Visibilmente emozionata, Madame presenta il suo secondo disco dal vivo a Milano sul palco del District 272, location storica che ha quasi cento anni, dall’architettura underground ma che conserva la struttura originale dell’Ex Cinema Aramis che fu. La location è decisamente ideale per quello che stiamo andando a fare: scoprire in anterpima il nuovo disco di Madame, L'amore, un racconto per ogni canzone, per capire e ascoltare L’amore secondo Madame.
Con appunti e leggìo e comunque a proprio agio in versione presentatrice di se stessa e della sua creatura, Madame inizia raccontando quanto sia difficile spiegare con la razionalità e i fatti quello che lei ha prodotto con la creatività e la fantasia: è un progetto che io reputo un concentrato di intensità fortissima, emozioni totalizzanti e sensazioni che fanno girare le palle degli occhi verso l’alto, desideri asfissianti, battiti cardiaci ad altissima frequenza e poi anche episodi di leggerezza, di gioco, gioco pericoloso, o gioco infantile. Continua: in questo disco ci sono vari personaggi che parlano, c’è dell’autobiografia, della biografia e della fantasia, che poi in un modo o nell’altro trova sempre grande riscontro dalla realtà.
Il primo brano è Come voglio l’amore, un brano dedicato agli uomini, uomini che ho amato, conosciuto, visto o anche solo immaginato, che ho compreso e osservato senza giudizio. Alcuni uomini si sentono soli e non apprezzati e io voglio dedicare questo brano soprattutto a loro. Sentire il brano subito dopo che l’artista stessa te l’ha spiegato rende l’esibizione ancora più intensa.
Ringrazia per gli applausi e passa al brano successivo, Quanto forte ti pensavo, nato mentre guardava Kill Bill per la prima volta sul divano e le arrivano in testa una frase “quanto forte ti pensavo” e un beat, che registra in una nota audio e che è quello che poi forse sentiremo. Si chiude in studio con Luca Faraone e nasce un brano che riassume così: tra le mure domestiche si impara l’amore o si impara la lezione.
In tutte queste canzoni si tesse una storia e nascono dei personaggi, come Nimpha – La storia di una ninfomane e di un uomo innamorato di lei ma che non ne può più di sfamarla e rappresenta non solo la ninfomania, ma anche tutte le persone che hanno una sessualità pronunciata o reputata sbagliata, maschi e femmine che siano. Spiega Madame, io ho scelto di parlarne da femmina per comodità, perché lo sono, però parlo in generale di tutte queste persone che non si sentono amate dal prossimo. È un po’ come la storia della prostituta di Sanremo. Tutto il disco cerca di fare luce su situazioni o persone di cui non si parla o si evita di parlare o di cui in effetti è difficile parlarne razionalmente, si sfocerebbe nel politico, nel sociale, quindi meglio scriverci una canzone, o un disco.
Continua spiegando con dovizia di dettagli il suo disco e la sua musica in generale: io la musica, le parole, le utilizzo quasi come una sfida con l’ascoltatore, quasi per provocare una reazione, per cercare di sedurre, di disturbare, quindi quello che dico di sbagliato, lo dico per questo scopo, non coincide con quello che penso e con quello contro cui combatto personalmente nelle mie battaglie personali e sociali. È un gioco, ma in qualche modo poi dai giochi si smuove qualcosa di emotivo e profondo, ma di base è una libertà.
La spiegazione del brano Donna vedi è interessante: Madame nella sua vita precedente era un uomo. E ora parla a questa donna e le dice: io in qualche modo vorrei capirti al cento per cento, io in questa vita sono nata donna, c’è sicuramente un motivo per cui sono donna e sicuramente ero uomo prima. Porta in luce quelli che sono gli stereotipi legati alle donne, alle femmine e gli dice di voler comprendere come si ama e capisce una donna, e come si può provare vero amore e vero rispetto per una donna. Parla fiera Madame: è un tema molto ricorrente soprattutto in questo periodo storico quello delle donne e sinceramente lo scopo mio finale è quello, almeno in questa vita, quello di valere come donna, e vincere come donna.
Nel disco è l’ultimo brano, Avatar-L’amore non esiste, e sembra che dopo un disco chiamato L’amore, un concept sull’amore, un titolo così potrebbe sembrare un controsenso, in realtà no, "se vi spiego da dove nasce questa canzone", dice Francesca. "Stavo facendo questa esperienza particolare in cui ci siamo trovati bendati io e altre persone a ballare e a un certo punto arriva una donna che si spruzza dell’acqua profumata sulle mani e mi inizia a sfiorare il viso. Io presa dalla musica e dalla situazione inizio a provare un forte sentimento di amore nei confronti di quel gesto e immagino quasi che dal mio petto esca una sorta di luce collegata a quest’altra persona che io non sapevo nemmeno chi fosse. Da lì è nato questo mantra: tu non esisti ma io ti sento. Tu non esisti come persona, ma io riesco comunque a sentirti. E quindi se dovessi dire cos’è l’amore direi è quel tipo di connessione che si crea al di là dell’aspetto sociale che si costruisce intorno all’amore,, marito e moglie, famiglia, figli, quegli amori lì li consociamo giù tutti. Ci sono delle altre forme d’amore che magari non hanno un nome, che sono delle sfumature, amore cieco in qualche modo".
Madame conclude la presentazione con Per il tuo bene, scritta al ritorno da Sanremo 2021 in vasca da bagno in un momento di relax, canzone esplicita, con l’intento di ferire e insegnare. Tutte queste storie hanno in comune Francesca: "Io sono attratta dalla disperazione", dice, "conoscere il sogno proibito di un uomo mi intriga, abbracciare e baciare quelli che la fortuna si è dimenticata di toccare mi esalta, la banalità mi annoia. La finzione mi frustra e la normalità e la comodità prosciugano ogni goccia della mia curiosità".
Finisce il live e c’è tempo per qualche domanda e per chiarire alcune cose. L’esperienza di Sanremo è stata positiva e per quanto riguarda il titolo (Il bene nel male al posto Puttana) non è stata censurata da nessuno, ha deciso insieme ad Amadeus di offrire al pubblico un input di riflessione e non di scandalo.
Non c’è nessun featuring nel disco: "Non ci sono perché i brani non me li hanno chiamati", spiega Madame, "non mi hanno detto metti questa voce, abbiamo bisogno di questa penna; avevo idee, persone che ho contattato e visto in studio. Elisa mi avrebbe fatto piacere, ma lei era in tour, io anche, non ci siamo trovate. Mi sarebbe piaciuto Marracash, ma non è venuto il pezzo che mi dicesse qui ci vuole Marra. Alla fine queste idee che avevo per un motivo o l’altro si sono andate ad esaurire ed è uscito il disco così, solo mio".
Nessuna collaborazione, ma tantissime influenze, le elenca lei stessa: Lars Von Trier, Fabrizio De André, Franco Battiato, tutto il panorama e la storia della musica latina, Gaspar Noé, anche Guadagnino. Scrittori russi, la Lolita di Nabokov, Wonder Woman e Il professor Marston, un minestrone di cose, dice, che hanno in comune quel che ho detto fino qui. "Un disco che ha suoni nuovi, lontano dall’urban, più cantautorale, non è stata una scelta consapevole", spiega, "ma le canzoni che mi venivano in mente, avevano un altro ritmo o una melodia. Ho scritto anche canzoni rap, però alla fine all’interno del disco non le vedevo, non avevano quel tipo di storia, quel tipo di concept, appunto. Essendo un concept album ho dovuto rinunciare a dei brani, anche belli, ma che non potevano rientravano nel disco".
Sulla questione di cronaca del vaccino falso parla così: "La cronaca è stata come una mia compagna di avventure, era il mio secondo Sanremo, avevo paura di non riuscire a godermelo e a trarre la gioia e la gratitudine di essere su quel magico palco. C’è stato il rischio di non andare, il rischio di non fare bene, il rischio di sbagliare tutto. E quindi diciamo che alla fine tutto questo mi ha dato personalmente molta più forza, molta più voglia di fare, di spaccare, di dimostrare e di far vedere chi sono realmente al di fuori di uno scandalo e dell’errore di una diciannovenne. So che farò ancora errori del genere, ma perché sto crescendo e sono una ragazza che cresce ancora prima che un personaggio pubblico. Chi mi comprenderà e perdonerà, bene, chi non lo farà, pazienza, va bene lo stesso".
Madame va a prepararsi per la festa che ci sarà più tardi, dove performerà ancora; noi usciamo dal District 272 con una bottiglia di vino in regalo che stapperemo brindando a lei e a L’Amore.
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L'articolo Madame: per chi mi comprenderà, e per chi non lo farà di Carlotta Fiandaca è apparso su Rockit.it il 2023-04-01 17:29:00
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