I Marlene Kuntz, la festa del cazzo e le regole che sono pure peggio

Il Comune di Milano "censura" una parola di "Festa mesta", brano della band contenuto nel disco di culto "Catartica" e posto sul manifesto del loro live in città. Sempre meglio di piattaforme che "mettono al bando" capezzoli oppure la parola Palestina...

Il manifesto 'censurato' - foto via Fb dei Marlene Kuntz
Il manifesto 'censurato' - foto via Fb dei Marlene Kuntz

"Ci sarà ancora più gusto a cantarla insieme dal vivo!".

I Marlene Kuntz guardano l'aspetto positivo della faccenda, insomma si fanno una risata e un po' di sana promo (non che ne abbiano bisogno, ma non fa mai male) dopo la notizia che il Comune di Milano ha "censurato" i loro manifesti in vista del live del prossimo 2 luglio al Castello Sforzesco.

Ne ha scritto Il Post. Che ha riportato le parole espresse dalla band su Facebook, con tanto di foto incriminate. Si vedono i cartelli apparsi in città con la data del concerto e la scritta "Complimenti per la festa! Una festa del cazzo". È una parte di un brano dei Marlene, Festa mesta, rimasto decisamente iconico tra i fan della musica indipendente italiana. Sull'ultima parola è stato apposto un adesivo del Comune, per non farla leggere. 

"Nulla di grave o paragonabile ad avvenimenti ben peggiori, abbiamo solo dovuto coprire una parola" hanno detto Godano e soci. Scrive Il Post che: "Dopo aver visto le locandine, l’ufficio affissioni ha dato ai referenti della campagna promozionale del gruppo due opzioni: ristampare le locandine cambiando la scritta, oppure applicare su ogni manifesto un adesivo che coprisse la parola. È stata scelta la seconda".

Nulla di problematico, che dice però molto dei regolamenti e di una certa burocrazia che vige. D'altra parte, se gli algoritmi di piattaforme usate da milioni di persone, vanno a caccia di capezzoli da bannare o di parole vietate (atteggiamenti spesso sul filo, e oltre, della negazione della libertà di espressione), figuriamoci se non può avvenire con un ufficio comunale.

Per altro non è la prima volta. Si ricorderà il caso del manifesto insanguinato di Salmo a San Siro, che avrebbe turbato l'ordine pubblico, e che fu da lui sostituito con maglioncini natalizi e gattini pucciosi.

Ma al di là della questione, il punto è: ma che pezzo era Festa mesta? Uno dei più importanti di un disco incredibile come Catartica, di cui vi abbiamo parlato qua, visto che ha compiuto 30 anni (e il tour celebra proprio questo anniversario). Qua sotto il testo del pezzo, incuranti del pericolo incombente di "censura". 

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Complimenti per la festa! Una festa del cazzo

sei così cara e inutile mia dolce creatura immobile

Complimenti a molle, ci stupisci quasi fossi nuovo
e invece sei vecchio e gommoso: bacia la sposa, bacia!
Complimenti a te c'è quanta acqua vuoi:
dacci dentro, lavati, di tuffo-pancia rompiti!
Festa Mesta

Ci sarebbe da scoprire tutto ciò che è da apprezzare,
me la sento: sarebbe bene ne potessimo parlare.
Ma non balli, sorridi, saluti, mi sputi la birra che bevi graziosa;
silenziosamente ti mando a cagare,
no, non sai come stare.
E' tutta rigidità, è tutta rigidità,
se metto F sai, sì che lo sai, che cosa fa?
Festa Mesta

 

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L'articolo I Marlene Kuntz, la festa del cazzo e le regole che sono pure peggio di Redazione è apparso su Rockit.it il 2024-06-27 10:53:00

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