È una nottata strana quella che ci siamo lasciati alle spalle, la mattinata che segue segue il medesimo refrain. Colpa della musica. Che a volte ti fa capire il mondo e altre ti frastorna, o tutte e due le cose assieme. Nelle ultime ore ho ascoltato tre dischi di artisti che hanno fatto la storia della musica indipendente in Italia, tutti gli autori hanno passato i 40 (chi da pochi giorni e chi da un po'): Vasco Brondi, Cosmo e Bugo. Ho letto le interviste che fatte per raccontare il loro lavoro, i pezzi di "critica" che li hanno presentati (con poca fantasia) come dischi della maturità o della rinascita. Sono contento che artisti come loro continuino a fare musica, che la vivano come un percorso che procede al fianco di quello personale e non come una coazione a ripetere, come invece fanno molti colleghi.
I nuovi pezzi di Vasco, mixati a quelli vecchi suoi e dei due colleghi, mi suonano ora di continuo in testa. Poi subentra Comm'è di Anna and Vulkan ed ecco i Thru Collected, le cui canzoni tratte da Il grande fulmine sono state tra quelle che maggiormente ho ascoltato negli ultimi mesi. Tutto si tiene assieme: il vecchio e il nuovo, chi cerca di rinnovarsi e chi autodeterminarsi. Non si può, non si deve rinunciare a niente: la "vecchia scuola" è stata giovane, la "nuova scuola" invecchierà, speriamo mantenendo le promesse. Noi saremo ancora al nostro posto a schiacciare Play, su chissà quale supporto.
È con in questo stato di subbuglio che giovedì sera arrivo ai Magazzini Generali, un posto che ha fatto la storia della musica a Milano e che continua a mantenere un fascino irraggiungibile. L'ultima tappa del MI AMI CLUB TOUR presented by Dr. Martens è in calendario qui. È stato un tour intenso, che nel giro di pochi giorni ci ha portato in tutta Italia. Siamo stati a Roma, Napoli e Bologna, infine a Torino.
A esibirsi sono stati un manipolo di nuovi artisti, tra i più interessanti della loro generazione. Fanno punk, rock, pop raffinato e pure un po' di rap, ognuno super peculiare in quello che fa. Ad accomunarli la sfida di portare musica fatta a modo proprio a quante più persone possibile, in un momento in cui il "sistema" tende come forse mai prima all'omologazione. Alcuni degli artisti del CLUB TOUR ci hanno detto la loro su queste tematiche in un format che abbiamo chiamato Incompatibile con la felicità (trovate le 4 puntate scorrendo qua).
Per chiudere il tour, MI AMI è tornato nella città in cui tutto è nato e dove a fine maggio si festeggerà alla grande il conseguimento della maggiore età. La line up della serata ai Magazzini Generali è una goduria, per cui l'arrivo presto è obbligatorio. Lo hanno capito in tanti, visto che la stradina davanti al locale di zona Ripamonti è già piena quando ancora il primo live deve iniziare.
Ad aprire le danze è Angelo Kras, uno di quelli per cui oggi si usa la parola hyperpop. Di certo la sua musica è molto contemporanea, ha una venatura malinconica, quasi crepuscolare. Allo stesso tempo muove grande energia, come quella che metterà poi sul palco degli amici Thruco, da cui sarà invitato a cantare.
Anna and Vulkan è al suo primo live, per ricordarci che MI AMI è la palestra degli esordi. Ma soprattutto che questa ragazza sa già stare sul palco (come hanno capito i ragazzi di Pluggers, per cui ha firmato). Viene da Napoli, ma vive a Vienna, mette assieme funky, "napolismo" e un approccio vagamente world. Si presenta armata della sua chitarra e accompagnata da un tastierista. La formazione è minimale, alcune basi la aiutano, ma Anna dimostra di essere già molto avanti in quello che quasi tutti i coetanei non hanno: canzoni ben scritte e che funzionano.
È il momento di una combo che nelle prossime settimane rivedremo, e che qui si mostra in anteprima, bella e inafferrabile. Giovanni Truppi e Sibode Dj, così diversi ma evidentemente così uguali, sono pronti per il loro show. O meglio lo è Giovanni, per il secondo bisognerà ancora aspettare, anche se non troppo. Truppi sale sul palco con la sua canottiera, la chitarra a tracolla usata in quella maniera unica e la sua voce che pare più ruvida del solito. Può sembrare fuori luogo in questo contesto, con questa line up, e invece la sua grazia sta bene con tutto. Perché fa stare bene, con quella penna che in Italia non ha nessun altro e che non necessita di alcun orpello o sovrastruttura. Suona alcuni pezzi più vecchi e altri del nuovo disco. Per Nessuno e Superman si fa affiancare da Sibode. La loro performance sembra quella di un duo rodatissimo, anche se hanno appena iniziato a fare musica assieme. Il pubblico apprezza.
Non si suona solo sul palco, ma anche in cortile. Dove irrompono i Milanosport, band protagonista del tour che qui si inventa una "buskerata" per festeggiare l'uscita del suo primo album, Concrete. Voce, chitarra, percussioni, banjo, strumenti giocattolo: il gruppo si esibisce birra alla mano in mezzo alla gente fuori dal locale. Super approved.
Tocca al main act. I Thru Collected sono al gran completo, che vuol dire che sono veramente in tanti. Meg, una che se ne intende, ce lo aveva anticipato: il loro è un live pazzesco, di totale energia e sintonia con il pubblico. Si parte con Musica di merda, si va avanti con una raffica di pezzi per un'ora e mezza di musica, con tanti momenti di fomento di un parterre, mediamente giovane d'età, che si lascia andare a più di un momento di pogo. Su A danza ro ragn viene fuori il ballatore di taranta che è in ognuno di noi, e il clima s'accende. Sanno tutti i pezzi a memoria.
A incantare è il modo che i ragazzi from Napoli hanno di intendere lo show. Tutto cuore, sticazzi delle imprecisioni. Si suona sempre, si canta tutti, ci si scambia. Un amico accanto a me, e giuro che intendeva fare un complimento, dice: "È un po' come il saggio dei bambini di fine anno: si supportano a vicenda, tutti sanno le parti di tutti, perché si sentono parte di una cosa grande". Ha ragione. Il microfono passa di mano. Sano gioca il ruolo del frontman, Altea e Alice con le loro voci garantiscono i momenti più emozionali ma anche quelli più pop, Specchiopaura e gli altri entrano nei cunicoli delle varie sottoculture da cui attinge il Thruco, dalla dub alla drum n bass o al punk. L'energia non scende mai, anche i momenti più sporchi o disgregati fanno parte del mondo che loro hanno deciso di vivere e restituire sul palco. Bisogna decidere se si vuole entrare, e noi consigliamo di farlo.
Per il finale torna l'uomo della festa: Sibode Dj. E con lui c'è la fedele Troppo Kimberly. La loro è libertà espressiva alla massima potenza, un atto creativo realizzato con tutti gli strumenti di cui dispone, dai controlli alla tromba, dai loop al beat box. E poi la ginnastica/danza che rende frenetica, surreale, liberatoria la performance. È una cosa folle, e bellissima.
La serata è finita, il MI AMI CLUB TOUR con essa. È stato bello, come sempre è mettere il naso fuori, creare connessioni, incrociare flussi di energie. Voi tenetevi caldi e ascoltate la musica giusta: a MI AMI 2024 manca ormai poco.
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L'articolo MI AMI Club Tour a Milano: compatibili con la felicità di Dario Falcini è apparso su Rockit.it il 2024-03-15 14:04:00
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