Oltre che i sempreverdi progetti per il futuro e il proprio lavoro, tra gli argomenti di conversazione più diffusi tra amici troneggiano sicuramente il cibo(che da qualche anno vive una iper esposizione mediatica) e la musica. Sono due componenti importanti nella vita di ognuno e il loro modo di fruizione possono fornire numerosi indizi sul tipo di persona che si è.
Banalizzando all'estremo: ami il cibo industriale a ascolti di tutto un po'? Probabilmente non sarai un grande fan dell'hummus e non avrai a casa tutti i dischi dei Radiohead. Tuttavia, qualsiasi gusto si possieda, il cibo e la musica sono aspetti dell'esistenza di ognuno di noi difficilmente sottovalutabili. Ma esiste un trait d'union tra questi due macrotemi? La risposta non può essere che affermativa: le canzoni che parlano di cibo.
Fabrizio De André - "A Çimma"
Questa canzone scritta da Fabrizio De André e Ivano Fossati e contenuta nell'album "Le Nuvole" del 1990 è una specie di manifesto in onore della cucina ligure ed anche di un certo modo di intendere la vita e il tempo riscontrabile da Ventimiglia a La Spezia, da Ponente a Levante. Si tratta di una vera e propria ricetta di un piatto tradizionale, 'a çimma, ovvero una tasca di vitello ripiena di numerosi ingredienti. Nel testo di Fossati e De André, in perfetto dialetto ligure, si elencano così le proprietà magiche e saporite di un intero mondo.
Skiantos - "Fagioli"
Forse una delle canzoni più famose del gruppo guidato da Freak Antoni. La ricetta è semplice: si prenda uno degli alimenti dalle conseguenze più letali e lo si elegga a protagonista indiscusso del testo, e il rock-demenziale è servito (se vi interessa, sul tema il migliore libro in circolazione è "Skan-zo-na-ta" di Roberto Manfredi). Da ascoltarsi rigorosamente in luoghi bene aperti e areati.
Marta sui Tubi - "La spesa"
I Marta sui Tubi scrivono questa canzone probabilmente profetizzando da un lato il futuro e dall'altro tentando, in qualche maniera, di scacciarlo. Infatti le prime strofe sono un lucido manifesto programmatico delle storture del nostro tempo presente: "Un'altra sera a casa a masticare noia e surgelati / La TV vomitava vacui colori, la luce dei pensieri è spenta / Programmerò il mio umore artificialmente e scriverò / Un saggio su come perdere tempo senza sprecare nemmeno un minuto". Insommaun'altra inutile sera passata a ingozzarsi di schifezze, guardare serie tv scadenti e scrivere banalità sui social network.
I Camillas - "La canzone del pane"
Che I Camillas fossero un gruppo altro lo si è capito sin dagli esordi. E questa celeberrima "La Canzone del Pane" conferma questa sensazione con forza. Una sorta di filastrocca per bambini mai cresciuti fino in fondo che celebra un amore vero, semplice e fragrante come una micca di pane caldo spezzata di buon mattino.
Millelemmi - "Lampredotto"
"Questa non l'è cosa / per gente schizzinosa" lo sa bene il fiorentino Millelemmi, che in questo brano che è stato un piccolo cult del rap italiano, elenca tutte le proprietà benefiche del famoso lesso di intestino bovino. "Fa bene al sesso" e risolve in ogni momento il problema di cosa mangiare in pausa pranzo: piccante, con la salsa verde, in zimino, accompagnato da un robusto bicchiere di rosso, il lampredotto diventa in questo brano simbolo di una ruspante e orgogliosa fiorentinità, insieme a una dimostrazione assoluta di padronanza della tecnica da parte di Millelemmi, che riesce a costruire rime stratosferiche parlando di panini, trippa e budella.E qui, se vi interessa, c'è anche una sua personalissima guida allo street food italiano abbinato alla musica.
Gazebo Penguins - "È finito il caffè"
Il caffè ormai è diventato un tema ricorrente, troppo ricorrente sulle bacheche dei nostri social network. Come infatti ci insegnano pagine quali "Il proliferare delle immagini di merda sulle bacheche dei quarantenni" tantissime persone oggi si sentono in obbligo, ogni santo giorno, di dare il "buongiornissimo" al grido di: "KAFEEEEE11111". Ecco, giusto per dare dignità a questa fondamentale bevanda il cui consumo, dal '700 ad oggi, si è sempre più diffuso in giro per il mondo, vi proponiamo "È finito il caffè" dei Gazebo Penguins.
Rita Pavone - "Viva la pappa col pomodoro"
In Italia, diversamente che in America o in Gran Bretagna, è molto difficile che una canzone appositamente composta per una serie tv o, come si chiamavano una volta, uno sceneggiato diventasse patrimonio comune. Ma per "Viva la pappa col pomodoro" il discorso è totalmente differente. Scritta da Nino Rota ed interpretata da Rita Pavone per la serie "Il Giornalino di Gian Burrasca" del 1964, regia di Lina Wertmüller (una specie di dream-team dei talenti nostrani), il pezzo ha avuto un successo clamoroso, traianato anche dalla grande notorietà che, negli anni '60, aveva Pavone. Ancora al giorno d'oggi alla pietanza di origine toscana immediatamente si lega l'avventura di Vamba e la canzone di Rota.
Bugo - "Pasta al burro"
Nel 2002, molto prima che la televisione come la conoscevamo fosse sostituita dal digitale terrestre e i programmi di cucina invadessero interi palinsesti non solo con le ricette, ma anche con gare, chef trattati come rockstar e format su ogni piccola sfumatura dell'arte di decorare le torte, Bugo anticipava questa tendenza dei cuochi televisivi e incantava intere plateecantando "In libreria c'è una conferenza / tanta gente ascolta la scienza / la cucina e i suoi segreti". Il ribelle primo Bugo affoga la sua rivendicazione di mangiare pasta al burro in distorsioni e riff saturi, al grido di "Pasta al burro è il mio oro".
Uochi Toki - "I mangiatori di patate"
Non una canzone che parla solo di cibo, ma un duro attacco agli sprechi quotidiani di chi spende e spande in cose futili e poi lamenta di non avere i soldi per un biglietto del treno o si fucila lo stipendio in una serata in discoteca. All'interno del brano una serie di consigli su come fare la spesa risparmiando e mangiando bene: al posto del pane farina e lievito, un etto di farina di grano duro, un uovo, sale e olio ed ecco un'ottima pasta all'uovo fatta in casa in pochi minuti, e in generale riciclare, riusare, affidarsi alle risorse umane. Un'idea di decrescita basata sul rinunciare al superfluo e sull'abituarsi a fare da sé, col solito stile perentorio degli Uochi Toki. Un brano che fa riflettere moltissimo su quanto alcune volte ci sembri di non aver tempo di prenderci cura di noi stessi, anche se con pochi piccoli gesti quotidiani potremmo fare tanto per noi e per gli altri.
Bonus Track: M¥SS KETA - "Milano Sushi & Coca"
E siamo così arrivati all'oggi, ovvero a lei, "l'angelo dall'occhiale da sera". M¥SS KETA (per chi se la fosse persa vi invito a leggere la recensione qui) è l'artista perfetta per chiudere questo viaggio tra cibo e musica. "Milano Sushi&Coca" è la celebrazione, ora coatta ora coltissima, di un certa filosofia dell'esistere, in perenne vibrazione tra la vacuità del vivere e la fine dei tempi. Se siamo o meno di fronte ad un'imminente Apocalisse e quindi prossimi ad un'ultima cena non lo possiamo sapere. Nel frattempo, se dovete organizzare un party, buttate sul dancefloor questo pezzo.
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L'articolo Musica da tavola: canzoni italiane che parlano di cibo di Mattia Nesto è apparso su Rockit.it il 2016-07-29 12:32:00
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