Dopo due anni spesi tra spettacoli speciali, città viste dal basso e concerti acustici, i Perturbazione tornano su un palco in sei a cantare i propri pezzi. Formazione completa e nuovo bassista, per una manciata di date che anticipano la lavorazione del nuovo album. La forma è perfetta, palpabile la voglia di divertire e divertirsi. Milano li accoglie a braccia aperte, loro non si risparmiano.
Come nella sceneggiatura di una serie tv da college americano, metto piede nel tendone invernale del Magnolia e dal palco partono le prime note di "SMS". L'sms può essere l'inizio di una relazione e può essere in senso lato il primo di quei preliminari che danno il titolo al tour. In questo caso, però, è soprattutto l'apertura di un'ora e trenta in cui i Perturbazione si prendono palco, occhi e voce dei presenti. Di un fatto si può essere certi: il pubblico che affolla il Magnolia («e sappiamo quanto è difficile uscire il mercoledì sera», dice il cantante Tommaso Cerasuolo) è ben oltre i preliminari con il gruppo. C'è fiducia, conoscenza reciproca, complicità. Tutti cantano, ogni canzone viene riconosciuta alle prime note e accolta con urla soddisfatte. Il gruppo è affilato, compatto e il cambio di bassista – probabilmente uno dei motivi dietro questo mini-tour di cinque date – pare già ampiamente ammortizzato.
Tommaso è una molla, saltella e balla a suo modo sul palco, scende tra il pubblico e canta pezzi raccolti dai tre album. Se i brani presi da "In circolo" sono ormai un vero e proprio classico, le canzoni dei due dischi successivi colpiscono per precisione ed efficacia. L'impressione è di un corpus ormai sostanzioso di ottimi brani, di una band che ha un repertorio affidabile e di grande spessore a cui fare ricorso per allestire novanta minuti senza cadute di livello o di tensione emotiva. E allora un vecchio pezzo come "Mi piacerebbe" viene accolto con la stesso entusiasmo di una recente "On/Off". Oltre alla prevedibile ma sempre emozionante apoteosi di "Agosto", si impongono "Il tuo scrigno" e "Chiedo alla polvere", ma tutto il concerto scorre con una tale naturalezza che ogni canzone sembra essere quella giusta per quel preciso istante. Uno stato di grazia che permette al rapporto band-pubblico di decollare, dimostrando un'intesa ben oltre i preliminari che battezzano il mini-tour.
In mezzo, due brani nuovi. Più inseriti nella realtà e meno eterei e sognanti, raccontano rispettivamente dell'evoluzione del rapporto tra due fratelli e di una vera e propria rivolta nei confronti dello spirito economico-sociale del nostro tempo, ben riassunto nel ritornello-imperativo "competere, competere, competere / ma per chi?". I due brani - lontanissimi tra loro per temi e toni, ma con una comune attenzione al sociale - fanno ben sperare per un disco di inediti, che dovrebbe essere messo in cantiere a breve e potrebbe/dovrebbe rappresentare una sorta di nuovo capitolo in una carriera di altissima qualità, ma che probabilmente necessita ormai di scosse per trovare un nuovo assestamento. Ma questo è uno sterile esercizio divinatorio. Meglio tornare alle certezze. Come quelle espresse in chiusura di concerto da Tommaso, che spiega approfonditamente contenuti e genesi di "Chiedo alla polvere": vite che si sfiorano e lasciano parti di sé in luoghi e sentimenti altrui, piccole tracce concrete ed emotive che vincono polvere e tempo. Insomma, la sintesi dei Perturbazione come li abbiamo fin qui conosciuti. È il pezzo che chiude la serata. Il Magnolia si svuota velocemente, domani si lavora. Responsabilità-à-à.
---
L'articolo Live Report: i Perturbazione al Magnolia - Milano di Marco Villa è apparso su Rockit.it il 2009-11-11 00:00:00
COMMENTI (3)
Grande gruppo italiano...
Non sono potuto andare... :-(
Un gruppo con una sensibilità superiore.
Vi abbraccio Perturbazione.
michele1/4ZEFFJACK