Venerdì 26 giugno: una serata all'insegna del caldo più umido che la mia mente possa ricordare. Se è vero che spesso si usa la frase "serviva qualcosa per riscaldare gli animi", nella situazione vissuta personalmente erano necessari gli estintori.
A parte le condizioni atmosferiche, queste 2 ore di concerti sono state utili per sentire nuovi e vecchi nomi del C.P.I., una realtà ormai consolidata nel panorama delle produzioni italiane. I primi a solcare il palcoscenico sono stati i Wolfango, 3 brutti ceffi che la stampa specializzata nazionale non sa ancora come trattare; personalmente posso solo dirvi che se ce l'hanno fatta loro, a prescindere da ciò che suonano, ce la possono fare tutti coloro che sperano di trovare un contratto discografico. Così, mentre la prima mezz'ora scorreva via tra suoni distorti di basso e batterie strampalate, i successivi trenta minuti venivano affidati agli Here, decisamente più concreti e coraggiosi rispetto ai primi; la loro musica, sorta di ibrido tra elettronica e space-rock (mai come in questo caso le definizioni lasciano il tempo che trovano!), è figlia delle menti di Jim Coleman (ex Cop Shoot Cop) e Mauro 'Teho' Teardo (già Methead e Matera). Viene così naturale pensare alle passate esperienze dei due per individuare il materiale sonoro che conterrà Brooklyn bank, stasera presentato in parte e molto interessante, soprattutto se considerate che siamo di fronte ad un progetto in cui il Consorzio crede non poco.
Subito dopo, giusto il tempo di portare le chitarre sul palco, ecco la band capitanata da Cristiano Godano, più in forma che mai: l'iniziale Il vile scaccia ogni dubbio su probabili cadute di tono dovute al periodo di inattività servito per mettere assieme le idee confluite su Come di sdegno, dal quale fra le due canzoni proposte quella più convincente è stata Aurora; in tema ripescaggi è d'obbligo citare Lieve e Nuotando nell'aria, ma anche le versioni di Overflash e Retrattile hanno impressionato, al punto che un solo bis del gruppo, dopo nemmeno un'ora di concerto, ha regalato molti fischi da parte di un pubblico che pensava di aver speso £20.000 per uno show dei Marlene, mentre la serata era centrata su diversi show di gruppi del C.P.I..
A parte tutto, iniziative del genere vanno lodate; se poi in un futuro non troppo remoto vedremo alternarsi sul palco gruppi di diverse etichette italiane, significa che sarà il momento buono per gridare al miracolo!
---
L'articolo MadeinBo - Bologna di Faustiko Murizzi è apparso su Rockit.it il 1998-06-26 00:00:00
COMMENTI