Se siete tra quelle persone che gestiscono le spese in famiglia, avrete già ben presente la sensazione della mandibola che si sgancia dalla mascella a guardare i rincari delle ultime bollette per la luce. Una mazzata che sta bastonando, oltre ai singoli privati, soprattutto imprese, aziende, attività commerciali di vario genere. E tra chi rischia di essere particolarmente danneggiato non potevano mancare i live club.
Un esempio è l'Arci Biko di Milano, piccolo locale nella zona sud della città, a cui abbiamo chiesto di raccontarci la loro situazione. "La mazzata deve ancora arrivare davvero, però abbiamo un ristorante, quindi già qualcosa lo vediamo: il valore è quadruplicato rispetto all'anno scorso" racconta Otta, fondatrice e curatrice artistica del circolo. "Magari su un'economia piccola come la nostra non colpisce troppo duramente, per chi lavora con realtà più grandi diventa un esborso notevole".
Un problema che si trasferisce anche sui costi dei trasporti delle band internazionali in tour, in cui è sempre più frequente vedere date che saltano per l'aumento del prezzo dei biglietti aerei. Continua Otta: "Il problema è che siamo usciti da due anni di covid dove ci siamo dovuti arrangiare sia col ristorante che col circolo, superato questo ostacolo ci arriva questa stangata. Una volta che hanno sfasciato tutto, chi rimane?".
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Fa eco Elena Coppini, tesoriera dell'Arci Arcipelago di Cremona, che ci ha detto: "Noi abbiamo visto i prezzi alzarsi da 3500 a 5000 per la luce e da 4600 a 13000 per il teleriscaldamento, questo nei periodi da settembre a maggio 2020-21 e 2021-22. Noi abbiamo deciso che accenderemo il riscaldamento il più tardi possibile, solo che per tutte le attività che fai non puoi pensare ad altro che a pagare le bollette".
Una realtà, quella dell'Arci Arcipelago, che sta cercando di capire come poter ovviare al problema senza snaturarsi: "Di solito tutti i nostri eventi sono gratuiti, tranne le serate di stand up comedy in cui mettiamo un biglietto a un prezzo 5 euro. Ora stiamo pensando di inserire un’offerta libera, che sicuramente può aiutare". A questo si aggiunge un appunto amaro: "Paradossalmente è andata meglio col covid. Sulle bollette non ti aiuta nessuno, col covid almeno c'erano i ristori. Noi comunque siamo abituati a essere senza soldi, però almeno prima c’era la libertà di investire su altre cose, quest'anno è tutto un'incognita".
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Una testimonianza la porta Francesco Putano, direttore artistico del Capitol di Pordenone e presidente dell'associazione culturale Il Deposito, tra i principali live club del Nordest. "Ci stiamo confrontando con altri promoter che conosciamo, ma anche con altre realtà commerciali della provincia: per tutti le bollette sono aumentate tra il 200 e il 300%. Se effettivamente la situazione attuale venisse dopo due anni di operatività normale, ognuno di noi avrebbe avuto da parte un tesoretto utile per affrontare questo scoglio, che in questo momento si presenta già allarmante come forniture elettriche".
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Un aumento delle spese che spaventa, anche perché incide pure sui cachet degli artisti, inevitabilmente. E che, di conseguenza, rischia di incidere sul costo delle serate per gli spettatori. "Per essere sostenibili a quel punto dovremmo aumentare il prezzo del biglietto, però il pubblico nel privato ha già riscontrando il prezzo dell’inflazione. Chi potrà sostenere aumento del biglietto, anche se minimo?". Una domanda che inizia a preoccupare seriamente la stagione autunnale dei live.
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L'articolo Bollette: come faranno i live club ad affrontare i prossimi mesi? di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2022-10-03 09:59:00
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