L'edizione di Genera20 di Arti in Libertà non è stato un tentativo esclusivamente di ripensamento della fruizione musicale per contrastare l’emergenza che stiamo vivendo, ma un primo passo per la progettazione di un festival totale, dove architettura urbana e contenuto artistico dialogano sinergicamente per coinvolgere lo spettatore in un’esperienza immersiva.
Sono queste le parole con cui Carlo Ferretti, direttore artistico di Genera20, spiega entusiasta l’appena concluso festival di Cisternino, che si è svolto dal 10 al 15 agosto in una formula totalmente nuova rispetto alle due fortunate edizioni degli anni passati.
Il Genera, festival di musica che vuole creatività, compartecipazione, inclusione e valorizzazione del territorio al centro della propria esperienza, tradizionalmente realizza tre serate di concerti. Per l’edizione di quest’anno, invece, al fine di garantire massima sicurezza ed evitare assembramenti, in collaborazione con Arti in Libertà, piattaforma di ricerca e produzione artistica transdisciplinare con sede a Bari, ha deciso di diluire in cinque serate i concerti, allestiti sui tetti e diffusi nel resto del borgo attraverso un sistema di filodiffusione.
Orchestra Fiati Giovani, Whitemary, Concerto, Paraguaj, Golfers, DUNAE e Inude hanno suonato "tra la pietra chianca, il sole e gli alberi di ulivo" del borgo pugliese tra i più belli d’Italia, partecipando a un progetto di non solo musica. L’obiettivo di Genera20 è coinvolgere le nuove generazioni di musicisti e ascoltatori andando oltre l’offerta musicale: installazioni artistiche di carattere temporanee e permanenti sono state parte integrante del festival, hanno favorito la creazione di un’atmosfera di arte diffusa nel paese durante il Genera e hanno generato – appunto – occasioni di partecipazione, interazione condivisione tra i presenti.
Il tema del festival è stato l’etereo e "above your eyes" è stato il claim delle cinque giornate di arte: "L’idea è nata durante il lockdown e abbiamo sentito il bisogno di sovvertire il punto di vista. Così, abbiamo puntato verso il cielo", spiega Paola Caputo di Arti in Libertà. Gli elementi di congiunzione tra la terra e il cielo sono state le forme coniche, che simboleggiano la direzione e l’ampiezza dello sguardo. Le performance musicali, le installazioni artistiche e le sculture hanno avuto il cielo come scenario privilegiato e hanno cercato, sempre, di contrastare o assecondare le architetture e lo skyline di Cisternino, con un risultato sorprendente anche visivamente.
Tutto è stato completamente pubblico e i tetti e le viuzze del borgo si sono trasformati in un palcoscenico a cielo aperto, accessibile a tutti e da vari angoli della città, con l’intento di regalare ai partecipanti un’esperienza artistica totalmente immersiva e multidisciplinare non solo sonora, ma anche visiva. Genera20 ha arricchito e abbellito il paesaggio architettonico di Cisternino, offrendo al contempo l’occasione di riscoperta e rivalutazione di un territorio.
"Partiamo dai valori di ampliamento del coinvolgimento del pubblico alla cultura e dell’utilizzo degli spazi preesistenti nella nostra terra perché fiduciosi del capitale culturale e sociale locale, cercando di evitare logiche speculative. Vogliamo che arrivi forte il messaggio che il Genera20 ha piantato il primo seme per nuove modalità di vivere l’arte e la musica. Siamo fiduciosi che il percorso, nonostante lungo, sia efficace per rendere la cultura protagonista del ripensamento dei borghi italiani e delle economie culturali e non", dice Carlo Ferretti, direttore artistico del festival.
Genera20 ha sfidato il tradizionale assetto palco/platea e artista/spettatore, ribaltando la rigida – e, ormai, superata – concezione che l’artista e l’arte si ritrovino in un posto a sé stante, lontano dal pubblico e separato dal luogo in cui si propaga. Un modello da imitare a prescindere dal coronavirus per la capacità di sovvertire le normali regole sociali e architettoniche, e perchè in grado di disegnare un legame di partecipazione tra artista, spettatore e spazio urbano in cui l’evento si inserisce.
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L'articolo Mica solo i Beatles suonano sui tetti: il Genera20 è stato uno spettacolo di Claudia Mazziotta è apparso su Rockit.it il 2020-08-17 14:34:00
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