Il nostro Paese ha vissuto negli anni '90 la golden age del rap italiano, e Roma era l'epicentro di questo mondo musicale, all'epoca ancora underground e che oggi, dopo quasi trent'anni, è diventata la musica che ogni giovane o quasi ascolta. Colle der Fomento, Cor Veleno, Assalti Frontali: la capitale è stata il teatro di realtà che sarebbero poi diventate di culto per gli appassionati di rap e che ancora adesso rimangono tra i fenomeni musicali più influenti dell'hip hop italiano. Per poter avvicinarsi a questo universo pionieristico e al contempo di grande avanguardia è nato il progetto L'ottavo re, compilation di Piotta pubblicata dalla Aldebaran Records che fotografa il fermento del rap romano degli anni '90 e che potete ascoltare in anteprima su Rockit per 24 ore.
Le dieci tracce della compilation sono esperimenti e demo di un genere che ancora doveva essere codificato a pieno, brani che per anni sono circolati tra mixtape in cassetta e che vengono pubblicati ora per la prima volta in formato fisico e digitale. Ice One è la figura onnipresente sul disco assieme a Piotta, mentre intervengono qua e là Flaminio Maphia, MC Giaime, Kobb D, Benetti e molti altri.
Di seguito il track by track del disco realizzato da Piotta, inframezzato da alcune rare foto dell'epoca. Potete ascoltare tutte le tracce sul nostro player, a eccezione di L'attacco dei Funkadelici Quattro, che sarà disponibile solo su vinile, e Alcolizzato, in esclusiva nella versione digitale.
Il Duello (beat Ice One)
Il primo brano solista registrato in uno studio, quello di Ice One a Ostia. Arrivammo fino al mare e da lì nel pomeriggio in studio, con la pelle e forse anche la testa scottata dal sole. E pensare che le foto in copertina sono esattamente quelle che ritraggono la registrazione, con le cuffie ma anche con il costume da bagno e l’immancabile quadernone, AKA “the book of rhymes”.
Io stavo in fissa con l’hip-hop ragga e Ice One fece un beat che suona incredibile ancora oggi. Io ero pazzo e lo si può sentire già dall’intro, ma forse era proprio questa forza selvaggia, in contrasto con la mia apparente calma e i miei occhialini, che creava quello strano corto circuito che poi avrebbe caratterizzato la mia successiva carriera.
P.D.V.P. (Parco delle Valli Posse) (beat Ice One)
Questo brano esisteva ancora prima di conoscere Massimiliano e Simone, prima che si chiamassero Beffa e Danno e poi Masito e Danno, quando anche io non mi chiamavo Piotta ma ancora Zano T.
Esisteva sulla mia prima demo autoprodotta a Disfunzioni Musicali o portata in giro alle jam.
Fu per questo motivo emotivo e per questo filo rosso che decidemmo con Ice One di fanne una versione hip-Hhp ragga che si legasse a Il Duello e che potesse confluire in una sorta di primo EP, anche per dare omogeneità musicale ai miei primi showcase.
L’attacco Dei Funkadelici Quattro (RMX by Ice One) - con Colle der Fomento, Ice One
Questa è già storia. Un gruppo parallelo alle nostre realtà soliste, sempre in seno alla Taverna VIII Colle. Una crew super-funkadelica degna dei Soulsonic Force, per contenuti e immagine. Ricordo ancora i miei giganteschi occhiali da donna funk anni ‘70 che sfoggiavo in giro per le radio e ai concerti, come quello al Forum di Assago in occasione dell’Hip-Hop Village. Qui, solo in vinile, in versione remix prodotta da Ice One.
Pornorockerz Message (skit)
Altra realtà parallela a quella della Taverna VIII Colle era questa mega crew trasversale per età e città che univa rapper, DJ, writer e appassionati di…porno. Finimmo su alcune riviste specializzate (in qualità di collezionisti e amanti del settore) fino ad arrivare negli uffici del mitico Rocco Siffredi. Ci fu più di un incontro e Rocco fu sempre gentilissimo ed amabile.
Roma 2000 International (Mixtape VRS) – con MC Giaime, Kobb D, Lascars, Turi & Compari
Prima del primo album c’erano alcune tracce, tra cui questa, nata per un mixtape con amici come Turi, i Compari, l’anima francofona della Capitale Lascars, quella americana – Kobb D – e il compianto Giaime AKA Serio, diciamo quello spirito multiculturale che permeava allora il famoso Piazzale Flaminio.
Combattimento Mortale (beat Ice One) - con Flaminio Maphia, Beffa (Masito), Benetti, Gufo (Supremo73)
Altro pezzo storico per la prima volta in vinile, e anche in digitale. La label indipendente torinese Unda Funk mise sotto contratto i Flaminio Maphia, e i Flaminio chiamarono a raccolta tutte le voci dell’omonimo piazzale, da Beffa (Masito) dei Colle der Fomento a Gufo (poi Supremo 73), da me a Benetti, da Pusha a Sparo (poi Il Turco). Tutto questo su un beat golden age di Ice One che girava e gira che è una meraviglia.
Er Più (skit)
Altro skit con una delle voci della crew, il mitico DJ Phella. Nella crew infatti oltre ad Ice One, il Colle der Fomento ed il sottoscritto, c’erano appunto il DJ e beatmaker Phella e Julie P, anche lei ai beat e alle parti più melodiche. Intorno a noi tutta quella Roma che voleva portare l’hip-hop capitolino sulla bocca di tutti.
1997 Fuga Da Roma
Quella Roma della doppia H è tutta citata qua dentro, in questo pezzo rappresentativo del momento di massima unità della creatività dell’hip hop romano, dai beatmaker come Ice One a DJ come DJ Stile, da writer del calibro di Stand a breaker come Crash Kid e gli Urban Force, dagli MC come noi che alle serate mettevano insieme già migliaia di persone in tutta Italia.
La Forza Che Scorre (Ice One HHRM remix)
La Forza che scorre è un classico rimasto inedito fino a un paio di anni fa, poi ristampato su vinile con il beat originale (prodotto da Phella), e in una serie di remix a firma Bud Spencer Blues Explosion, DJ Craim, Piotta e Ra-b. Qui lo avete in questa versione HHRM realizzata da Ice One. Il testo dice molto, il beat altrettanto.
Alcolizzato
Presente solo in digitale, questa è la chicca delle chicche, come si direbbe a Roma. Un pezzo uscito solo sulla cassettina di PP Tramone (Chef Ragoo) La Connessione, alla quale partecipai con grande piacere sia in veste di MC sia di beatmaker di un paio di tracce. In questo caso davo sfoggio della mia follia creativa, specialmente sul finale del pezzo, con un brano dal titolo emblematico: d’altronde sia il mio soprannome, sia quello della crew erano piuttosto esplicativi del mood hardcore, tra testi e palchi.
Alcolizzato divenne una piccola hit underground, un po' come altri miei brani, uno so su tutti il successivo Spingo io. Ma quello è il capitolo Robba Coatta, mentre questo disco è dedicato ai primissimi anni, quelli della Taverna VIII Colle!
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L'articolo Con "L'ottavo re" rivive la leggenda del rap romano di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2020-07-23 08:00:00
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