MI AMI 2023, giorno 3: corpi in espansione

Una giornata iniziata con la "musica da camera" e finita mezzi nudi a ballare sul palco di Cosmo, in mezzo la Cumbia, le emozioni punk de Le Luci, la rivelazione Ada Oda e il talento dei Jockstrap. La domenica saluta il MI AMI con la magia, riviviamola assieme

La fine del live di Cosmo - foto di Kimmica
La fine del live di Cosmo - foto di Kimmica

Quiete e scoperta. Questo dovrebbero sempre essere le nostre domeniche. E la voglia di lasciarsi andare e lasciarsi stupire è stato il filo rosso di questo terzo giorno di MI AMI Festival (qua i racconti del primo e secondo giorno dell'evento, scorrendo rockit.it trovate anche tutte le gallery fotografiche dell'evento), la voglia di uscire dal tracciato per l'ultimo atto di questa incredibile caccia al tesoro sulle rive del mare in città.

I cancelli aprono alle quattro, è un giorno diverso da tutti la domenica. Dall'entusiasmo del debutto, dalla frenesia sold out del sabato. Altri ritmi, stessa passione. L'atmosfera è campestre, il pubblico accoglie con curiosità i Placard Wind Quintet, pronti a presentare una versione acustica per soli fiati di Plantasia, capolavoro di musica elettronica di Mort Garson. Un'ora di set per una piccola magia che qui potrebbe sembrare non nel suo posto, e invece lo è eccome. Ed è solo l'inizio.

Domeniche pomeriggio - foto Silvia Violante Rouge
Domeniche pomeriggio - foto Silvia Violante Rouge

Non ha più senso fare troppi calcoli, non esiste la formula magica esatta su come ci si vive un festival. Le persone accolgono Abe sul palco. Ci sono quelli attenti in prima fila, quelli seduti con le birrette, qualcuno si trucca, altri si concedono qualche minuto a occhi chiusi, accompagnati dai versi sognanti del cantante milanese. Che, se non lo avete ancora capito, è uno bravo per davvero, a cui è vivamente consigliato dare un ascolto (anzi più di uno).

Il pubblico della domenica è quello più attento, l'ascolto è immersivo e concentrato. Lo si capisce quando Federico Dragogna attacca a suonare in Collinetta, al palco Sephora. Le canzoni del fondatore dei Ministri, dal forte eco autobiografico, tra rabbia e malinconia, vengono raccolte da tutti con la voglia di farsi attraversare. E pensare che (seppur di un nome che è un pezzo di storia di questo tipo di musica) il suo è un debutto. Tira un vento che sembra anticipare la pioggia – che non arriverà, nonostante il cielo a un certo punto si faccia davvero un po' inquietante –, l'umidità giusta per il nuovo esordio di uno che di palchi ne ha calcati a centinaia.

I Jockstrap - foto di Kimmica
I Jockstrap - foto di Kimmica

Per chiudere alla grande questo MI AMI c'era bisogno di questa formula di mescolanze musicali, chiedere un sforzo allo spettatore, perchè poi sarebbe tornato tutto sotto forma di grandi momenti. Come quello che regalano Jockstrap, una delle migliori band dal vivo degli ultimi anni, protagonisti dei più importanti festival internazionali: il set del duo inglese è magnetico, ed è la rampa di lancio verso un'apoteosi di corpi che ballano, che si consumerà nelle ore a seguire. Georgia Ellery è un essere a metà tra l'angelico e il demoniaco, lancia sguardi giù dal palco, maneggia chitarra, violino e pedali, e porta dalla sua parte ogni singola persona stia gravitando intorno allo stage DR. MARTENS. Un momento pare Joni Mitchell per la grazia vocale, quello subito dopo ha la voce modificata e le tastiere e l'elettronica di Taylor Skye giocano a spezzettare questa musica incredibile per restituirne tutte le componenti, da quelle folk a quelle noise.

Campionato a parte anche per i Deki Alem, i gemelli svedesi che visti da giù sembrano ancora più alti di quanto già non siano. Sul palco ci sono soltanto loro, lo tengono che è una meraviglia, divorando le distanze che li separano, scambiandosi cenni di sfida e continuando a tirare in mezzo il pubblico che sta andando in visibilio per il loro post-punk dilaniato da drum and bass, dalle barre rap alla Death Grips. Le condizioni per vivere una serata incredibili sono state poste ufficialmente.

Ada Oda - foto di Starfooker
Ada Oda - foto di Starfooker

Le espansioni della domenica di MI AMI passano anche dai bellissimi set del palco idealista. Gli Ada Oda, belgi col cuore in erasmus nelle nostre terre, riescono a far cantare a squarciagola al pubblico del Magnolia "È un amore debole", il loro slogan tormentone. Sono stati per noi la rivelazione dello scorso anno, questa serata è la riprova che in Italia hanno un pubblico e che sono una cosa nuova, forte, bella. 

L'afrobeat si impossessa per due ore di questa zona del festival, grazie a Il mago del gelato e al collettivo degli Addict Ameba, mentre in Collinetta la grazia fatata di Ginevra lascia il posto al blues rock mistico dei Bud Spencer Blues Explosion. La gente si gode le chitarre e l'eclettismo di Viterbini – genio indiscusso del nostro panorama musicale –, e la sua voce alterata dagli effetti. C'è tempo anche per ospitare Davide Toffolo sul palco, prima che la faccia della luna si affacci su di noi.

La delicatezza della golden hour è affidata alle sapienti mani dei Delicatoni, già visti e goduti dal vivo alla Notte dei CBCR (e next big think della nostra buona musica), e al pop psichedelico di Colombre, forte delle collaborazioni prima di Chiello e poi di Maria Antonietta. I due si sono ospitati a vicenda nei loro live a MI AMI, per cantare in due salse diverse la canzone che celebra il loro amoreIo e te certamente. La felicità è palpabile, l'atmosfera è carica di mistero, quando la band inizia a suonare Blatte, una delle migliori canzoni dell'era "itpop". E a battere delicato è anche il cuore del palco MI FAI, grazie ad Alex Fernet, sexy boy dell'italo disco, e Arssalendo, promessa del nostro hyperpop.

Vasco Brondi aka Le Luci - foto Starfooker
Vasco Brondi aka Le Luci - foto Starfooker

E mentre al palco DR. MARTENS si fa la storia, in Collinetta la storia viene celebrata. L'arrivo di Vasco Brondi aka Le Luci della Centrale Elettrica è un tripudio di commozione, un tripudio di sentimenti interrotti che tornano a fluire. Il boato serve ad accogliere Giorgio Canali, chitarrista della prima formazione de Le luci della centrale elettrica, nume tutelare degli esordi del progetto e di buona parte della scena indipendente.

Le Canzoni da spiaggia deturpata arrivano una dopo l'altra, vengono cantate come un unico mantra che si scolla dal cuore delle persone per ritornare a galla, attraverso la voce rotta dalla commozione. Ad essere commosso è prima di tutto lo stesso Vasco, che intona versi di Erri De Luca con la voce rotta. La gente, tantissima, non si muove fino all'ultima nota: indimenticabile.

Baustelle e Tommaso Paradiso al MI AMI - foto di Starfooker
Baustelle e Tommaso Paradiso al MI AMI - foto di Starfooker

Una grande storia con MI AMI è anche quella di Levante, che chiude i giochi del palco Sephora, in una masterclass intensiva su come si sta su un palco. Il suo è un ritorno attesissimo, otto anni e due Sanremo dopo. Claudia non è solo cresciuta, ma ha cresciuto una generazione con le sue canzoni. Prima del gran finale, sul palco DR. MARTENS si consuma il crossover che tutti abbiamo sognato qualche volta.

Baustelle e Tommaso Paradiso, in set acustico fanno sognare tutti cantando Charlie fa surf, Non avere paura, La guerra è finita e Completamente, prima deliziarci col loro singolo in collaborazione, Amore indiano. Le sorprese sono state una splendida costante di questa diciassettesima edizione. Francesco, Rachele e Tommi esternano la loro emozione per essere su questo palco, cosa significhi per loro avere questo pubblico. È una cosa speciale, e un onore averli qui. 

Tutti sul palco con Cosmo! - foto Silvia Violante Rouge
Tutti sul palco con Cosmo! - foto Silvia Violante Rouge

Manca mezz'ora alla mezzanotte, è il momento dell'atto finale, la giungla d'amore di Cosmo, che qui aveva esordito (con questo moniker 10 anni fa, un altro legame indissolubile). Marco raccoglie l'energia creata da Jockstrap e Deki Alem e la rilancia come solo lui, partyharder e artista fuoriclasse, sa fare. Si prende il lusso di inveire contro i telefoni al cielo per fare video, chiede una vera connessione fatta di corpi e di sudore, e lo fa col suo stile e il suo eloquio, con quel corpo di lucertola vestita di bianco e arancione.

Tutto sta per finire, si balla da un'ora e mezza sospinti da bassi paurosi, ma Cosmo sorprende tutti, e chiede al pubblico di salire sul palcoL'utima festa La verità sono cantate insieme a cinquanta persone che si toccano tra i synth e la batteria, gli sguardi di Cosmo e Pan Dan insieme ai nostri, è l'apoteosi finale.

 

Vivissimi ragazzi morti - foto Starfooker
Vivissimi ragazzi morti - foto Starfooker

C'è ancora tempo per celebrare il MI AMI, con l'Istituto italiano di cumbia, incanto conclusivo del palco MI FAI. Anche per loro qua era stata una prima volta, ora gli tocca concludere (con Bella Ciao) ed è stupendo così. Negli occhi ancora la meraviglia che si è appena consumata, nel corpo ancora la voglia di espandersi verso gli altri. Ci lasciamo andare verso il futuro mentre i cancelli si chiudono. 

---
L'articolo MI AMI 2023, giorno 3: corpi in espansione di Gabriele Vollaro è apparso su Rockit.it il 2023-05-29 04:57:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia