Casino Totale: urla e sudore a Marsiglia

Siamo andati nella città di Jean-Claude Izzo, al seguito del milieu screamo italiano. Per sudare con loro al concerto dei Futbolin, una delle band che tiene alta la bandiera di una scena più viva e urlante che mai

Un momento del live dei Futbolin - foto di Teo Filippo Cremonini
Un momento del live dei Futbolin - foto di Teo Filippo Cremonini

C’è sempre la pioggia quando decido di viaggiare. Sarà una costante o forse è la mancata programmazione per via dell’eccesso di schemi mentali, che devo per forza impormi quando faccio qualcosa. Per arrivare a Marsiglia, prima ho dovuto vivere la Liguria, regione che amo e trovo tra le più sottovalutate in Italia: qui c’è davvero potenziale a livello di patrimonio strutturale e culturale per fare qualcosa di più, qualcosa di meglio. Ma questo forse non importa, però con il maltempo sulla testa che ci perseguita, la Liguria diventa tutto ciò che vorresti per poter invecchiare al meglio. I colori il mare, la pioggia e i liguri.

Ognuno al posto suo in questo percorso grigio, sempre con questa nuvola in testa, arrivando improvvisamente a Villeneuve-Loubet, paese marittimo del sud della Francia. Immersa nella ridente Costa Azzurra, a pochi chilometri da Nizza, Cannes e Antibes, compare la Marina Baie des Anges; il progetto francese dell'architetto André Minangoy, ripropone la forma di immense vele bianche (immaginate Scampia), alte fino a 70 metri, ma sviluppate lungo il mare della Costa Azzurra, collegate da infrastrutture pubbliche e dotate di tutti i servizi e le attrezzature di un nuovo centro urbano. Per qualcuno, leggendo in rete si tratta di uno scempio mentre queste quattro gigantesche piramidi di Villeneuve Loubet, che ospitano circa 1500 alloggi e comprendono anche un porto turistico con 530 moli ed un centro commerciale, sono annoverate infatti nel "Patrimonio del XX secolo".           

La Baia des Anges
La Baia des Anges
     

Nonostante la pioggia arriviamo a Marsiglia in serata. Forse sta smettendo di piovere e noi alloggiamo vicino al centro. Non c’è bisogno di mezzi pubblici, camminiamo e attraversiamo una città così semplice, ma troppo spesso etichettata come problematica o pericolosa, quando in realtà le difficoltà nascono spesso da tematiche socio-culturali che hanno radici storiche difficilmente analizzabili in un percorso di transito e forse nemmeno vivendola per un determinato lasso di tempo. Io mi sento accolto, curioso e senza pioggia.

Superato da poco il pranzo, vicino a Le Canebierè, quartiere Instagram e post Hipster della città di Marsiglia, abbandoniamo questo giardinetto,  dove una piccola associazione vinicola del territorio, aveva organizzato un piccolo ritrovo tra street food di pesce e nuove uve in bottiglia.  In sottofondo ci allontaniamo sulle note di “Une Belle Histoire” brano di Micheal Fugain&Le Big Bazar da noi conosciuto per il testo di Franco Califano e la cover realizzata dai Delta V. Quello che abbiamo appena lasciato era un ritrovo di trasando-chic che sorseggiavano vino della Provenza e mangiavano pesce fresco. Molti sorrisi, qualche abbraccio e il maltempo era ormai un ricordo. Splende il sole su Marsiglia e tra i vicoli il turismo è vivace ma educato.

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I Futbolìn sono nati su su un post-it attaccato ad un vecchio calcetto di legno trovato in un sottoscala, dopo essersi intrufolati furtivamente in un palazzo dopo aver visto entrare delle studentesse Erasmus. Per loro in quel calcetto c’era tutto: piccole vittorie e sconfitte, colori ormai ridotti alle croste e i ricordi di un’infanzia. In sostanza, Futbolìn prima era un calcetto, poi è diventata una band di tre amici. Questa storia, la raccontano loro così in qualche biografia che si può trovare online, noi vogliamo crederci o almeno speriamo non siano stati denunciati, per essere entrati in una proprietà privata senza permesso, in quel di Verona. 

Sono passati quasi dieci anni dalle prime canzoni che hanno pubblicato, in mezzo c’è stato il crepuscolo di tanti generi e movimenti, loro invece sono sempre rimasti fedeli alla propria identità musicale. Screamo/Punk/Emo made in Italy che però può suonare perfettamente anche fuori dal nostro paese. Autentico sudore trasversale, senza etnia e religione, che lascia anche spazio a un ventaglio generazionale: con questi tipi di progetti musicali non importa chi sei e dove, l’importante è esserci

La Salle Gueule
La Salle Gueule

Il posto sorge vicino a un altro piuttosto conosciuto qui per la musica dal vivo (Lo Molotov).  È un circolo privato, si chiama La Salle Gueule e uno dei gestori è Italiano, appassionato del genere e trasferito a Marsiglia da 10 anni. "Sto da dio" mi ha risposto entusiasta quando gli ho chiesto come si trovasse in questa città, poi subito mi invita a scendere che inizia il concerto puntuale e presto. Nella sala sotto la capienza non può superare 70/80 persone altrimenti ci potrebbero essere problemi con la respirazione. I Futbolín hanno suonato giusto ieri a Lione, in apertura dovevano esserci i Deaf Lingo da Milano, ma hanno avuto problemi con il furgone.

Marsiglia nelle foto del nostro non fotografo tieffeci
Marsiglia nelle foto del nostro non fotografo tieffeci

Persone presenti troppe, Italiani giusto un 30%, per il resto, anche vista la lingua Inglese e il sudore sui muri che non ha nazionalità o religione, si suona e si fa spettacolo fatto bene. Punk non macchiettistico, niente di pop punk del cazzo o glam rock patinato: si grida, si suona, si fanno le canzoni dal vivo meglio che sul disco. In sostanza si performa per davvero, sbucciati ed entusiasti noi tra il pubblico, coi lividi e l'adrenalina negli occhi, i nostri eroi sul palco (anche se non è proprio un palco). Ci sono pure le luci da feste private anni 00, con questi faretti che tremano e ogni tanto smettono di funzionare. C'è odore di pioggia anche se non è pioggia, c'è anima, vita e realtà.

Marsiglia è una città incredibile
Marsiglia è una città incredibile

Soddisfatti ce ne andiamo, di nuovo composti per le vie di Marsiglia, una città che vive la notte in maniera fluida e coerente. Si mangia e beve con ordine, si canta e si suda senza dignità. La nostra serata non finirà lì, ma poi noi torneremo indietro. Attraverseremo di nuovo la Liguria con la pioggia e il maltempo sopra di noi. A un certo punto ci fermeremo per mangiare un buon gelato e ricordarci che il tempo, in ogni sua forma è una vera e propria beffa, quando passa e non torna, ma persino nel momento in cui sceglie di fermarsi sopra di te. I passaggi terreni, ancora e sempre, così come i generi e le passioni non identitarie passano, ma tutto il resto invece, ci permetterà di trovarci ancora una volta, in qualunque parte del mondo pieni di lividi, non solo dal cielo e nemmeno in senso figurato. Magari a gridare, ancora una volta.

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L'articolo Casino Totale: urla e sudore a Marsiglia di Teo Filippo Cremonini è apparso su Rockit.it il 2023-05-05 10:35:00

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