Se Napoli fosse una donna sarebbe Meg, l'ho sempre pensato: una personalità imperfetta e dirompente, multiforme e inafferrabile, com'è quella meravigliosa città.
Negli ultimi anni Napoli – nonostante i legami a doppio filo con la tradizione – è stata in grado di tenere un perenne sguardo verso il futuro; alle avanguardie, alle tendenze e ai talenti che verranno. Si tratta di una città che si rinnova continuamente, grazie a un incontro generazionale senza sosta. Arco & Frecce, il nuovo singolo di Meg in collaborazione con i Thru Collected, ne è l'ennesimo, compiuto, esempio. E rappresenta il presente e il futuro della musica napoletana più ambiziosa.
Meg e i Thru Collected hanno molto in comune. La cantante arriva da una lunga storia con i 99 Posse: un collettivo politico, sociale, prima che musicale. Allo stesso modo, gli ultimi anni hanno visto affermarsi i Thru Collected come piccoli eredi di quella tradizione: una factory che produce arte di ogni tipo, con le radici ben piantate nel proprio territorio, ma ispirazioni e riferimenti provenienti da altrove.
Se Alice e Altea, le ragazze del collettivo napoletano, hanno sempre messo Meg tra le proprie ispirazioni, Meg ha ampiamente ricambiato l’amore: "Io mi vedo molto ragazzina nei Thru Collected, li adoro: un collettivo caleidoscopico in cui ognuno fa qualcosa, chi canta, chi scrive, chi fa i video, chi la grafica, le foto, è molto fico", aveva detto. E l'ha confermato sui suoi canali social, all'alba dell'uscita del singolo:
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Effettivamente i dischi solisti di Meg hanno un significato profondo per un'intera generazione di musicisti partenopei: la dimostrazione di poter realizzare qualcosa di diverso senza dimenticare le proprie origini, dal cantautorato all’elettronica (con puntate alla musica da ballo).
Un amore che si è coronato nel brano, terzo estratto del nuovo disco di inediti di Meg, Vesuvia, in uscita il 30 settembre per Asian Fake. La canzone Arco & Frecce, vede alla voce anche Altea, Alice, SANO e specchiopaura dei Thru Collected, accompagnati dalla produzione di Frenetik insieme alla stessa Meg. L’accostamento generazionale non è affatto forzato, anzi: il pezzo ha tutta l’aria di essere una celebrazione di questo ponte tra due generazioni, con Meg regina vulcanica – come sulla copertina dell’album – che canta in italiano, lasciando ai Thru Collected la lingua napoletana.
Una strofa ricorda veramente molto da vicino il flow dei vecchi novenove, addirittura con una citazione tra le righe, che ribalta la prospettiva di una delle hit più celebri della band: "Quello che sono per te non lo so", si ascolta nel brano. Mentre le voci femminili accarezzano la melodia dimostrando di avere imparato la lezione al punto tale da potersi avvicinare alla Maestra.
Trent’anni di carriera, cinquanta di vita tra qualche giorno – il 20 settembre – e Meg, alla soglia del nuovo progetto discografico, raccoglie i frutti dell'arte che ha seminato e riesce a circondarsi di contemporaneità. Creando un ponte generazionale e rinnovando, nuovamente, la sua città – e la musica italiana.
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L'articolo Meg e Thru Collected: una posse lunga tre generazioni di Marco Mm Mennillo è apparso su Rockit.it il 2022-09-16 17:00:00
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