MI MANCHI, ANCORA giorno 1: sì, questo è amore

È tecnicamente già una certa quando Margherita Vicario sale sul palco di MI MANCHI, ANCORA per il bis e già il pubblico ha dovuto disinnescare parecchie micce accese dagli artisti per mantenere l'aplomb richiesto. Margherita chiede a tutti se siano pronti per un po' di cassa dritta (dopo quella già abbondantemente elargita da Anna, ricorda giustamente), la risposta è affermativa. Parte una versione tunza il giusto di Is this Love di Bob Marley, che lei, con non poco coraggio e altrettanto talento, nobilita con la sua caldissima voce.

Sotto una luna generosa le mani vanno ora al cielo, il canto dalle fila di sedie è all'unisono. Qualcuno si alza in piedi, qualcuno salta sul posto o improvvisa un ballo nel proprio cilindro d'aria. Poi il pezzo finisce e scatta un grande applauso. Ancora una serata di musica e poi l'estate, almeno per noi, sarà davvero finita. Questo fugace e del tutto innocuo sovvertimento delle regole, sta a lì a ricordarci cosa è stato l'ultimo anno e mezzo per chi ama i live e pensa che la vita sia stare assieme, tipo noi ad esempio. Sta lì a chiedere, per favore, di non farlo più.  

Rispetto a maggio, quando il "primo" MI MANCHI, sempre al Circolo Magnolia di Milano, scippò per causa di forze maggiori il posto in calendario che di solito è riservato al MI AMI Fest, il contesto è completamente cambiato, eppure le regole sono identiche o quasi. C'è un Green Pass di mezzo e la campagna vaccinale che – era tutto tranne che scontato – ha funzionato alla grande, resistono però distanziamento, sedute e mascherine. E così, con il piacevole intermezzo di altri due eventi in Triennale e al Castello Sforzesco, ci ritroviamo sul luogo del delirio a chiudere quella stagione "della resistenza" che avevamo iniziato pieni di impegno e fiducia.

La prima delle due serate di MI MANCHI, ANCORA ha un calendario ricchissimo, la line up è un mix che esplode facilmente. Alle 17 le persone cominciano ad arrivare e si sistemano sulle sdraio colorate che compongono la platea dell'Altro Palco, come abbiamo ribattezzato lo spazio antistante l'ingresso del Magnolia, che all'ultimo è stato allestito e che ospiterà una serie di eventi gratuiti. Un dono a noi stessi, al pubblico e a quei tanti artisti che vengono dal basso e che sono stati terribilmente penalizzati da due stagioni in cui si è suonato pochissimo e un po' sempre gli stessi.

Inizia la diretta Twitch di Rockit (@RockitMag) che, come già a maggio, racconta per chi sta a casa la manifestazione. Il via lo dà un talk, a testimonianza della straordinarietà del momento: a MI AMI (& Friends) le chiacchiere di norma sono prossime allo zero, ma il momento di discutere è ora se no difficilmente ce ne saranno altri in futuro. L'incontro è organizzato assieme a La Musica Che Gira, l'associazione che più si è sbattuta in questi mesi pandemici per tenere una luce accesa sulla condizione lavorativa insopportabile di molti lavoratori dello spettacolo.

Sul palco Manuela Martignano, a rappresentare l'organizzazione, e Bebo, membro dello Stato Sociale e artista tra i più attivi da sempre su questi temi. Con loro il deputato Pd Matteo Orfini, che nei mesi scorsi li ha ascoltati e ha redatto una proposta di legge per la categoria. Che ora è a rischio, come spesso accade, e va difesa assieme ai diritti di chi crea lo spettacolo. 

I biglietti sono esauriti – merito vostro, colpa delle capienze contingentate – e la gente riempie le sedie del Main Stage già per il primo live, quello degli Iside. Sono bravissimi, vengono da Bergamo e riempiono di groove la "sala" con il loro suono ibrido, contemporaneo e ricercato allo stesso tempo. Decine di ragazzi cantano a memoria dalla prima all'ultima parola le loro canzoni. Succederà, a gruppi più o meno folti, per tutti gli artisti della serata. Non accade da tante parti – a MI AMI quasi sempre – ed è qualcosa di abbastanza magico.

L'atmosfera si scalda ancora con Epoque. Bravissima, carica oltremodo. Sale sul palco con le sue due girls ai controlli e, seppur in questa versione minimal, porta con sé il floor e la strada allo stesso tempo. Canta la sua hit Boss e le altre canzoni, un po' in italiano e un po' in francese, che stanno imponendo il suo afrorap (o cercate voi un'altra definizione). Meritatamente, spacca. 

Anche fuori iniziano i live. Parte N!C, con un po' di emozione e tanta voglia di raccontarsi. La gente si siede, ascolta. Gli amici fanno i video. Si bevono birrette. L'Altro Palco, come detto, è un regalino last minute. Un palco piccolo e prezioso, allestito alla grande per ricostruire (in un container) un'atmosfera che sa decisamente di casa. Sarà una piacevolissima "scoperta".

All'interno si riparte con il suono di Young Miles, che ai piatti fa un po' di warm up mixando Salmo alla dance hall. Sarà lui ad accompagnare l'esordio live di Anna, 18enne rapper spezzina che ha conosciuto il successo da teenager con la superhit Bando. E che ora, a cominciare da questa performance, sta costruendo il suo percorso nella musica dei grandi. Attitudine da super zarra – oh, si! –, emozionata ma concentratissima, butta subito la sua energia youngster sulle basi di Miles e propone tutti i suoi pezzi, per chiudere (dopo un'esortazione ai ragazzi a non abbattersi per i brutti voti a scuola) con Drippin' in Milano e infine salire sopra il Booster di Bando. 

Promossa. 10+, invece, a Gaia, che regala uno show impressionante. L'artista nata nel mantovano, sostenuta da una torcida calorosissima di ragazzi con striscioni e una bandiera del Messico, dà vita a un act stellare. Nel senso che con lei sul palco salgono parecchie stelle del nostro pop, quelle che poi troveremo nel suo prossimo disco Alma, che Gaia a MI MANCHI, ANCORA ha presentato in anteprima assoluta. Dai Selton a Rkomi, da Francesca Michielin a Margherita Vicario, la performance rimane sempre su livelli altissimi. Il pubblico è incantato. Alla fine, per mettere a dura prova la capacità di rimanere seduti dei presenti, arriva la festa, con i pezzi più estivi del suo repertorio, con tanto di simil-twerking, lancio di coriandoli e giro tra la folla. 

Diversa l'atmosfera fuori, con i "concertini" più intimi dell'Altro Palco. Dolcedormire è una piacevole conferma: è il suo secondo live e con la sua band propone una miscela emo in cui mette assieme rime e parti cantate. Poi tocca a Desperado Rain, personaggio assoluto, che rappa e si racconta con fare old school e vibe a non finire. Clauscalmo è un altro nome da tenere d'occhio, canta e suona bene e ha dei pezzi già importanti. Con lei arriva anche Montag ed è un piacere sentirli. Dellacasa Maldive è una vecchia conoscenza e sul loro suono non c'erano possibili controindicazioni, come conferma la loro performance apprezzatissima da un pubblico che continua ad aumentare invece che diminuire. 

Penultimo live sul palco principale, e anche qua è una primissima volta. Quella solista di Chiello, ex membro della FSK, che presenta sul palco di MI MANCHI, ANCORA la sua nuova "vita artistica". Dopo gli anni "trap" con i due soci di una vita Sapo e Taxi B, il "romantico" della gang arriva con la band e un look tra Freddy Mercury, Britney Spears e gli AC/DC. Insomma, ci sarà da divertirsi. Il suono è un rock molto dilatato. Lui ci entra sopra con la sua voce disperata e mette in mostra doti del tutto nuove rispetto a quelle note, che ritroveremo nel suo prossimo disco. Sale sul palco Rkomi, alla fine l'amico Taxi B compare sullo stage per sparargli con una pistola giocattolo e insieme tornano nell'oscurità del backstage.

La notte è fonda, nonostante la bellissima luna d'accompagnamento. La platea è tutta piena e aspetta lo sbarco in riva all'Idroscalo del Bingo Tour, che Margherita Vicario sta portando da mesi in giro per tutta Italia con una super band (bravissimi, ragazzi) e una corista eccezionale come Micol Toualdi. Suona tanto, e suona alla grande Margherita. Che porta brani del suo nuovo disco e i suoi piccoli "classici". Ora permetterete un endorsement di quelli pesanti. Vocalmente non ha tanti paragoni, sul palco volteggia come un sufi (senza mai perdere di precisione) e dà vita (senza tanti orpelli) a uno show superlativo, ha testi intelligenti, spiritosi e impegnati, passa tra i generi senza problemi, ha enormi doti recitative e di performer: esattamente perché non è tipo il nome di punta del pop italiano?

Buttata lì questa domanda, ci godiamo lo show. Che termina con la già citata cover di Bob, seguita da Mandela e Abauè. Sipario, o meglio trasloco. Perché i survivor si trasferiscono sull'altro palco, dove gli Iside tornano on stage per un set molto disteso e intimo, ma sempre molto bergamasco. Poi il dj set. Sono le due: almeno il coprifuoco, come diceva il poeta, ce lo siamo levati dalle palle. Sabato 18 settembre alle 17 si ricomincia e c'è ancora qualche biglietto in cassa: salutiamo quest'estate come sappiamo fare noi.

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L'articolo MI MANCHI, ANCORA giorno 1: sì, questo è amore di Dario Falcini è apparso su Rockit.it il 2021-09-18 14:35:00