Figlia di padre italiano e madre danese, ha vissuto gran parte della sua vita in Italia, eccezion fatta per due anni trascorsi nel nord Europa che, a detta sua, l'hanno segnata profondamente e in modo duraturo: “ho vissuto nei pressi di Copenhagen all’età di 8 e 9 anni. Grazie al sistema scolastico danese, che incita le attività ricreative artistiche, ho scoperto la mia passione per la musica, in particolare per il pianoforte e il canto.”
Oggi Niah Steiner si muove in uno scenario che va dal soul all'R'n'B, ma che ha l'ardire di spostarsi un po' più in là, fino quasi, o oltre, la dance music. A vent'anni ha pubblicato un EP in cui le produzioni spostano decisamente l'equilibrio del disco verso una direzione più leggera e ballabile, ma la voce di Niah trasmette qualcos'altro, le melodie e l'interpretazione esprimo un’idea diversa dalla base. A ispirarla e formarla è stata la black music: R'n'B, funk, soul e jazz: “credo emerga la mia grande passione per l’R'n'B: quand'ero più giovane mi sono ispirata ad Amy Winehouse e Adele per poi approfondire artisti come Frank Ocean, Daniel Caesar & Jorja Smith. Ad oggi è il genere che prediligo, mi rivedo parecchio in questo sound, mi trasmette molto.”
Love, Fear & Regrets nasce dall'incontro con il producer Frame, che ha contribuito a rendere il disco ancor più originale. “L'elettronica arriva dopo: essendo una collaborazione con il mio produttore, l’EP è una fusione tra la sua e la mia creatività. Frame ha un sound che spazia tra tanti stili diversi e in questo caso abbiamo voluto sperimentare la cassa dritta. Io dalla mia parte non mi pongo limiti, e adoro scoprire nuove sonorità.” Frame è un giovane produttore con alle spalle parecchie collaborazione importanti, come quella con la Machete Empire Records e Flavio Morana, o con Claudio Cecchetto, con il quale mixò un brano di Max Pezzali. Il risultato sembra aver convinto Niah che ci anticipa che anche nel suo prossimo lavoro non rinuncerà né alla sperimentazione e al suo processo di ricerca e di contaminazione dell'R'n'B.
“Sto lavorando a un nuovo album, in cui il sound sarà un po’ più scuro, ma ancora molto ritmato, e prenderà sempre spunto dall’RnB e dal soul, ma in chiave moderna. Il resto sarà una sorpresa.” La naturale propensione di Niah alla sperimentazione ha avuto come conseguenza l'ibridazione di un genere classico con sonorità più contemporanee: “sperimentare mi è servito a capire esattamente che sound mi serviva per trasmettere al massimo quello che voglio dire.” E noi non aspettiamo altro di poterlo ascoltare.
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L'articolo Niah Steiner, la voce più calda del Paese più freddo di Marco E. Airoldi è apparso su Rockit.it il 2020-10-20 15:00:00
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