Ormai si trattava solo di una questione di tempo. Prima o poi doveva accadere. E così è stato. Alla fine i Litfiba sono tornati insieme nella loro formazione originaria, la migliore di sempre, ad esaudire il desiderio proibito di due generazioni di rockers. Il concerto all’Alcatraz – il primo della “Trilogia Tour” – ha trionfalmente ribadito quello che fu il ruolo fondamentale della band fiorentina nella rifondazione di una nuova via al rock italiano.
Non esiste il mito Litfiba. Non è mai esistito. Esiste però il mito dei primi tre dischi dei Litfiba, questo sì. La prima a rendersene conto è la stessa band fiorentina che ha visto bene di riproporli dal vivo con la fattiva benedizione degli “scissionisti” Gianni Maroccolo e Antonio Aiazzi, nuovamente assoldati per l’occasione. La Trilogia del potere di “Desaparecido”, “17 RE” e “Litfiba 3” rappresentò al meglio la scena new wave tricolore, sull’onda lunga di quella britannica ormai in via di dissolvimento, affratellando spudoratamente – come all’epoca in Italia nessuno aveva ancora osato – l’oscura marzialità del dark anglosassone con certa luminosità mediterranea di derivazione morriconiana, senza disdegnare la bellezza lirica della lingua natia nella stesura di testi evocativi e visionari. E fu così che partì da Firenze, sotto gli occhi di tutti, la rifondazione di una nuova musica italiana…
Lo storico concerto all’Alcatraz, in tal senso, va preso per quello che è (stato), ovvero un istintivo, quanto indispensabile, spasmo celebrativo di quel ricambio epocale; un ben orchestrato coup de théâtre che fin dall’attacco bellicoso di "Eroi nel vento" preannuncia quello che sarebbe stato di lì a poco un trionfo, peraltro già profetizzato dalle prevendite in sold-out. Pochi illusi, a dire il vero, fino a qualche mese fa, avrebbero potuto immaginarsi che nel bel mezzo di una gelida serata milanese la formazione del periodo d’oro – con la sola novità del granitico Luca Martelli (batterista dei Rossofuoco) a sostituire il compianto Ringo De Palma – avrebbe snocciolato per ben due ore il suo repertorio più suggestivo, in un bagno collettivo di nostalgica trance partecipativa intergenerazionale. Piero Pelù, finalmente più magnetico e meno piacione del solito, si riappropria della sua istrionica teatralità iggypopiana per rivomitare sul pubblico delirante 24 brani da antologia, filologicamente blindati nei loro suoni originali dal triumvirato Renzulli/Maroccolo/Aiazzi e dalla regia fonica di un ritrovato Giorgio Canali: dalla preistorica "Transea" del 1983 fino alla conclusiva "Tex" tanti e tali sono gli episodi emotivamente memorabili dispensati in appena due ore di concerto che, per solo dovere di cronaca, meritano una segnalazione a parte, per pathos e coinvolgimento dei 2000 presenti, "Istanbul", "Apapaia", "Ballata", "Il vento" (dedicata ai rivoluzionari di Piazza Tahir), la rarissima (dal vivo) "Pierrot e la Luna", "Corri e Amigo" (dedicata al compianto Ringo).
A fine giro di giostra rimane il sapore di uno spettacolo generoso, energico, coinvolgente, viscerale, epico, commerciale (preparatevi al disco live!) e riappacificatore (?), nonostante qualche palpabile difetto di rodaggio, qualche accordino sbagliato e un sotterraneo cazzeggio di fondo. Che sia successo poi per vile denaro o per gloria poco importa, perché se nel rock italiano esiste una terra di mezzo tra luce e oscurità, un immaginario “sonico altrove”, i Litfiba ne sono stati per un decennio i regnanti indiscussi ed il live milanese ha rappresentato, in tal senso, un irripetibile momento di festa, a ricordarci un fastoso passato quanto, ahimè, un trascurabile presente.
La scaletta
Eroi nel vento
Tziganata
La Preda
Transea
Istanbul
Guerra
Versante Est
Apapaia
Pierrot e la Luna
Ballata
Elettrica danza
Re del silenzio
Gira nel mio cerchio
Cane
Ferito
Louisiana
Il Vento
Santiago
Paname
Ci Sei Solo Tu
Corri
Amigo
Resta
Tex
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L'articolo Live report: i Litfiba all'Alcatraz, Milano di Antonio Belmonte è apparso su Rockit.it il 2013-01-30 00:00:00
COMMENTI (3)
ottima recensione! comunque si sono riuniti solo nell'occasione, non credo faranno un disco di nuovo assieme... i tempi della TRILOGIA DEL POTERE sono ormai passati...
Per bilanciare l'equilibrio tra buon gusto e trash, dopo il "trilogia tour" Pelù andrà a fare il giudice a 'The Voice'...
Immensi. Speriamo duri e non si torni a Squali e Fieste Toste...brr