Morgan Marco Castoldi - Live Club - Trezzo sull’Adda (Mi)

(Morgan dal vivo - Foto da internet)

Morgan al Live di Trezzo sull’Adda. Si alza il sipario e si scopre che a suonare sono lui e Megahertz. I due presentano molti pezzi pescati dal repertorio del cantante lombardo, alcuni "classici" dei Bluvertigo e qualche cover. Tutto è riproposto in chiave elettronica, l'effetto è straniante e affascinante insime. Eleonora Chiari racconta.



Davanti al sipario un paio di sinth. Si alza e quel che c’è dietro sono un paio di tastiere, nient’altro. La scenografia è essenziale, per non dire inesistente. Non c’è una batteria, non c’è una chitarra. Nulla. Morgan arriva sul palco accompagnato da Megahertz, “l’uomo dal cuore sintetico”, suo fedele compagno nella carriera da solista. E subito è applauso. Inizia una session strumentale psichedelica e piuttosto lunga, non tanto per accordare gli strumenti fantasma, quanto per regolarne volume e l’intensità. L’esordio non ha un’acustica tra le migliori, i bassi sono troppo potenti e coprono il resto dei suoni campionati e sintetizzati. Un macello musicale poco nitido. Ma finito il rodaggio, Morgan ingrana alla grande e apre con “La decadenza". Di seguito, senza interruzione, si riconoscono le note iniziali, saggiamente digitalizzate, di “Amore Assurdo”. Autobiografia allo stato puro. “Animali familiari” smorza la tensione dell’elettronica, il leone marino che fa strage di pinguini è talmente realistico e surreale che diverte. Accompagnato da un flauto anni ’30, Morgan inizia un piccolo siparietto: “l’impresario si lamenta…ma cos’è questa crisi?”. “La crisi”: altro salto al passato con uno dei pezzi più osannati dei Bluvertigo. Si susseguono chicche passate, “Heaven in my coktail”, e assaggi dall’ultimo album, “Tra cinque minuti”. Poco dopo “Me” e “Zero” portano tutti i presenti alla massima partecipazione, con le ragazze che vorrebbe tornare agli anni d’oro per la dignità delle groupie. Io capisco e condivido. L’atmosfera è ormai calda e i tabagisti iniziano a soffrire l’astinenza. Morgan è l’apri fila della trasgressione e, cosa non si fa per una sigaretta, sul palco, tra applausi di invidia, invita a salire un fan simbolico a cui è concesso per un attimo il vizio del fumo. Nella mia mente si delinea la sua figura come quella del genio ribelle, senza regole sue e non curante dei divieti. Ma è un pensiero effimero che rifugge lontano quando attacca con “Da A ad A” e l’unica cosa che rimane è la sua figura di dolce papà e uomo innamorato delle A della sua vita. Torna nel suo appartamento in cui ha vissuto da solo e che ora è “Altrove”. Salta, scalpita, sintetizza i suoni con veracità e passione. Chiude con “Contro me stesso” e dimostra che si può essere intimista ed elettronico. Lo ha fatto Brian Eno, lo può fare anche Marco Castoldi. Per il bis, rito d’obbligo, non ha lasciato i dettagli al caso. Rientra con “Fashion” di David Bowie. Con la stessa eccentricità: è lui il nostro Duca Bianco. Il gran finale è affidato a “La cosa” con i cori della ancora bowieana “Station to Station”. Conclusione dalle citazioni colte.

Non era quello che mi aspettavo. Non per questo è stata una delusione. Nel mio immaginario, dopo aver saputo che Morgan avrebbe tenuto una data al Live, aveva preso forma l’idea di lui e un pianoforte. Dimenticandomi completamente (…ma come ho potuto?) della sua capacità di stupire le aspettative, di essere tutto e il contrario di tutto. Di essere contro se stesso. E chi c’era sa bene cosa vuol dire: ballare e commuoversi a ritmo di elettronica, provare insieme sensazioni contraddittorie. Il segreto è non essere mai uguali a se stessi. Il trucco è non farci sentire mai uguali a noi stessi.



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L'articolo Morgan Marco Castoldi - Live Club - Trezzo sull’Adda (Mi) di Eleonora Chiari è apparso su Rockit.it il 2007-11-16 00:00:00

COMMENTI (14)

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  • enver 17 anni fa Rispondi

    scherzi o fai sul serio?

  • resissi 17 anni fa Rispondi

    Tocca i fanti ma lascia stare i SANTI.

  • babalot 17 anni fa Rispondi

    facciamo che sono Padre Pio e non se ne parla più?

  • bottlebaky 17 anni fa Rispondi

    :]:]:] è vero è vero!!

  • acty 17 anni fa Rispondi

    no... babalot adesso è Padre.

  • quid 17 anni fa Rispondi

    eh sì, non ci piove.

  • bottlebaky 17 anni fa Rispondi

    però babalot E' Dio :)

  • babalot 17 anni fa Rispondi

    hahahaha, ok, ok, scuse accettate. e morgan è un gran figo - anche se non ho mai ascoltato nulla delle sue cose soliste ma i bluvertigo mi piacevano assai.



  • sandro 17 anni fa Rispondi

    Ma Babalot è Dio. Le uniche due cose che mi hanno detto i miei da piccolo: ti chiami così perchè Sandro Pertini è in gamba e Babalot è dio.




  • gringoise 17 anni fa Rispondi

    Domani al musicdrome, io ci vado a messa.