Banana Republic: il tour di Dalla e De Gregori compie 40 anni

Un album dal vivo che ha fatto la storia e che ancora oggi profuma di mare

Si sente riecheggiare il rumore del mare nelle canzoni di Banana Republic. Ancora oggi ascoltiamo i brani che furono di quel tour percependo gli odori, i sogni, e anche le paure di un’epoca. E la storia di mare e di marinai che chiude l’album, oggi come quarant’anni fa, ci fa sentire liberi.

Era il 1979: l’Italia viveva l’orrore del terrorismo, degli omicidi politici, delle stragi di stato. I concerti di massa, che anni di contestazioni avevano demolito, non si organizzavano più. Ci si interrogava se e come la musica avrebbe potuto ritrovare il coraggio del richiamo alle grandi adunate, della normalità quindi. Poi accadde un fatto singolare; durante l’estate di quell’anno, Lucio Dalla e Francesco De Gregori, due amici, due cantautori, riempirono gli stadi. E così il tour di Banana Republic entrava nella storia. Lo spettacolo fu un soffio di leggerezza dopo il piombo del passato recente; una festa popolare, attesa, che voleva lasciarsi alle spalle un decennio di terribili derive, volgendo semplicemente lo sguardo verso il mare, verso una ritrovata libertà. Tra giugno e luglio, il tour toccò buona parte della penisola e affermò uno stile preciso, dalla fusione di due personalità inimitabili. L’album nacque contemporaneamente al tour, fatto in sé inedito ed eccezionale. Subito dopo venne un film-documentario.

 

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Oggi Banana Republic resta uno spaccato di storia, e l’esempio di un superbo sodalizio umano ed artistico. Ascoltarlo a distanza di quarant’anni, anche per chi non è di quella generazione, leva il sipario e ci conduce alla scoperta del nostro tempo. Ognuno che ascolta scopre il suo. È la musica che scorre tra mille voci, i corpi appiccicati, i vestiti leggeri. In copertina, i due cantautori, sul palco, nascosti da occhiali da sole e Panama, trasmettono immediatamente un senso di estate e di mare; nel disco, le canzoni, pervase da malinconico tropicalismo, ma anche giocosità, e ironia, mettono di buon umore, nonostante gli anni. C’è il mare nel pezzo che dà il titolo al tour e all’album. Perché Banana Republic parla di tropici, di Americani che ci espatriano, di acque cristalline e di rum. E’ sempre il mare a chiudere, sulle note di Ma come fanno i marinai: un divertissement nostalgico che racconta di navigatori imprudenti, con quel riff di clarinetto in fondo al cuore. E anche noi ci sentiamo tutti uomini di mare, in traversata verso porti aperti, con un sogno di libertà.

 

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"I nostri marinai sono nati a pranzo – scriveva De Gregori -quando, dopo il caffè, ci siamo messi a suonare insieme. Il giorno dopo sei tornato e abbiamo realizzato la canzone. E’ troppo bello cantare in due la stessa canzone, continuiamo, vediamo “Cosa sarà”. E intanto, Lucio, sono d’accordo con te – viva la canzone – ma oggi anche viva la canzone in due”. Lo spirito di fondo del pezzo, prima pietra di Banana Republic, risulta chiaro: non reinterpretare semplicemente canzoni a due voci, bensì condividere, creando insieme un’atmosfera aggregante, riappacificante. Dal film-documentario, infatti, arrivano i sorrisi del tour, ma anche la fatica degli spostamenti continui, il poco sonno, le sigarette accese sul palco, il pubblico euforico sopra un mare d’erba e l’atmosfera sbottonata delle sere d’estate. E quel che pare più evidente è lo scambio di stimoli tra due grandi personalità musicali, come se ciascuno si fosse arricchito dall’altro. "Quel che forse non si sa è che da te ho preso molto artisticamente e umanamente…e non escludo che tu abbia fatto lo stesso con me" scrive ancora De Gregori. "Questo mi rende felice, aumenta la mia energia nella fase produttiva che tu sai quanto sia meravigliosa e dura, delicata e piena di dubbi…E allora continuiamo a lavorare insieme, non pianificando, perché non ne siamo capaci, lasciando tutto al caso, come è stato fino ad ora".

 

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Tra poco si chiuderà un decennio, altri se ne apriranno e Banana Republic resterà sempre il simbolo della nuova stagione dei grandi concerti negli stadi e del potenziale commerciale del disco live made in Italy; ma anche uno straordinario esempio di condivisione artistica che saluta l’atmosfera inquieta di certi anni e ci fa sentire finalmente liberi.

    

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L'articolo Banana Republic: il tour di Dalla e De Gregori compie 40 anni di Libera Capozucca è apparso su Rockit.it il 2019-08-02 15:08:00

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