La musica da un'altra angolazione: "NUOVOSPAZIOTEMPO" di Emma Nolde raccontato traccia per traccia

Le ballate e i pezzi da fare esplodere live con la band, la voce che si deposita soffice sulla strumentale e la grazia dei testi: abbiamo analizzato il nuovo album di Emma Nolde e ve lo "spieghiamo" canzone per canzone

Foto di Luca Secchi per Rockit
Foto di Luca Secchi per Rockit

NUOVOSPAZIOTEMPO è il terzo disco in studio di Emma Nolde, che ha 24 anni e un talento sconfinato. In questo album, pubblicato da Carosello e prodotto da Andrea Pachetti a Livorno, lo mette a fuoco a pieno, dando vita a un'opera pop e piena di ricerca allo stesso tempo. Che, come lei stessa ci ha raccontato, aveva anzitutto l'ambizione di essere capita.

L'album, che vi raccontiamo più nel dettaglio qua, è composto da undici canzoni che possiedono quella rara e preziosa capacità di pizzicare certe corde emotive in modo ruvido e improvviso, con dei piccoli “momenti sussulto”. Un disco meno intimo e più "partecipato" dei precedenti, più largo e universale. D'altra parte i migliori cantautori sono quelli che sanno raccontare le storie degli altri allo stesso modo delle proprie. 

Qua sotto vi raccontiamo traccia per traccia NUOVOSPAZIOTEMPO, o meglio com'è arrivato il disco a noi.

Intro

inizia con una serrata lista di parole scandita dalla cassa in battere. Giorni chiari, giorni scuri, gite, mare, luce a dicembre, piatti di carta, pochi amori, tanti amici. È il manifesto programmatico dell’album: racconta storie ordinarie e quotidiane, che quando si riescono a guardare dalla prospettiva giusta, accorgendosi dei dettagli più nascosti, hanno dentro così tanta vita, che ti viene da pensare che sia tutto lì.

Sconosciuti

Senza soluzione di continuità, con una transizione fluida, si parte con Sconosciuti, un brano esplosivo, colonna sonora perfetta per una corsa a perdifiato. È uno dei pezzi più “da band” dell’album, un uptempo ricchissimo di strumenti: chitarra, basso, batteria, pianoforte, archi. Un invito a godersi le cose, e le persone, finché durano, prima di diventare sconosciuti che si conoscono bene e che sanno le loro paure. Un brano che mette subito le cose in chiaro: Emma Nolde è cresciuta, maturata, risolta, e ha ben in mente la direzione da dare alla sua musica.

Pianopiano!

L’ultimo dei tre singoli rilasciati prima dell’uscita del disco è un pezzo molto radiofonico, che contiene qualche accenno elettronico. Nelle strofe, Emma Nolde gioca con le vocali alla fine delle parole, accentandole e allungandole. C’è chi vuole salire e arrivare alle stelle, e c’è chi come noi preferisce guardarle: questo il mantra del ritornello, a ricordarci che non è che ci dobbiamo sempre dilaniare per ambizione. A volte va bene anche rimanere a terra, ché non si sta poi male.

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Sirene

Sirene è la prima ballata che arriva nella tracklist, ed è un brano dotato di un’eleganza sopraffina. Per la voce tenue con cui Emma Nolde canta il testo, per la leggerezza della produzione in punta di piedi, e per il contrabbasso che sorregge l’incedere rendendolo epico e mai travolgente o sopra le righe. Ricorda, nella costruzione, La stessa parte della luna, e contiene alcuni dei versi meglio scritti dell’intero disco (sarà bello mangiarsi il cielo invece che mangiarsi le mani, per esempio).

Tuttoscorre

Inizia all’improvviso: tremo come una sveglia, ho capito che è ora, subito, senza intro o giri strumentali. Le due strofe sono distese, in crescendo, e l’inciso spezza questa fluidità, con un ritmo singhiozzato, a scatti. Una scelta che si spiega e si compie nel bridge, una specie di deus ex machina musicale, che risolve il brano e lo rende uno dei più radiofonici, per la facilità con la quale si fa ascoltare (e non a caso, è stato il secondo singolo rilasciato prima dell’uscita dell’album).

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Punto di vista (feat. Niccolò Fabi)

Qualche mese fa, Emma Nolde apriva la data al Circo Massimo di Fabi Silvestri Gazzè, oggi canta insieme a Niccolò Fabi un brano della madonna: un’ottima dimostrazione di maturità, direi. È il brano centrale del disco, una ballata che toglie anziché aggiungere, che rallenta quando sembra dover accelerare, e che racchiude il messaggio generale dell’album. Perché quello che conta è cambiare angolazione e modi di percepire la vita intorno a sé, non c’è mica bisogno di andare dall’altra parte del mondo e di stravolgere le proprie abitudini per trovare se stessi.

Sempre la stessa storia

Altro brano “da band”, è il pezzo più rock del disco. È un unicum all’interno di NUOVOSPAZIOTEMPO, con un ritornello “pestato” e una produzione a tratti dark. A sorpresa, è una delle canzoni migliori di tutto l’album, e svela l’artista a suo agio anche in questo genere. Nel breve termine, ascoltarlo live sarà una botta di energia mica da scherzo; nel lungo, se Emma Nolde vuole esplorare altri pezzi rock, la curiosità nel sentirli c’è…

Punto di domanda (feat. Nayt, Mecna)

La maturità di un artista nasce anche dal coraggio di uscire dai propri perimetri e cercare ispirazioni altrove, collaborando con chi abita universi diversi e si è formato con altri ascolti. Punto di domanda ha il pregio di riuscire a non snaturare le identità dei tre artisti, estremamente differenti, e al tempo stesso di non essere un collage: anzi, è un brano che, nella sua intenzione esplorativa e da “hit”, è riuscito e compiuto.

Universo parallelo

L’ingresso del pianoforte in Universo Parallelo è il dettaglio più pazzesco del disco, ma non voglio dire di più, andate ad ascoltarlo e sarete d’accordo con me. È una canzone soffice, dolce, leggera, sui sogni e le speranze di quando si è ancora troppo giovani per i fidati è qualcosa in più, come cantavano I Cani. Un’altra canzone che, quando finisce, pensi “ammazza, oh”.

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Mai fermi

Tutto è partito da qui, dal primo singolo rilasciato, a giugno di quest’anno. Mai fermi rispetta i canoni dei brani apripista: è movimentato, deciso, energico, e mostra i primi segni della crescita dell’artista, come la strumentazione ampia o la dimensione più fluida e radiofonica.

2

Come nei due album precedenti, Emma Nolde conserva la tradizione di concludere i dischi con un brano chitarra e voce, in presa diretta, scarno e ruvido. È la canzone d’amore del disco, un racconto sulla vita in due vista con gli occhi di chi quasi non ci crede ancora che il buio non fa paura ma ascoltare meglio, ora che siamo in due - e invece è tutto vero, ed è una cosa che mette i brividi.

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L'articolo La musica da un'altra angolazione: "NUOVOSPAZIOTEMPO" di Emma Nolde raccontato traccia per traccia di Filippo Colombo è apparso su Rockit.it il 2024-11-12 17:09:00

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