Urbino è già invasa. E’ passato un anno da quando ho percorso nottetempo i tornanti per arrivare in Fortezza. Lungo questa strada Alessandro (Besselva Averame del Mucchio) ed io abbiamo iniziato a fantasticare del nostro futuro; il vederla ancora uguale mi rassicura sui miei pensieri, sui miei vissuti degli ultimi mesi. MusicalBox è nell’aria, sta finalmente arrivando dopo 365 giorni di attesa e dopo una sofferta selezione tra oltre 200 mp3.
Meriterebbero una menzione diversi gruppi che non sono entrati nella rosa dei cinque a cui è destinato il palco già allestito in Piazza Duca Federico. Mi mancheranno: Agonie du Quatrième, Alexavel, Doshmat, che avrebbero portato progetti più sperimentali, e Reparto n°6 con la loro “I beoni” che prometteva sana e salutare goliardia. Ai blocchi di partenza trovo: gli Heza, i Là-Bas, i Jenny's Joke, i Reflue e i Masquerada. Oggi la vita del giurato/presentatore prevede nell’ordine: doccia, incontri piacevolissimi (Fabrizio! Che bello vederti! Ma dov’è Silvia!?), cibo, Sophia e Echo And The Bunnymen. Se questo è nel destino mi rassegno ai piaceri degli incontri e dei suoni.
La domenica inizia con il sound check. Ancora assonnata indosso gli occhiali da sole e, con lo zucchero della brioche sulla t shirt ed il plico di appunti in mano, vado a sentire i nostri finalisti chiamati a rapporto dal fonico.
Dopo pranzo le nuvole beffarde sostano sulla piazzetta al centro della città con il loro grigio plumbeo; “MusicalBox” copre il palco ed attende che il cielo decida se sfogarsi o rasserenarsi.
Dieci minuti, venti… ma si sa che la parte migliore i musicisti la danno al di fuori della scena: ecco che i Reflue ci confidano i loro trucchi del mestiere, la preparazione prima di salire su un palco, dove trovar ristoro e concentrazione prima dei live e qualche aneddoto a riguardo. Riporto solo alcune parole chiave per lasciarvi immaginare il delirio: ballo liscio, direttore, altoparlante e carta igienica.
Fabrizio Antonelli, che per mesi ha organizzato tutto a dovere, prende il coraggio a due mani e s’accorda coi tecnici per cominciare la kermesse e lasciare che il meteo faccia di noi quel che vuole.
A me tocca il palco… “Ciao! Benvenuti alla V edizione di Musicalbox! Chiedo clemenza: io ed Alessandro non siamo abituati a stare davanti ad un pubblico, di solito stiamo seduti al pc!” Non ho trovato nulla di più intelligente da dire nel panico della mia prima volta alla conduzione di un festival. Il vero attrito lo avverto da subito col microfono: accantono tutti i consigli raccolti per affrontare il pubblico e mi concentro per superare il gap tra la mia bocca ed il sistema di amplificazione.
Invidio la scioltezza dei Reflue! La voce di Michele non trema come la mia, ma parte sicura sulla prima battuta e non viene mai a mancare! Per loro la platea d’Urbino sarà poca cosa dopo l’Heinekein Jammin festival. Ormai cantano solo in inglese, pecca per noi di Rockit, ma bisogna ammettere che sanno il fatto loro e ci fanno trascorrere dieci minuti estremamente piacevoli con un rock raffinato. Torno di nuovo a presentare; mannaggia al microfono! E se non avessi avuto gli 11 centimetri di tacco!?
I Masquerada da Torino affrontano il palco con una formazione provvisoria, la cantante sovrasta con la sua voce potenziata il tappeto musicale senza amalgamarsi. E’ difficile riproporre un genere vicino a Bjork o ai Portishead rielaborandolo con un proprio stile; il gruppo non convince del tutto i giurati, ma sono certa che tra poco indovineranno una formula vincente.
Continuo la mia sfida con il microfono. Le ho già provate tutte: ho cercato di staccarlo, ho tentato di ruotare il dado per regolare l’asta ed alla fine ho ribaltato l’odioso arnese di 180° e mi sono messa in punta di piedi… niente! Ha voglia il tecnico di farmi il cenno di avvicinarlo di più alla bocca! Mica è semplice! Non è che c’è una scala nei paraggi!? Sono arrivata alla disperazione…
I terzi ad esibirsi sono i veneti Heza, vecchia conoscenza di Rockit. E’ la prima volta che li incontro: indie rock cantautorale per altri due pezzi. Ammetto di non essere amante del genere da loro scelto, ma qui mi piacciono, ci sanno fare… forse un live intero sarebbe troppo ma il limite dei due pezzi imposto dal maltempo lascia la bocca giusta e desiderosa di un po’ di più.
Dopo il velocissimo cambio palco i Là-Bas di Torino chiudono la prima manche di MusicalBox e aprono la seconda. Nell’intermezzo regalatoci dalle beffarde nuvole che hanno avuto l’idea di benedire il festival con rade e fini gocce, mi dimentico della mia lotta con il Malefico e non chiedo consiglio al fonico sul come toglierlo dall’asta o regolarlo. Là-Bas, si diceva: pop rock su cd, dal vivo sono sostenuti in modo maggiore dalle chitarre e la melodia vocale si perde un po’.
Chiudono la manifestazione i Jenny’s Joke di Cremona che ho incrociato più volte sui palchi negli ultimi tempi. Pur contenta per i miei conterranei, continuo a non spiegarmi il (relativo) successo, poiché sono molti i gruppi al loro livello che non riescono ad avere consensi. Forse perché c’è chi apprezza quella voce che non sa arrivare dove la musica prodotta dal resto del gruppo ottimamente si destreggia?
Anche MusicalBox li premia: targa a loro come terzi classificati, altra targa per i secondi Là-Bas, e infine assegno di 2000 euro e tantissimi complimenti per i Reflue, a cui anch’io auguro un enorme in bocca al lupo per il disco che presto pubblicheranno.
Alessandro è sempre stato al mio fianco: davanti al palco per i confronti tra giurati, sotto il portico durante la pioggia e in scena durante le mie battaglie col microfono terminate con un atto di forza in cui sono riuscita a strapparlo dalla sua asta (ringrazio i miei sostenitori che hanno fatto la ola!).
Ora mi tocca aspettare altri lunghissimi 12 mesi per essere di nuovo ad Urbino, tra amici, con quelle emozioni, in quello spirito…
Milano, ore 10.10 del 6 agosto. L’infoviabilità consiglia di scegliere percorsi alternativi per viaggiare; traduco: sogni, libri, droghe… ma, per carità!, non vi venga in mente di salire in macchina!
Macchina.
L’autostrada è veramente ingombra. Il regalo di quest’estate ‘05 è una gigantografia di Zampaglione che veglia sulle code per entrare in Autogrill. Ecco, sono imbottigliata tra i vacanzieri che pregustano la vita dell’Adriatico, tutta spiaggia e Cocoricò. Il mio compagno di (s)ventura è tra i migliori che si possano desiderare e la sua collezione di cd da viaggio sa alleggerire i momenti in cui scattano le doppie frecce ed hai la matematica certezza che dopo 30 minuti avrai percorso solo 10 metri in più.
Otto ore.
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L'articolo MusicalBox - Notturno Musicale - Urbino di Elisa Orlandotti è apparso su Rockit.it il 2005-08-07 00:00:00
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