Le migliori canzoni italiane dedicate ai festival musicali

Parco Lambro e Villa Pamphili, l'isola di Wight e MI AMI: dagli anni '70 gli artisti italiani dedicano canzoni ai luoghi che hanno fatto la storia della musica dal vivo nel nostro Paese. Una tradizione che non smette di rinnovarsi

Dal Festival dell'Isola di Wight del 1969, foto via Wikimedia Common
Dal Festival dell'Isola di Wight del 1969, foto via Wikimedia Common

Metà luglio, l'estate è nel vivo. Anzi vivissimo, a giudicare dalle temperature. In questo periodo, fortunatamente, ci sono festival in tutta Italia, da Nord a Sud. Festival di ogni genere e dimensione, storici (in Italia c'è una tradizione enorme, che va avanti dal 1970) oppure nuovi. Per festeggiarli, e celebrare questa stagione della musica live, abbiamo creato una playlist di canzoni che affrontano l’argomento Festival.

AREA – FFF (FESTA, FARINA E FORCA)

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1978, gli dei se ne vanno, gli arrabbiati restano è l’ultimo album degli Area con Demetrio Stratos e il primo senza il supporto della Cramps (il disco esce per la Ascolto di Caterina Caselli). FFF (festa, farina e forca) è un pezzo strumentale, ma le note di copertina parlano chiaro: “Dal combattimento fra Carnevale e Quaresima di Brueghel il Vecchio, a Wight, a Woodstock, ai Lambri italiani (…) la festa tenta disperatamente di aprirsi uno spazio a cui non può solo alludere, uno spazio confuso e sempre immaginario che non può fare suo: lo spazio della scena reale. Lo spazio politico del sociale. Lo spazio del personale. Ecco, siamo su questo palco e suoniamo per voi”. È la società dello spettacolo, bellezza! 

EDOARDO BENNATO – A LICOLA

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Il primo e unico Festival di Licola, piccolo centro nei pressi di Napoli, si svolge dal 18 al 21 settembre 1975. È ricordato soprattutto per l’accoglienza non proprio amichevole riservata ad Alan Sorrenti, sommerso dai fischi (e non solo dai fischi) per l’ardita rivisitazione di Dicitincello vuje. Sul palco salgono, tra i tanti, anche Toni Esposito, PFM, Napoli Centrale, Francesco De Gregori, Giorgio Gaslini, Area, Canzoniere del Lazio, Eugenio Finardi, Edoardo Bennato. È proprio quest’ultimo a ricordare la sua esperienza festivaliera con A Licola, tratto dall’album Uffa! Uffa!, del 1980, il cui testo si perde tra i ricordi di quei tre giorni: “Quella fisarmonica chi se la scorda più, i timpani, ci rompeva i timpani, ma si sfidava impavidi per il dolore. A Licola si creò un dibattito sul problema intrinseco, dei cani in libertà…”. 

JURI CAMISASCA – LA MUSICA MUORE

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Dopo l’esordio con il 33 giri La finestra dentro, prodotto da Franco Battiato e Pino Massara, Juri Camisasca, pubblica, nel 1975, il singolo La Musica muore, arrangiato da Shel Shapiro, nient’altro che un consuntivo di una vita aggrappata a un sacco a pelo e a un passaggio in autostop, passata ad ascoltare musica, a suonarla sui palchi dei cosiddetti Festival pop. “Parco Lambro, Woodstock, l’isola di White, quanta gente strana ho incontrato per strada”. La musica muore verrà riproposto dallo stesso Battiato nel 2009, ai tempi di Fleurs 2.  

DIK DIK – L’ISOLA DI WIGHT

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L’isola di Wight è uno dei più grandi successi colti dai Dik Dik nello loro ultracinquantennale carriera artistica, anche se, in realtà stiamo parlando di una cover, quella di Wight is Wight del francese Michel Delpech. Se la musica non si discosta dalla versione originale, il testo, curato da Claudio Daiano e Alberto Salerno, si prende più di una libertà. Rimane identico quell’”hippy-hippy-pi”, che ha contribuito a rendere immortale il brano, sia in Francia sia a casa nostra. 

ELIO E LE STORIE TESE – COMPLESSO DEL PRIMO MAGGIO

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D’accordo, il Concerto del Primo Maggio di Roma, per anni ospitato in piazza San Giovanni in Laterano ed emigrato di recente al Circo Massimo, non è un festival vero e proprio ma in una playlist come questa deve starci. Divisivo quanto volete, o si ama o si odia, il concertone ha comunque ospitato musicisti di prim’ordine: Lou Reed, Nick Cave, Radiohead, Oasis, Robert Plant e, tra gli italiani, Franco Battiato, PGR, Fabrizio De Andrè e così via. Dal 1990 a oggi, abbiamo visto sfilare di tutto, comprese band arrivate con il solo scopo di fare casino. Ed è proprio a loro che Elio e le Storie Tese dedicano Complesso del primo maggio, con particolare accanimento riservato ai gruppi di ispirazione balcanica: “E all’improvviso parte una canzone tipo Bregovic. La musica balcanica ci ha rotto i coglioni, è bella e tutto quanto ma alla lunga rompe i coglioni. Certo ne avrei senz’altro tutta un’altra opinione se fossi un balcanico. (…) Io non capisco perché tutti quanti continuano insistentemente a suonare questa musica di merda”. Elio la tocca piano, come sempre.

EUGENIO FINARDI – ZERBO 

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A Zerbo, sulle rive del Ticino, non lontano da Pavia, va in onda la seconda edizione del Festival di Re Nudo. Arrivano in 20.000 per ascoltare, tra il 16 e il 18 giugno 1972, Garybaldi, Donatella Bardi, Giovanna Marini, Capsicum Red (gruppo del futuro Pooh Red Canzian), Opium, Comma 22, il Pacco, band nella quale militano Eugenio Finardi e Alberto Camerini. Lo stesso Finardi ricorderà quei giorni in una canzone dal retrogusto nostalgico, pubblicata nel 1979 (sarà inserita nell’album Roccando Rollando). Il testo di Zerbo evoca anche l’energia di altri Festival organizzati Re Nudo: quello del 1974, il primo a trovare spazio al parco Lambro, persino quello del 1976, il più disastroso di tutti. Il cantautore milanese chiude la canzone facendo il verso a se stesso: “Forse sono cambiato o solo un po' cresciuto, ma nella musica ribelle io c'ho comunque creduto”.     

IVAN GRAZIANI – AL FESTIVAL SLOW FOLK DI B-MILANO

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È il 1978 ed ecco Pigro. L’album va in cima alle classifiche di vendita e il cantautorato in salsa rock’n’roll di Ivan Graziani finisce per conquistare tutti. Tra i solchi del 33 giri compaiono pezzi epocali del calibro della title-track, Monna Lisa e Paolina, ma lì, nel mezzo, ecco stagliarsi Al festival slow folk di B-Milano. Una storia immaginaria, ma neanche tanto, immersa in un improbabile festival dominato da suoni progressivi. A quell’epoca, il prog è ormai moribondo, Graziani affonda la lama con un testo surreale e a dir poco sarcastico, che finisce per citare nientedimeno che Uomo di pezza delle Orme.    

GIANFRANCO MANFREDI – UN TRANQUILLO FESTIVAL POP DI PAURA

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Milano, parco Lambro, 26/29 giugno 1976, sesta edizione del Festival di Re Nudo, ribattezzato Festa del Proletariato Giovanile: un disastro su tutti i fronti. La storia di quei quattro giorni di follia collettiva la trovate qui, mentre la colonna sonora adatta alla bisogna è tutta nei sei minuti di Un tranquillo festival pop di paura. Gianfranco Manfredi ci accompagna in un girone dantesco, dove “Siamo tutti insieme ma ognuno sta per sé, la ricomposizione si sogna ma non c'è, ognuno nel suo sacco o nudo tra il letame, solo come un pulcino, bagnato come un cane”. Manfredi, al Festival di parco Lambro del 1976 venne fischiato di brutto…   

QUELLA VECCHIA LOCANDA – VILLA DORIA PAMPHILI

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Il Festival di Villa Pamphili insegue il sogno di Woodstock. Si svolge a Roma tra le mura dell’omonima villa romana ed è osteggiata dagli anatemi del Vaticano. Si farà comunque, tra il 25 e il 27 maggio 1972. Arrivano capelloni da ogni dove, le forze dell’ordine vanno a caccia dei drogati, chi abita nei dintorni si barrica in casa nemmeno fossero arrivati i lanzichenecchi. In compenso, la musica è di alto livello: rispondono presente i migliori rappresentanti del prog tricolore, dall’estero arrivano Embyro, Hawkwind, Hookfoot, Osibisa e Van der Graaf Generator. Un festival rievocato due anni più tardi da Quella vecchia locanda, band di ispirazione progressive che apre Il tempo della gioia, secondo e ultimo album del sestetto romano, con Villa Doria Pamphili. “Vibra in noi la gioia per l'attimo ineguale in quel fragore tutta la sua gloria. Grido, mi risponde volando su quell’ala, e in un tuffo tu il tuo nido mi aprirai”.  Un’immagine celestiale. 

CREMA – MI AMI

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Last but not least, i Crema. Eredi legittimi dei Camillas, hanno scritto e interpretato un pezzo dedicato al MI AMI, il nostro festival del cuore, proprio in occasione della sua 18esima edizione. Nel corso degli anni, molti musicisti hanno regalato al Festival della Musica Importante a Milano numerosi "jingle", così come è arrivato grazie ai Ministri anche il primo live ep direttamente dalle rive dell'Idroscalo

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L'articolo Le migliori canzoni italiane dedicate ai festival musicali di Giuseppe Catani è apparso su Rockit.it il 2024-07-15 15:31:00

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