Volpe è un animale curioso, incline all’abbandono come forma di scoperta e per questo tendenzialmente nostalgico. "La musica di Volpe si riflette sulla mia persona e nelle mie parole – dice Nicola Gaddi (cantante e musicista del progetto toscano) – ma anche nelle intuizioni e nel suono dei musicisti Valentino Monti e Lorenzo Bertoni, da sempre parti fondamentali e fondanti del progetto".
Tutti nati a Castelnuovo di Garfagnana, i tre vivono nei pressi di Lucca. "In questo momento mi occupo principalmente di musica – spiega Nicola – seppure con le dovute distrazioni dai mondi distanti da essa che mi circondano. In ogni caso la musica e ciò che le ruota attorno occupano tutto il mio tempo e quello dei ragazzi impegnati nel progetto". Incontriamo Nicola (voce di Volpe e autore dei brani) per alcune domande.
Come vi siete formati a livello artistico?
Abbiamo avuto percorsi eterogenei: chi è passato attraverso il conservatorio e il lavoro in studio, chi dopo un periodo da privatista si è affacciato alla composizione ed alla produzione. Ogni progetto o formazione alla quale ho e abbiamo preso parte ci hanno formato e fatto crescere, sia sotto il punto di vista artistico che personale, e la dimensione live è sempre stata presente, seppur in forme molto diverse. Tutto ci è chiaramente servito a creare oggi una situazione interessante nella quale fare musica nel modo in cui la facciamo adesso ci permette di proseguire la nostra formazione lavorando assieme, coltivandoci l’uno con l’altro.
Quando avete cominciato a fare musica?
Sicuramente fin da quando ne abbiamo sentito la necessità. Conoscevo sia Valentino che Lorenzo, con loro avevo due progetti differenti. Una volta intuite le influenze e le ambizioni di entrambi è stato facile capire che sarebbe stato bello portare anche loro dietro la maschera di Volpe, confidarmi con loro ed attraverso di loro.
Nel 2018 è uscito il primo disco (Fuori Dalla Tana), un disco da cameretta del quale, però, siamo orgogliosi. Rimane infatti un prodotto realizzato completamente in autonomia, con tutti i suoi errori e difetti.
Come definireste la vostra musica?
Le influenze della nostra musica sono numerose e caotiche: chi è incline alle partenze per natura non può avere radici. Il viaggio parte dalla canzone d’autore, attraversa le zone scure dei beat dance ed arriva anche oltremare, nei dettami della black music, suonata e sudata insieme. La ricerca dona mutevolezza al progetto, nel tentativo di trovare sempre il vestito più comodo, ma anche originale, per sentirsi in poco tempo a casa.
Quali sono i vostri ascolti e a chi vi ispirate?
Definire precisamente il contenuto della scatola delle influenze e delle ispirazioni è assai complicato.
In quanto autore dei brani che produciamo tendo a riversare molto di ciò che ascolto nelle forme primitive di queste canzoni: il cantautorato italiano è di certo parte fondamentale, Battisti e Fossati primi fra tutti, ma la grande spinta credo che arrivi da gruppi ed artisti ai quali mi sento affine come Easy Life, Everything Everything o Venerus. La parte divertente arriva quando queste influenze si scontrano con i mondi, certe volte distanti (ed altre meno) di Valentino e Lorenzo. Con loro passiamo dal blues e dalla musica soul ai colori futuri della musica elettronica suonata. Ultimamente nelle nostre autoradio passano artisti come Apparat, Bonobo, Caroline Polachek, ELIO, Red Hearse, C.Tangana e altri.
Significato complessivo del vostro ultimo singolo: celabbiamofatta?
Una confessione. Una presa di coscienza di un momento difficile e di una mancanza. Ho provato a racchiudere nelle canzoni che usciranno nei prossimi mesi tutto ciò che voglio essere e tutto quello che voglio cambiare, consapevole del fatto che una volta partito, avrei conosciuto la destinazione solamente una volta arrivato. E questo arrivo ha preso la forma, complici Lorenzo e Valentino, di una canzone che suona come una nuova partenza, ma è in realtà la consapevolezza di un navigante che adesso riesce finalmente a godersi il mare.
Dove avete portato live la vostra musica?
Certo e come il resto della penisola ci auguriamo di tornare a farlo prestissimo. In merito ai palchi, beh: sia in situazioni giuste ed interessanti, ma anche in quelle davvero sbagliate. Sicuramente sensazioni e ricordi che oggi mancano, di cui ci nutriamo e che non vediamo l’ora di poter rivivere.
Progetti futuri?
Iniziare finalmente a suonare con costanza e consolidare ciò che fino a ora è stato creato. Le uscite di quest’anno sono già state definite e questo mi ha permesso di pensare già a un possibile seguito di questo viaggio, con ottima intesa di Lorenzo e Valentino. Vogliamo mescolare la musica con altre realtà, portarla su altri campi. I lavori su alcuni prodotti di prova sono già iniziati. Stiamo collaborando con altri artisti e personalmente sto iniziando a muovere i miei passi come autore. È un mondo che mi affascina, la sensazione è quella di un sarto che cerca di dare al proprio modello il vestito migliore.
---
L'articolo Musica e parole di Volpe di Redazione è apparso su Rockit.it il 2022-04-19 10:00:00
COMMENTI