(Foto di Antonio Campanella)
300 battute e un brano registrato durante il concerto. Di Marcello Farno (MF), Mara Guzzon (MG), Carlo Pastore (C-Pa), Enrico Piazza (EP), Marco Villa (MV).
MASSIMO VOLUME
(Foto di Alessandra Rota)
Poesia rock. Al Massimo Volume. Cioè, come si fa a parlare di "Musica importante" senza chiamare in causa Emidio Clementi e soci? Sono il grido composto dell'Italia Migliore, quella che non lo dice ma sa di esserlo. Sono suoni che ti colmano il cuore e parole che ti riempiono la testa. Essere sotto il palco è un piacere e un dovere. Momenti di grandezza. // EP
(Litio)
LE LUCI DELLA CENTRALE
ELETTRICA
(Foto di Antonio Campanella)
Lo dice sempre anche lui dal palco: le sue canzoni parlano sempre delle stesse cose e - quando va bene - sono fatte di due accordi. I suoi concerti, invece, sono sempre diversi. Non si smentisce neanche questa volta. Le prove sono poche, la data è la prima del tour. Si sente, all'inizio. Poi Vasco e soci si sciolgono e riprende quota la colonna sonora di questi nostri anni. // MV
(Cara Catastrofe)
FINE BEFORE YOU CAME
(Foto di Giuseppe Pons)
Il primo vero scossone di questo MI AMI. Basterebbe guardare una delle centinaia di foto che ritraggono la loro performance. Delle canzoni giassai, che sono precise, matematiche e laceranti come te l'aspettavi. Mettici un Jacopo Lietti che si dimena come un dannato e un pubblico che urla ogni singola parola dal primo all'ultimo minuto. Finiscono tutti a fare stage diving. Lacrime e delirio. // MF
(Fede)
THE HACIENDA
(Foto di Piero Cruciatti)
Il cielo si riapre dopo la tempesta, sul Pertini è il turno degli Hacienda. Fiorentini di nascita, ma essenza brit-pop: Manchester primeggia nei cuori, nei capelli e nella pronuncia, e l'impronta dei fratelli Gallagher pre-e-post-Oasis è tangibile. Si parte con "1AM" per arrivare a "Conversation less", che più Futureheads di così non si può. Riot-rock d'oltremanica e dinamismo melodico, per un live carico e sfrontato, senza nessuna sbavatura. // MG
(1 am)
DELUDED BY LESBIANS
(Foto di Antonio Campanella)
Il battesimo del Pertini, dopo l'acquazzone, spetta a loro. Che di certo non sono tipi da farsi intimorire. La faccia come il culo, salgono sul palco e iniziano a scuotere i primi aficionados del venerdì. Rock nella sua accezione più pura, grezzo e pomposo. Arrivano a lanciare banane dal palco e finiscono con le prime file intente a suonare lattine a mo' di maracas. // MF
(Don't Laugh for me Argentina)
DJ HENRY
(Foto di Piero Cruciatti)
Dj Henry è uno che ci suda sui giradischi. Lo vedi smazzare vinili a tempo record, ma in fondo è un preso bene. Come il suono che fa uscire dalle casse: northern soul mischiato ad accenni ska con quella dannata attitudine black che non va via mai. Il cravattino va su e giù, le mani e i culi anche. Tutti a ballare sotto la bandiera mod. // MF
BROKE ONE
(Foto di Piero Cruciatti)
Smilzo e lungo, Fabio Broke One Brocato setta le sue macchine mentre la prima fila di hooligans lecchesi lo invoca stile Vasco. New Era un po' piegato in testa, il ragazzo classe 1986 fa capire fin da subito che si va dritti, in zona techno, aperture house, un triangolo che unisce Berlino-Miami e la bass-London. Lanciato verso Ibiza come la sua Go Go Go su compila Azuli. // C-Pa
SCUOLA FURANO
(Foto di Antonio Campanella)
Borut è il vero disco-eroe dei nostri giorni. Nessuno in Italia ha così tenacemente perseguito la propria idea di dancefloor, lontano dalle ranze e dalle mode; underground e mainstream al tempo stesso, perchè nella selecta esistono solo le #tracce#belle. Inchioda il Pertini sui 120 bpm o poco più, poi accelera e conclude cantandosela e ballandosela. Intelligent Happy Disco Music. // C-Pa
Continua con i concerti di sabato
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L'articolo MI AMI - Palco Pertini di Redazione è apparso su Rockit.it il 2011-06-10 00:00:00
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