(Magnolia di Milano, Foto di Paolo Proserpio)
Solitamente completano il trio con Graham Coxon dei Blur, hanno però deciso di fare due date – a Milano e a Roma – con Luca e Alberto Ferrari (Verdena). Le abbiamo seguite entrambe: quella milanese con lo shooting fotografico di Paolo Proserpio, quella romana grazie ad Elisabetta De Ruvo. Vi raccontiamo i Jennifer Gentle dal vivo.
MILANO
(Le foto di Paolo Proserpio)
ROMA
(Di Elisabetta de Ruvo)
Finalmente sembra veramente estate, stasera, sebbene siamo ancora a metà maggio. Ho avuto una giornata veramente pesante, ma mi consola il fatto che vedrò i Jennifer Gentle dal vivo stasera. Sono curiosa. Altre volte avevo incrociato la loro presenza in alcuni festival, ma in realtà non li avevo mai ascoltati per bene live.
In effetti, stasera suoneranno con Alberto e Luca dei Verdena, e la commistione tra i due gruppi, che personalmente non avrei mai appaiato, se non altro è da vagliare. Mi impongo per una volta di arrivare in tempo anche per il gruppo spalla, i Love in Elevator, band in origine tutta al femminile, che ora conta solo una ragazza nella line up.
Mi avvio verso il Circolo, ed è sempre bello farmi questa passeggiata. Mi dividono dal locale dieci minuti di cammino a ridosso degli antichi acquedotti di via Casilina Vecchia, che stasera è stranamente silenziosa, complice anche la partita di Coppa Italia tra Sampdoria e Lazio. Allora immagino ci sarà poca gente al Circolo, nella capitale il calcio è religione anche quando non gioca la Roma. Se poi gioca la Lazio, i romanisti si trasformano automaticamente in tifoseria avversaria e penso a Cassano con antica simpatia, a quando lo incrociavo a Bari vecchia, negli anni dell'università e lui smanettava su motorini supertruccati per le vie di quel centro storico e ammoniva le teste calde che davano fastidio a noi studenti di architettura. E penso alle sue scornate con Capello e alla sua baresità, che stranamente mi ha fatto sempre ridere. Sorrido con questi ragionamenti in testa, in realtà io di calcio non me ne intendo davvero. Arrivo nei pressi del Circolo e noto che invece c'è un parco macchine in sosta di tutto rispetto, anche se all'Init suonano gli Ulan Bator.
Arrivo che i Love in Elevator hanno già cominciato a suonare, sono violenti. La cantante è davvero bella, l'atteggiamento mi ricorda per un attimo la cantante dei romani Cat Claws, ma se Lavinia gioca con la voce rendendola stridula, la front girl del gruppo veneto invece raschia in maniera animalesca. E il paragone finisce qui, perchè invece per quanto riguarda la musica - e soprattuto il volume degli amplificatori - rischio ad un certo punto di compromettere quel po' di capacità uditiva che mi rimane. L'attacco del penultimo pezzo del gruppo spalla è pura violenza esplosiva sulla batteria e salto manco fossi su un tagadà. Siamo al post punk, post psych, post noise, post Yeah Yeah Yeahs, post un po' tutto. L'energia è davvero buona, i volumi proprio no.
Cambio palco: nel giardino sul maxi-schermo, i rigori tra Sampadoria e Lazio, non decidono solo le sorti della partita, ma anche l'inizio effettivo del concerto dei Jennifer Gentle. Il gruppo veneto, tuttavia sfida le sorti della Coppa Italia e comincia a suonare mentre sono ancora fuori. Rimprovero il mio solito tempismo e raggiungo il palco, la gente è raddoppiata in confronto alla rispettabile folla che era davanti all'opening band: davvero tanta gente. Penso che la partita sta per finire, che ormai si suda anche in canottiera qui all'interno e indietreggio fino al banco mixer, dove Francesco Donadello fa l'uomo del suono per la band, sfoggiando dei baffetti molto stilosi, che non gli avevo mai visto prima.
Dire che la gente è felice di avere la band di Fasolo davanti è dire poco. C'è chi urla "Marco!", c'è chi urla "Mario!", sbagliando in maniera imbarazzante il suo nome, ma l'anima della band non si scompone neanche per un attimo, anzi, dedica canzoni ad personam, manco fosse un programma di richieste alla radio. Anche il feauturing con i due terzi dei Verdena è decisamente riuscito, quasi che non abbiano mai fatto altro che suonare insieme. I miei ultimi ascolti attenti alla band dei fratelli Ferrari si erano concentrati sull'ep "Spaceman", risalente a diversi anni fa, poi "Luna", da "Il suicidio del Samurai" era diventato un vero tormentone alla radio, e ascoltarla ripetutamente aveva sempre rappresentato un grande piacere. Dalla fusione con i Jennifer Gentle invece viene fuori un'energia più aggressiva, sempre molto pop, ma con delle incursioni di rock decisamente più duro a tratti rumorista e delirante: le bacchette di Luca pestano la batteria con suoni decisi, l'apporto di Alberto, nelle vesti di bassista, rafforza anche le parti vocali urlatrici, donando una ruvidità lontanamente grunge alla voce di Marco Fasolo, in falsetto infantile e gioco(lo)so, da sempre una delle cifre stilistiche della band. Voce e ritmi che accompagnano il pubblico trasformandolo in una folla di Judie Garland a passeggio per sentieri favolistici, tra le urla di felicità di "Locoweed" e il passo saltellante di "Take my hand". Molto attingono da "The midnight room", l'album di sicuro conosciuto dalla maggioranza del pubblico. Proprio di fronte al palco una coppia dannatamente punk, dai capelli ugualmente unti striati di rosso spiccano salti come fossero conigli invasati, ma tutto si acquieta quando Fasolo rimane da solo sul palco, per chiudere il concerto con "Wondermarsh", prima del bis. Sono stanca, gli occhi mi si chiudono dal sonno, mi aggrappo un po' a tutto per stare in piedi, ma appena attacca questa canzone e vedo decine di accendini accesi, mi sento di nuovo come una "Electric princess", commossa dalla capacità di quest'artista, dall'ecletticità, dal suo saper dosare energia e dolcezza. E con questa canzone ha saputo condensare tutta una serie di sentimenti e pensieri, prima liberi e un po' fuori controllo.
Regalano il bis. Io mi regalo la strada verso casa. Ripromettendomi di rivederli quanto prima in una condizione psico-fisica almeno normale, tra me e me, ringraziandoli.
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L'articolo Live Report: Jennifer Gentle al Magnolia e al Circolo degli Artisti di Elisabetta De Ruvo è apparso su Rockit.it il 2009-05-13 00:00:00
COMMENTI (8)
bel concerto...chicca la cover di I'm so tired dei Beatles..
daje eliiiiiiiiiiii
ma come nessuno di Rockit è andato avederli a Milano??
beh ma allora:
Belle le foto di Proserpio danno idea dell’aria che tirava…
E' stato un concerto molto particolare, credo insolito sia per i "fratelli Verdena" che per i due Jennifer.
Un bel Live! 4 belle Presenze sul palco! Quattro artisti tra i più genuini in Italia!
Bello vederli sorridere e divertirsi mentre danno il massimo… con estrema disinvoltura.
Il folto pubblico gradisce e applaude abbondantemente.
Ritmiche marcate da uno scatenato basso e una batteria pesante che bene interpretano i brani
del duo veneto e impennano il concerto dandogli una struttura sempre lanciata e coinvolgente… giungendo in un lampo alla bellissima“I’m so tired” dei Beatles!!
Meravigliosa la strampalata “husbands” ricca di feedback e delay… Marco e Alberto in estasi si buttano a terra… sparisce tra la folla pure il basso (basta vedere su youtube cos’anno combinato a Roma su questo brano!). Bordello.
E poi come d’incanto tutto si acquieta per una sublime e inaspettata “Wondermars” (a proposito Elisabetta, a fare compagnia a Fasolo sul palco resta pure Mos :) )
Che dire… sarebbe stato bello un secondo bis, magari un ipnotica jam… io non avevo fretta, sarei rimasto li un oretta in più!
il giorno dopo sul myspace dei Verdena, una fan scriverà:
“E per concludere, dopo ottima musica e felici incontri, tornare a casa attraversando il giardino insieme ai miei amici, con millemila piumini che volavano nel buio: malinconia e poesia... da cartone animato giapponese... Serata perfetta, che altro desiderare?”
(Messaggio editato da vinicio il 20/05/2009 22:09:07)
LOL e ROTFL
(Messaggio editato da circobazooko il 20/05/2009 14:28:13)
Elisabetta De Ruvo:
"Solitamente completano il trio con Graham Coxon dei Blur, hanno però deciso di fare due date [...]con Luca e Alberto Ferrari"
Cazzo Graham Coxon dei Blur alla batteria?!?! Fico!
LOL
okok...
crocif(r)iggetemi...
:?
(Messaggio editato da eloisa il 18/05/2009 19:35:05)
Francesco DonadellO! :[
"appena attacca questa canzone e vedo decine di accendini accesi, mi sento di nuovo come una "Electric princess", commossa dalla capacità di quest'artista, dall'ecletticità, dal suo saper dosare energia e dolcezza."
Ecco, un giorno mi auto-recensirò e prenderò a prestito questa tua frase, così sarò sicuro di auto-strapparmi uno di quei momenti di felicità che è la ragione per la quale si scrivono canzoni (io, almeno).
"Il riposo del Samurai"..mmmm, non mi pare sia questo il titolo![: E sinceramente ti consiglio anche di andare oltre Spaceman e Luna:?..
Grande serata comunque a Roma, concordo..peccato accadano raramente queste cose!..