre voluto suonare lì fin da quando ho iniziato a scrivere canzoni ed è incredibile che sia lì il giorno in cui esce il mio ep!".
Provo a estorcerle qualche dettaglio per il suo live milanese e mi rivela: "Ci saranno alcuni ospiti...", senza sbottonarsi troppo, carichissima. Bambina, il suo ep, è una sorta di concept in cui la sua parte piccola viene fuori mentre sta diventando grande, si capisce da ogni canzone. Una sorta di gioco psicologico in cui, durante la terapia, si parla al proprio io fanciullo per fare pace con esso e proteggerlo: "Esatto, è come se avessi fatto terapia con me stessa. Attendo il momento dell'uscita del mio primo disco da quando ho capito che questo era ciò che volevo fare da grande, è un peso veramente forte".
"Questo passaggio lo vivo con tutte le ansie del caso", spiega Lil Jolie. "Mi spaventa crescere, fin da quando ero piccola la mia testa non si è mai rilassata o distaccata da questo pensiero. Crescere significa saper stare da sola e convivere con le proprie paure e a volte mi sento pronta, altre no". Il suo percorso l'ha portata dalla provincia di Caserta a Napoli e poi, dopo i primi singoli e il contratto con la Warner, su fino a Milano. Un tragitto fisico oltre che mentale: "Mi sono trasferita qui a Milano e la città mi sta aiutando a crescere senza perdere mai l'incoscienza, che è la cosa che mi fa scrivere e mi dà il coraggio di mettermi a nudo".
Un viaggio strano in un'epoca in cui Napoli sta vivendo musicalmente un grande momento: "Non avrei mai pensato che Milano potesse diventare la mia casa ma qui l'aria che si respira mi fa stare al passo con i tempi ed è il motivo del mio trasferimento. Sento che prima vivevo con molta latenza, invece qua mi sembra di camminare senza sentire i passi che faccio, mi sento più libera, sto bene. A Napoli stavo con i miei, avevo una responsabilità diversa, non vivevo al 100% con naturalezza, mi sentivo dipendente da qualcosa. Ci sono anche i contro ovviamente: qui posso provare molta solitudine a volte".
Una delle tematiche dell'ep, che esplora proprio le emozioni più intime di Angela: "Tutto il disco parla di me, dalla mia infanzia fino ad ora, come se fosse un viaggio. Racconto tutte le mie paure tra cui quella di perdere il fanciullino, come direbbe Pascoli". È un disco pieno di collaborazioni: Pretty Solero, Edonico, Carl Brave, Vale LP e Ketama126, questi ultimi due saranno anche al MI AMI live quest'anno. "Ho scelto le persone con cui scrivere i pezzi tra i miei amici, sono gli stessi con cui andrei a bere una birra la sera e ognuno di loro mi ha regalato un po' di sé, ma io ho messo le mani in ogni pezzo".
Vedendo la lista dei feat., viene da pensare che il disco sia urban all'ennesima potenza e invece, nonostante la matrice sia quella, ci sono dei passaggi bedroom pop e altri indie. Praticamenteil succo della nuova canzone italiana. Ne parliamo un po' e mi dice: "Non mi piace etichettare la mia musica, lascio che possa fluire da sé, voglio essere solo una complice della mia musica. Mi piacciono tante cose e voglio che questo esca fuori, ho ascoltato tanti cantautori della vecchia scuola, amo Battiato, Battisti, De André e ultimamente mi piace particolarmente ciò che ha scritto Ivano Fossati. Quando ero più piccola non riuscivo a capirlo e quando mio padre metteva il cd gli chiedevo di toglierlo, invece ora mi tocca in modo particolare".
Proprio Fossati che parlava della canzone popolare, che avrebbe illustrato la via da seguire e in qualche modo il nuovo pop che viene dal basso, dall'underground, da Soundcloud e dalla cultura hip hop o trap ha iniziato a parlare la lingua delle persone che lo ascoltano, che si sentono rappresentate dalle canzoni: "Sento che c'è un nuovo corso di artisti che portano avanti la sincerità, senza nascondersi, senza rendere troppo artefatte le proprie canzoni e la gente se ne sta accorgendo".
Questa particolare attitudine, che ha fatto diventare celebri Ariete, Blanco e Madame, per dirne tre, è una forza propulsiva fortissima che sta cambiando ciò che si intende per nazionalpopolare e sta creando un sacco di opportunità per tutti i nuovi artisti che mai come oggi possono avere un pubblico e possono raccontare le proprie storie senza timori né sovrastrutture.
Questa è la storia di Lil Jolie, che dalla Campania è arrivata a Milano con la voglia di parlare a tutte e a tutti delle proprie paure e delle proprie ambizioni, senza nascondersi. Così come nel disco parla dei suoi attacchi di panico: "La musica e mia madre mi aiutano a superarli, ma non sono ancora al momento di farmeli amici. Però so gestirli, e a tutte le persone che soffrono di questi disturbi dico: parlatene, non tenetevi niente dentro, non abbiate timore perché il panico si nutre dei segreti, dei non detti, della stessa paura".Idee chiare, attitudine e voce emozionante, questa è Lil Jolie. Se volete scoprirla, venite venerdì 27 maggio al MI AMI Festival.
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L'articolo Lil Jolie, ragazze interrotte crescono di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2022-05-24 16:07:00
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