Quando La Repubblica parla di vittoria della rivoluzione e Amadeus chiosa il Festival di Sanremo 2021 con "È stata una notte rock", ci sta anche solo per esclusione che non sia stata né l'una né l'altra. Hanno vinto i Maneskin davanti a Fedez/Michielin e Ermal Meta, tutti quelli che venivano dall'underground sono arrivati dopo, gli ostaggi sono stati liberati e Ornella Vanoni ha cantato meglio di tutti, ma rimarrà impressa nei nostri cuori per aver detto in diretta che Fiorello ha rotto il cazzo. 86 anni, apre bocca e fa il mazzo alle ventenni, live. Partiamo da qui.
I Maneskin sono rock, ma non hanno (ancora?) mai incarnato l'essenza di una definizione che una trentina di anni fa significava ribellione. Liceali o poco più, si fanno il talent di X Factor con una spocchia sovrumana e arrivano secondi dopo Licitra, oggetto misterioso da quel momento in poi. Il loro frontman, Damiano David, è figo, canta molto bene, gli altri/e sono assemblati/e in modo da somigliare a una band scelta a tavolino, tipo Jem e le Holograms, ma sono personaggi riconoscibili e funzionano.
Hanno una fanbase che, a dispetto della loro giovane età, conta un sacco di esseri umani over 30, tra nostalgici dei bei tempi degli assolo di chitarra e signore che sessualizzano i ragazzi, specie Damiano. Si chiamano Mammeskin, ci ho avuto a che fare dopo un paio di opinioni negative riguardanti la band romana, sono molto aggressive e riducono tutto al fatto che "mi piacerebbe essere come Damiano". Cosa peraltro vera: bello, famoso e resistente al covid più di me, avendo la metà dei miei anni. Ci mancherebbe pure che mi tirassi indietro allo switch.
Il mio nocumento però non parte dall'invidia, piuttosto dal fatto che i Maneskin mi ricordano sempre la band dell'occupazione in un quartiere ad alto reddito, ragazzi che giocano a fare le rockstar e che in realtà fanno un musical sulle rockstar vere. Poi non sono certo io, ma Nick Cave, che disse: "Quando sento un brano alla radio e mi chiedo 'cos'è questo schifo', la risposta è sempre la stessa: sono i Red Hot Chili Peppers".
Oggi i Maneskin somigliano di più ai Greta Van Fleet, ma ad oggi non hanno visto un giorno di rock: zero gavetta nei locali dal cui palco nasce la setticemia, presi fin da bambini e portati sotto la major, tour nei club migliori d'Italia prima e palazzetti poi. Mosse studiate a tavolino, outfit creati dalle migliori firme, foto mezzi nudi di Oliviero Toscani, giocare sul gender fluid, tutto studiato nei minimi particolari. Direte: lo facevano anche i grandi del rock. Sì, ma prima si erano fatti più di un giro nella wild side.
In ogni caso, hanno vinto grazie a delle esibizioni perfette, tanta energia e poi sono pure dei patati: vedere Damiano da icona del sesso che se la frigna commosso è stato carino. Meno il fatto che, egoriferiti come sono, non abbiano mai proferito parola su chi quei palchi glieli monta e gli sistema il suono, ma quello è perché quando hanno fatto i concerti erano già superstar. Argomento chiuso, shitstormate pure ma non stiamo a parlare di rivoluzione che bestemmiare duro è un attimo: nessuna innovazione a livello sonoro o armonico, riproposizione tale e quale di un certo hard rock crossover funky con ballata annessa tipico dei tardi '90, Marlena not included.
Ha vinto chi ha un pubblico abituato al televoto: la band ex talent, il duetto endorsed by Chiara Ferragni, il cantautore giovane che piace a chi guarda Amici. Gli amici della bolla che speravano nei piazzamenti in top 3 di Willie Peyote, Colapesce Dimartino, La Rappresentante di Lista o Extraliscio con Toffolo (io), sono rimasti delusi perché, di nuovo, hanno sovrastimato la propria bolla e le proprie abitudini, di pubblico attivo poco abituato a mandare SMS che costano 50 centesimi per far vincere la band del cuore in un contest.
Non capita tutti gli anni che una canzone di una band che viene dai concerti nei furgoni arrivi in altissimo, non tutte le volte capita il tormentone de Lo Stato Sociale o dei Pinguini Tattici Nucleari che unisce voto popolare e tifo di nicchia. Resta la certezza che Amadeus non condurrà più il Festival e che Fiorello ha scapocciato passivo aggressivo augurando ai prossimi organizzatori che gli vada tutto male, in un momento di tv verità degno della D'Urso. Ciò che penso sul Festival del futuro l'ho detto nel pezzo di ieri, mi auguro un Cattelan alla conduzione ma non ci spero troppo, la RAI è sempre la RAI.
Ora esco, prendo una boccata d'aria, poi passo dalla clinica di Eternal Sunshine of a Spotless Mind e mi faccio rimuovere chirurgicamente i ricordi di queste serate diventate mattine, tra applausi finti e critici di 70 anni che ce la menano ancora col ruock rivoluzionario, conscio di due fatti: 1) la canzone dei Maneskin non si può fischiettare, quindi non ha vinto Sanremo, 2) la cosa più bella di tutta l'edizione è il meme mashup tra le grida di Aiello e Signora i Limoniiiiiii. Al prossimo anno, anzi, a domani.
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L'articolo La vittoria dei Måneskin a Sanremo non è la rivoluzione di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2021-03-07 09:13:00
COMMENTI (26)
@simonestefanini Ascolto tantissima musica nuova e di tutti i generi e vorrei provare a vedere la cosa oggettivamente, senza pregiudizi:
- I Manneskin hanno fatto gavetta alla grande, informatevi bene se non credete e sono indubbiamente spinti dalla passione. A differenza però di tante band rock, loro hanno avuto subito tutti i mezzi. Se approfondite le biografie vedete che sono ragazzi molto benestanti, almeno Damiano e quindi avevano un budget enorme. Attenzione, budget enorme ma non per comprare a tavolino il successo, perché credo sia comunque complicato.
- Damiano è bravissimo a livello di mezzi vocali e ha carisma, crede al 100% in quello che fa.
- A questo punto esprimo però un parere soggettivo: il loro disco è orrorifico, musicalmente spaventoso, risibile oltre ogni immaginazione nei testi e nei riff di quarta mano. Ma rimango comunque stupefatto da tanta determinazione unita a tanta tamarragine. Su "sentireascoltare" ho letto una recensione forse ingenerosa nel testo ma io invece di 1 su 10 gli avrei dato anche zero al disco.
- Insomma che non rappresentino alcuna rivoluzione è palese e mi sembra anche naif parlarne ma prendersela con chi è sincero e ha passione mi sembra una cosa sterile. Per questo gli auguro buona fortuna e figli maschi.
Ciao. Sono completamente d'accordo sul fatto che i Maneskin non incarnino alcuna rivoluzione dal punto di vista musicale. Ma il termine "rivoluzione" si riferiva al fatto che sul palco di Sanremo una cosa così non si era mai vista. Il genere che loro hanno portato (vincendo!) all'Ariston non è certo tipicamente sanremese, e neppure tipicamente italiano! Il rock infatti in Italia non è mai fiorito, come negli USA o nel Regno Unito. In questo Paese non sono mai nate band che hanno la storia del rock e non so fino a che punto i Maneskin saranno in grado di spingersi, ma in questo nostro contesto sono dei veri outsider.
Parlavi della loro spocchia... anche io inizialmente li trovavo insopportabili, poi ho cambiato idea perché, come ha scritto qualcun altro qui prima di me, i ragazzi eccome se hanno suonato nei locali! E persino per strada! Non è da tutti mettersi in gioco così. Loro sono molto determinati: ce la mettono tutta e ce la stanno facendo; non c'è nulla di male a studiare progetti a tavolino, quando si ha voglia di realizzarsi. Credo quindi che i Maneskin, che a breve - piaccia o no - rappresenteranno l'Italia all'Eurovision Song Contest, vadano sostenuti, perché in un Paese come il nostro rendere concreti i propri sogni è, per svariate odiosissime ragioni, quasi impossibile, e chi ce la fa ispira gli altri.
@RichLorenzi, il mondo musicale è bello perché è vario e in questo variatà/ò i Maneskin sono perfettamente a loro agio. La querelle dei gruppi o cantanti a tavolino è una vecchia storia dai protagonisti famosi, Sex Pistols, Police ecc. ecc. quindi su questo hai ragione. Tavolino o meno una chance la meritano anche i Maneskin...
gusti son gusti ma........ Maneskin band fatta a tavolino? ho visto un video di loro che suonavano in strada prima del talent, hanno alle spalle tour (anche europei) e a mio avviso hanno una bella chimica sul palco e te lo dice un over 30 amante del rock, sicuramente non un loro coetaneo. tra l'altro si vede che sono un gruppo unito e non sembrano finti come li hai raccontati. sto leggendo tante critiche a loro ma nessuno parla di personaggi come ad esempio Madame che è costruita alla A alla Z, ma per favore
A me resta da spiegare come mai i 10 tentativi di votare Willie che ho fatto siano tutti stati rifiutati (dopo aver controllato impostazioni del telefono, impostazioni dell'operatore telefonico, credito residuo, ed essermi accertata che fosse tutto a posto) ... mah!
L' articolo mi è piaciuto molto. Non è colpa dei Maneskin se questo passa il convento, questo lo dico come IMHO...Negli anni 70 io ascoltavo i Pink Floyd, i miei Orietta Berti, mio cugino i Nomadi. I timpani sono democratici, ognuno ascolti ciò che vuole...
@marcomallardi lei dice "Questa concezione romantica del genere è un'idea vecchia, superata e, ormai, slegata dalla realtà."
Può essere (qualcuno diceva che chi rifiuta il sogno deve masturbarsi con la realtà), il mio punto di vista differisce dal suo: la realtà che ci vien mostrata dai media è solo un surrogato, chiamiamo realtà (in questo caso direi "realtà musicale") ciò che i media ci rifilano come tale... la rivoluzione, come il rock (vero) non verrà trasmessa in TV (Revolution will not be televised).
Siamo "sommersi soprattutto da immondizie musicali" cantava il maestro Battiato già negli anni '80.
Ma ai Maneskin e gruppi prefabbricati hanno dedicato una canzone, ante litteram, i Dead Kennedys:
I'm tired of self respect, I can't afford a car
I wanna be a prefab superstar.
I wanna be a tool, don't need no soul
wanna make big money playing rock and roll.
I'll make my music boring, I'll play my music slow
I ain't no artist, I'm a business man: no ideas of my own.
I won't offend or rock the boat
Just sex and drugs and rock and roll.
Drool, drool, drool, drool, drool, drool
My Payola!
You'll pay ten bucks to see me, on a fifteen foot high stage
Fatass bouncers kick the shit
Out of kids who try to dance.
If my friends say I've lost my guts
I'll laugh and say: that's rock and roll.
But there's just one problem...
Is my cock big enough, Is my brain small enough
For you to make me a star?
Give me a toot, I'll sell you my soul
Pull my strings and I'll go far.
And when I'm rich
And meet Bob Hope
We'll shoot some golf
And shoot some dope.
Is my cock big enough, Is my brain small enough
For you to make me a star?
Give me a toot, I'll sell you my soul
Pull my strings and I'll go far.
@marcomallardi Verissimo, Sanremoo è una vetrina!
Personalmente non mi stupisco che personaggi scarsi sfruttino questa vetrina, perché la qualità non passa per la TV o per le radio mainstream (TV e radio servono per adattare il gusto dell'utenza a quel che il convento intende far passare).
Nessuno stupore, solo disgusto... ma io sono un oltranzista che addirittura detesta quei musicisti che posano nei videoclip... che ammiccano ai media... io i rockers li vorrei sporchi, brutti, cattivi ed impresentabili!
@axmasca Grazie per la testimonianza, non ho mai pensato che non fosse così... la mia personale opinione è che se una cosa passa per i media mainstream allora è stata filtrata, edulcorata, decisa a tavolino: insomma è finta!
"I Maneskin sono rock", questa è ironia, vero?
Io non guarderò mai quella cloaca di Sanremo, ma i Maneskin fanno il classico poppettino melodico dei Modà e letame vario... non è che se imbracci una chitarra elettrica diventi rock... oddio sì, per l'italiano medio basta e avanza... ma trasformare dei vincitori di talent in musicisti... purtroppo questa è "cultura" nazionalpopolare che vige in questo sciagurato paese, tanto da poter leggere (su un sito che si chiama Rock-it e non Pop-it) che "i Maneskin sono rock"... mala tempora currunt!