I Le Lucertole sotto un sole emo

20 anni e poco più, Samma, Fraddy, Bizzo, Zacca e Giro svelano cosa c'è dietro la felicità solo apparente di una generazione. Tra attacchi di panico, delusioni d’amore, voglia di (r)esistere e spaccare, il nuovo percorso e i nuovi sentimenti della band di Rimini

I Le Lucertole - foto di Lorenzo Bertozzi
I Le Lucertole - foto di Lorenzo Bertozzi

Parlare con I Le Lucertole significa avere costantemente a che fare con un dubbio: sono seri o ti stanno perculando? Questo è l’approccio: "Cinque giovini che non sapendo come impiegare meglio il loro tempo hanno deciso di trovarsi a bere assieme. Ah, sì, anche la musica, fanno anche musica", dicono per presentarsi. "Ci siamo conosciuti nel 1964 tra le fornaci delle fonderie Falc, e siamo diventati amici nel periodo in cui Fraddy, l'attuale chitarrista, era caporeparto".

Nonché "il pilota" di tutta la banda formata da lui, all'anagrafre Francesco Radaelli (nato a Milano, "oste del più importante ristorante della Valmarecchia") e Filippo Sammaritani, studente di pesci e carpe da laghetto; Mattia Bizzo, lavora in fabbrica, ma farà i soldi con la musica; Matteo Girometti, studente di psicologia e meccatronica perché è stronzo; Zaccaria Nadifi, nato nello spazio, vive respirando, fa saltare i ponti e vuole scrivere un romanzo d’amore.

I Le Lucertole - foto di Lorenzo Bertozzi
I Le Lucertole - foto di Lorenzo Bertozzi

Tutti riminesi, 20 anni e poco più, scrivono e producono i loro pezzi dal 2016, quando i cinque danno vita al progetto tra i banchi di scuola: "Troppo scarsi per il liscio, ci siamo buttati sul grunge/emo pop", dicono, prima di spiegarmi che il nome I Le Lucertole nasce per creare scompensi grammaticali e infastidire chiunque debba chiamarli per nome: "Poi, una volta a Giro è cresciuta una specie di coda all'altezza del coccige e abbiamo scoperto che forse ha origini rettiliane".

"Prima de I Le Lucertole eravamo, in ordine di importanza: un avvocato, un'infermiera, un vilipendio alla patria, Dora l'esploratrice e Teo Mammucari", scherzano (o sono seri). Ora, sono cinque amici che da Rimini raccontano cosa si nasconde dietro l'apparente felicità della loro generazione. Il dietro le quinte di quella che è solo felicità: è questo il significato complessivo del loro primo EP Sette Negroni (postumi) uscito nel 2019 (che tiene fuori il singolo Orbo, "andato a prendere le sigarette, ma a breve ne risentirete parlare").

Da quel momento, la pandemia, l’ingresso in Costello’s e l'inizio di un nuovo percorso, inaugurato dalla partecipazione all’ultimo disco dei concittadini Cucineremo CiambelleLe ferite del gelo (nel pezzo Respirava).

La prima di una serie di collaborazioni future: "Volevamo fare una canzone insieme da tanto tempo, dato che è anche grazie alla loro spinta emotiva e ispirazionale se abbiamo iniziato a fare musica – spiegano – ci conosciamo da una vita e abbiamo collaborato per diversi progetti secondari con alcuni di loro. Respirava è nata in maniera spontanea, non appena ci hanno chiesto di farla assieme. Il tema principale delle lyrics è l'attacco di panico, vissuto sia in prima persona sia dall'esterno".

I Le Lucertole - foto di Lorenzo Bertozzi
I Le Lucertole - foto di Lorenzo Bertozzi

La band ha suonato live soprattutto nelle sue zone, ma la scorsa estate hanno portato un po' di riviera romagnola e il cartonato di Pato anche a Milano, a Mare Culturale Urbano: "Esperienza un po' così. Non c'era neanche un bagnino, forse era per via dell'ingresso libero", sorridono. E a proposito di Rimini, i ragazzi ne parlano come di "una vecchia donna poggiata in riva al mare, che spesso ti fa scordare della sua anzianità e ti fa vivere momenti di euforia, per farti svegliare la mattina dopo con i postumi di una nottata ormai finita".

In futuro I Le Lucertole usciranno con nuovi brani, primo fra tutti Spazzolino, uno dei primi pezzi del loro nuovo percorso: "Rappresenta l'anello di congiunzione tra ciò che eravamo e ciò che siamo ora a livello personale e musicale, la sua funzione è quella di accompagnare l'ascoltatore attraverso il nostro nuovo viaggio musicale", anticipano.

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Alla domanda: "Desideri?", Giro risponde: "Sì spesso". Samma: "Sempre". Bizzo: "Un paio di volte ho desiderato, ma poi rimango deluso". Fraddy: "Ah, quindi era un verbo?". Zacca: "No, sono umile". E fino alle fine aleggia una particolare ironia. Per il resto, tanti progetti: Giro vuole di laurearsi; Samma dare almeno la metà degli esami; Bizzo diventare Imperatore del suo posto di lavoro; Fraddy un oste e Zacca vuole a tutti i costi riallacciare i rapporti con Drake. Insieme, soprattutto, stanno escogitando il modo per "salvare il pop italiano" con la loro attitude emo, a partire da testi e strumentali più complessi: come dimostra Respirava e dimostrerà il nuovo singolo in uscita nel 2022, I Le Lucertole stanno crescendo. Staremo ad ascoltare.

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L'articolo I Le Lucertole sotto un sole emo di Claudia Mazziotta è apparso su Rockit.it il 2021-12-24 13:15:00

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