I Måneskin hanno vinto l'Eurovision 2021, battendo grazie al voto del pubblico Svizzera e Francia che erano state premiate dalla critica (ma quale critica: i voti degli Stati dell'Eurovision sono praticamente una partita a Risiko). Lo si scrive per amor di sintesi e di SEO, ma a occhio e croce non c'è nessun essere umano sul suolo europeo che non sappia la cosa, è stata l'edizione più vista di sempre e i quattro ragazzi romani sono riusciti a portare l'ambito trofeo a casa nostra. La cosa non ha lasciato indifferenti i social, che si sono polarizzati in modo impressionante.
Abbiamo assistito a professionisti del settore, a musicisti ricercati e stimati, gioire come quando con Beppe andammo a Berlino o con Fabio Grosso portammo a casa i Mondiali del 2006, e se a fare quelli con il mignolo in su verrebbe da dire che la musica a differenza dello sport non è una gara, che l'Eurovision è una competizione più simile al Carnevale di Viareggio che a un talent e che dei nomi vincitori delle ultime edizioni poi, stringi stringi, ne abbiamo perse le tracce, alla fine prevale anche il senso di appartenenza e allora vaffanculo al galateo e alla professionalità: POPOPOPPOPPOPPOOOOPOOO.
Facile diventare fan dei Måneskin in una notte, com'è successo a me in maniera similare a quella in cui si convertì Paolo di Tarso al Cristianesimo dopo una visione: basta decidere di non vedere l'ascesa totale di una band come un problema ma come un'opportunità. Personalmente ho fatto del dissenso per i Måneskin una crociata personale fin dalle audizioni di X Factor 2017, quella vinta a caso da Lorenzo Licitra, che ha fatto montare nella band una voglia di rivincita che neanche la colonna sonora di Rocky 4, contro quelli come me che al tempo un po' ci hanno goduto. Non mi è piaciuto il primo singolo in italiano, ero uno di quelli che pensava che sarebbero durati quanto i gatti sull'Aurelia, che non avessero meritato il primo tour nei più grandi club italiani perché avrebbero dovuto fare la gavetta come tutti, che non ha mai pensato che la loro vittoria a Sanremo 2021 fosse una rivoluzione.
Ho difeso e nutrito questo mio sguardo in cagnesco nei confronti della band fino a sabato scorso all'ora di cena, poi ho capito che ciò che ha fatto innescare quel tipo di furore cieco e feroce è da ricercarsi nella mia adolescenza, in cui tutte le persone che andavano con le ragazze che mi piacevano e mi schifavano, avevano il volto sprezzante di Damiano David. Quel misto di faccia da schiaffi e riconoscenza che da quelle parti Dio sia stato di manica larga, togliendo precisamente a me. Anni di terapia per rimettere tutto in prospettiva e, alla fine, ce l'ho fatta: sono riuscito a riconoscere che i ragazzi hanno del talento che va al di là del mio gusto musicale, solitamente altro. Qui sotto vi elenco volentieri alcuni motivi per i quali possiamo pacificare gli animi e accettare che i Måneskin siano effettivamente fighi. Ossia, i Måneskin hanno fatto anche cose buone (mica come quell'altro).
Sono perfettamente assemblati
Guardando Damiano, Victoria, Ethan e Thomas, sembra quasi che siano stati messi insieme da un produttore tipo Take That, e invece sono una band pre esitente, che dalle feste del liceo e le buskerate per strada, ha scelto il talent per emergere e farsi notare. Da qui il grande equivoco che vede gli hater pensare siano messi lì a tavolino. Spesso ci si dimentica dell'età di questi ragazzi, che sono molto giovani e hanno già vinto il vincibile, ma ne hanno di strada da fare per maturare e migliorare. In ogni caso sono quattro personaggi, e averne di caratteri e figure così definite, capaci di mordere il palco e renderlo il proprio habitat naturale, mentre giocano con la fluidità di genere e i cliché del rock'n'roll, ma ora ci arriviamo. Certo che possono risultare antipatici, ma è innegabile che ci sappiano fare.
Il rock'n'roll è un musical
Lo sapevano bene il Bowie di Ziggy Stardust e i costumisti dei Motley Crue, i balletti di Chuck Berry e Richard O'Brien mentre scriveva il Rocky Horror Show. Il rock'n'roll è un musical sulla vita dei duri e dissoluti, sul superare le barriere e spaventare i benpensanti per cercare di forzare i canoni imposti dalla società. Ho personalmente scritto un bel po' di volte che i Måneskin non sembrano una band di rock'n'roll ma dei cosplayer, poi mi è venuto in mente che nessuno è in grado di dare la patente di vero rocker a nessuno. Così com'è stata dura scoprire per l'adolescente metallaro dentro di me che i Metallica fossero quattro borghesi che quando vengono in Italia chiedono al manager di riservargli un paio d'ore private nell'atelier Armani, è stata altrettanto dura ammettere di non sapere niente della vita privata di tutti i rocker con ville e danari in giro per il mondo, quindi non posso che dare il beneficio del dubbio alla band romana. Chi legge le bio delle band storiche, sa bene che spesso i membri vengono presi in base alla figaggine e non alle competenze musicali o stilistiche, quindi anche qui pari e patta. Non sono i primi e neanche gli ultimi a metterci la faccia giusta.
Piacciono
Ecco, invece di fare gne gne e puntare i piedi, come per ogni problematica relativa alle nostre esistenze fatte di giorni numerati che sembrano infiniti, sarebbe opportuno accettare il fatto che i Måneskin piacciono. Magari non a noi, ma piacciono, è evidente. Vincono Sanremo grazie al voto popolare, vincono l'Eurovision grazie al voto popolare (e basta mettere in mezzo la Ferragni, ogni Stato in quella competizione attua strategia), la figlia di Jimmy Page dice che sono ganzi e si stima che 4 milioni e mezzo di persone abbiano in qualche modo parlato di loro sui social nelle ultime ore. Magari anche solo per quella cagata della presunta sniffata in diretta (dai, di cosa stiamo parlando?), ma in ogni caso la loro proposta atipica in un festival fatto perlopiù da dimenticabili canzoni pop e fenomeni da baraccone, ha valicato i nostri confini e non mi stupirei se nei prossimi anni diventassero famosi sul serio anche in altri Paesi oltre il nostro, dove magari sono accolti con meno pregiudizi. La faccenda è questa: ognuno è libero di esprimere il proprio dissenso, ma questi volano lo stesso e al momento sembrano inarrestabili, quindi tanto vale capire cosa possiamo trarre di buono dal loro successo. Tipo la prossima cosa qui sotto.
School of rock
Ieri ho visto in un video, il concerto di alcuni ragazzini in età da scuola media che facevano Zitti e buoni dei Måneskin, pure bene. Non ho creduto che il mondo sia salvo dalla trap, come si sente spesso in un eccesso di truedefenderismo, ma comunque ho pensato che fosse una cosa bella. Chiunque abbia imbracciato chitarre e bassi, pestato batterie o urlato come un ossesso al microfono in età adolescenziale, ha avuto come riferimenti un frullatore di musiche diverse, più o meno compatibili tra loro. Chi amava i Nirvana e i Doors, chi i Green Day e i Pink Floyd, chi i Led Zeppelin e i Red Hot Chili Peppers, tutta gente valida al netto dei gusti, che inventava o rendeva più moderna musica già esistente. I ragazzini iniziavano dalle cover e imparavano a suonare, questo è l'iter del garage. Perché dovrebbe essere un problema se una band italiana di oggi rende fighi i cliché triti e ritriti del rock'n'roll per i ragazzi nati dopo il 2000? Ognuno fa la sua esperienza e poi sceglie cosa si avvicina di più a quello che gli piace davvero.
Sanno suonare
Ora non è che dovete chiamare l'esorcista, non sto vomitando ectoplasmi verdi, ma parliamoci chiaro: per lavoro e per piacere ascolto tonnellate di musica, e non esiste che le canzoni dei Måneskin siano assolutamente scadenti mentre quelle dei fenomeni hype del momento siano capolavori. A volte proprio non incontrano il mio gusto, ma apprezzo ad esempio che nell'album Teatro d'Ira vol.1 abbiano deciso di usare suoni crudi e quasi zero sovraincisioni, alla vecchia, quando avrebbero potuto fare pezzi ben più pop. È il vecchio rock, si divertono, lo suonano in maniera per loro dignitosa se non buona, buon per loro.
Sono fighi
La questione che più triggera la varia umanità social: piacciono solo perché sono belli. Beh, anche se fosse così, non sarebbero certo i primi nella storia del rock ad avere più successo di altri perché belli. Oppure pensate che negli anni '80 gli Europe e i Bon Jovi fossero i più grandi compositori di hard rock mondiale? Ci sta pure che ai tempi dei Led Zeppelin, inventori e geni assoluti (fin qui non ci piove), magari ci fosse un oscuro quartetto che suonava nelle cantine e che ha gettato i semi per far germogliare il rock prima e meglio anche di loro, ma che era formato da un calvo e due in sovrappeso. E che ci fai? Le regole del rock sono specifiche e non le inventiamo certo noi, se sei figo è tanto meglio, se invece rosichi perché non lo sei e pensi di valere più di loro, che si chiamino Måneskin o un altro nome cambia poco, il problema è tuo.
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L'articolo I Måneskin hanno fatto anche cose buone di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2021-05-24 10:13:00
COMMENTI (8)
a me fanno cagare, dite quello che vi pare, chi se ne frega, pero' per favore non facciamo paragoni con i Pink Floyd, Bowie e altri veri musicisti. I Maneskin fanno casino, e basta, come tra l'altro facevano casino certi vecchi babbioni degli anni '60 e '70. E tutto quello che non c'entra con la musica (sono fighi, sono trasgressivi, etc) non dovrebbe essere preso in considerazione, altrimenti non parliamo di musica, ma di altro: i Pink Floyd non erano solo fighi perché si facevano di LSD, ma hanno registrato album epici. Bowie non ha solo fatto spettacolo con il suo personaggio androgino, ma ha scritto canzoni immortali ed é rispettato da qualunque musicista serio, di musica classica o jazz. I Maneskin, oltre a fare casino e mostrare qualche tatuaggio e il bacino da lgbtq+ non hanno nient'altro di valore da lasciare
Sono un sessantenne e non so suonare neanche il campanello di casa ne sono un critico musicale. Sono però sono vissuto e invecchiato ascoltando rock in tutte le salse e in ogni momento libero e a me i Måneskin piacciono, e tanto. Sono molto affiatati, hanno una grandissima presenza scenica, sia sul palco che fuori, suonano discretamente, propongono riff orecchiabili e personali, la batteria e il basso sono sufficientemente incisivi e scrivono testi profondi per dei ragazzi che hanno solo vent'anni.
E' quindi inutile fare paragoni con gruppi degli anni '70 e ' 80, sono passati cinquant'anni e questi ragazzi suonano un rock degli anni 2020, inutile quindi storcere il naso con confronti che non stanno ne in cielo ne in terra. Consideriamo solo che sono giovani, bravi, belli, con una forte personalità e sicuri di se, ma soprattutto uniti e con le idee chiare. Per giudizi definitivi e tombali meglio aspettare, di tempo per crescere ne hanno ancora tanto davanti a loro. Sono già sbocciati, ma se sono vere rose continueremo a vederne i fiori anche in futuro.
Ma veniamo al motivo di questo mio commento: non ne ho mai postati, in nessun sito, ma questa volta sento di metterlo:
Simone Stefannini sei un grande.
Con questo articolo con cui hai corretto alcune tue dichiarazioni hai dimostrato professionalità, umiltà e apertura mentale, ma soprattutto onestà intellettuale e capacità di superare pregiudizi e luoghi comuni. Complimenti e spero che alcuni di quelli che sin dal 2017 hanno sparato a zero su questi ragazzi abbiamo la tua stessa capacità intellettuale e morale.
.... Boh, a me la loro musica piace
Ha vinto l'Italia, e giá mi basterebbe
Fanno un rock pulito e orecchiabile, e concordo con il paragone con gli Europe, U2, o gli più attuali limp Bizkit
Se potessi fargli arrivare un consiglio:
Strafate troppo, le performance alla David Bowie, vi fanno risultare poco simpatici
Pezzo onesto e condivisibile.
Io, al netto di tutte le opinioni argomentate e in buonafede, penso che snob, puristi e passatisti siano sempre troppo lenti per prendere un treno in corsa.
Il commento non fa una piega, eccetto per "sanno suonare", mi aspettavo di piu' da uno che aveva una crociata in corso contro questi ragazzi. Io , che amo il rock, invece, pur essendo conscio della loro "basicita'", li ho amati dal primo momento, perche' "dentro", avevano, e hanno, un potenziale esplosivo, e secondo me, questo è solo l'inizio. (E lo avevo detto già in tempi non sospetti).
Tutta giusta l'analisi, un punto che è stato tralasciato e secondo me è il più importante è che stanno, anzi sono, antipatici perché si prendono troppo sul serio. Pensano che la gente li critichi per invidia del loro successo o, ancora peggio, perché sono eccessivamente trasgressivi. Sono invece semplicemente un fenomeno discografico, che a fare quello che fanno, cioè vendere, sono bravi, perché hanno tutte le caratteristiche adatte, ma basta. Oltre a questo niente. Se fossero in grado di prendersi meno sul serio sarebbero veramente perfetti.
ok. ok. ora un po' ci piacciono i manneskin... ma soprattutto POOOPOPPOPPOPOPPOOOOO POOOPOPPOPPOPOPPOOOOO ??
Condivido...la mia stessa reazione. Ma se per una volta siamo contenti di essere italiani, non per la pizza, non per la "maffia" o per Albano&Romina, beh godiamocela questa vittoria.