La storia di Rockit inizia nel 1997, e da allora sono tantissime le canzoni che sono passate per le nostre orecchie, ci sono entrate sotto pelle e ancora non ne vogliono sapere di scollarsi da noi. Con la serie settimanale di approfondimenti Verdisempre, dalla nostra newsletter Pezzoni (ti ci puoi iscrivere qui), vogliamo raccoglierle e raccontarne la storia dietro al brano, entrarci in profondità, ripercorrere cosa ne pensavamo allora e che effetto fa ascoltarle ora. E c'è anche una playlistona Spotify dove raccoglierle tutte, la trovi qua.
Il giradischi fa il suo ingresso all'interno della sala. Il Papa è seduto al centro, al suo fianco la presidente della Groenlandia, in visita al Vaticano, che ha portato in dono un album di "una cantante italiana molto amata nel nostro Paese", come spiega al pontefice. Il disco viene messo sul piatto, comincia a girare, la puntina sfiora il solco e una chitarra acustica, sostenuta da una sezione ritmica leggera ma decisa, accenna la melodia della strofa. Poi arriva la voce, gioiosa e dal timbro appena grattato, a cui bastano poche parole per farci vedere chiaramente la protagonista del brano. Non una descrizione fisica, non una fotografia della persona, ma uno sguardo direttamente dentro la sua anima: "Lei non parla mai, lei non dice mai niente".
La scena che vi abbiamo descritto qua sopra arriva dal quarto episodio di The Young Pope, serie del 2016 realizzata da Paolo Sorrentino e con protagonista Jude Law nei panni di Lenny Belardo, vescovo newyorchese di mezza età appena diventato papa. Il brano messo come colonna sonora, Senza un perché di Nada, comparirà anche a fine episodio, con la premier groenlandese che balla sulle note di questa canzone. È grazie a questa puntata che Senza un perché tornerà a volare nelle classifiche italiane, in maniera simile all'effetto che Stranger Things aveva dato a Running Up That Hill di Kate Bush nel 2022.
Senza un perché usciva nel 2004, contenuta all'interno del disco Tutto l'amore che mi manca, l'album della consacrazione per Nada in veste di cantautrice. Lei, che aveva esordito appena quindicenne al Festival di Sanremo del 1969 con Ma che freddo fa, tutt'ora uno dei brani più noti del suo repertorio, aveva fin da giovanissima cercato di aprirsi una strada nella canzone d'autore: dopo Negli anni '70 aveva realizzato Ho scoperto che esisto anch'io, disco ispirato alla poetica di Piero Ciampi, senza però ottenere un grande successo. Successo che invece arriva nel 1983 con Amore disperato, dopo un ritorno a un pop più leggero da parte sua. Dopo un periodo di silenzio tra gli anni '80 e '90, Nada inizia uno stimolante percorso di ricerca musicale, a cominciare dal trio composto assieme a Fausto Mesolella e Ferruccio Spinetti. È da qui che la sua vena cantautorale inizia a ottenere sempre più riconoscimenti, fino ad arrivare a questo disco capolavoro, vincitore del titolo di miglior album indipendente a quella edizione del MEI.
Tutto l'amore che mi manca vede alla produzione John Parish, già collaboratore di PJ Harvey, Tracy Chapman e altre star della musica mondiale. È il suo tocco a dare la forma definitiva alla musica di Nada, qua in vero stato di grazia: una musicista che "ha trovato nella canzone, e negli stilemi del rock, la forma di espressione adatta a evocare sentimenti inquieti, sofferenze agitate, travagli concitati", come si può leggere nella recensione dell'epoca. Ma tra le distorsioni di Asciuga le mie lacrime e della title-track spicca la discrezione di Senza un perché, una ballata acustica animata dal contrasto tra luci e ombre e dove la chitarra elettrica fa giusto una delicata comparsa.
E tutta la vita
Gira infinita senza un perché
E tutto viene dal niente
E niente rimane senza di te
Senza un perché parla di una lei che non conosciamo, ma che riusciamo bene a immaginarci. È una persona persa nella propria solitudine, che ha paura di disturbare solo con la propria presenza ("Non è poi così strano se chiede perdono e non ha fatto niente") e che rimane inglobata da questo "niente" che la insegue ossessivamente per tutto il brano. È la condanna di un'esistenza che si ripete immutabile, eppure non ci sono colori foschi né nell'arrangiamento né nella voce di Nada, che invece sembra rivendicarla anche in mezzo al dolore evocato dal testo. La consapevolezza che quel "niente rimane senza di te" finisce per irrorarsi di fronte allo "stare in silenzio e pensare al meglio, a un'estate leggera che qui ancora ancora non c'è". D'altronde, il sole a un certo punto arriva sempre, pure in Groenlandia.
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L'articolo La micidiale bellezza di una vita "Senza un perché" di Nada di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2024-03-18 09:57:00
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