"Io vedo in San Brunori un genio assoluto. Una noce/un cervello. Un titolo: Ghigliottina. Un brano che esce alle 18 e si stacca dal gregge. Io in super attesa ⏳️ Grazie D..io Brunori di esistere ????". E ancora: "Finalmente non di venerdì! Doppio grazie sia per l'orario che per il giorno! Terzo immenso grazie per averlo fatto produrre da @riccardo_sinigallia. Un sacco di grazie insomma!".
Sono due dei commenti con cui nelle scorse ore Brunori annunciava il suo ritorno discografico, previsto peroggi alle 18. La canzone si intitola La ghigliottina ed è prodotta (come si evince dai commenti) da Sinigallia. "Diversamente dalle odierne consuetudini discografiche uscirà alle 18, perché abbiamo una certa età e non possiamo aspettare fino a mezzanotte. Buon ascolto" scrive Dario sui suoi social.
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Una cosa semplicissima - uscire quando si vuole con un pezzo - che però in questo momento è visto come qualcosa di rivoluzionario, capace di suscitare l'attenzione e raccogliere approvazioni. Le eccezioni alla regola, in effetti, negli ultimi anni non sono state moltissime. Si esce di venerdì, si esce a mezzanotte. Perché? Perché si fa così.
O meglio, delle ragioni ci sono e sono strettamente connesse con i canali con cui si approvigiona di musica oggi. E con le modalità di consumo che contraddistinguono le piattaforme su cui avvengono gli ascolti. "La motivazione principale per cui tutti escono lo stesso giorno è che le classifiche vanno dalla mezzanotte del venerdì a quella del venerdì successivo. Uscendo in quel momento massimizzi tutti quanti gli ascolti ai fini della chart", diceMatteo Zanobini, manager di Picicca, che segue (da sempre) Brunori. Quello che dice Zanobini, chiaramente, ha un peso enorme per "un artista cui interessa la classifica, Dario fa altri ragionamenti".
Le sue parole trovano conferma in quelle di Dario Giovannini, Managing Director di Carosello Records, label che ha fatto la storia della musica italiana e che oggi ha in roster, tra gli altri, Coez, Diodato, Nu Genea e Vasco Brondi. "L'uscita alla mezzanotte del venerdì serve a non disperdere gli ascolti in ottica di classifica. C'è qualcuno che esce all'una di notte, invece che alle 00.00, proprio per evitare che i primi streaming vengano conteggiati per errore nella settimana precedente".
Entrambi sono concordi su una cosa: dipende tutto dal "campionato" in cui giochi. Ci sono casi, e nemmeno pochi, in cui fare quello che fanno gli altri non ha senso, può anzi essere controproducente. "La regola andrebbe sempre rotta se ci sono motivazioni valide per farlo" prosegue Giovannini. "Ci sono artisti che puntano tutti sui numeri nelle prime 24, 48 o 72 ore e per loro è 'normale' e 'giusto' uscire il venerdì. Tutti gli altri possono tranquillamente cambiare modus operandi: se non devi fare la gara sui numeri conviene piuttosto tentare di ritagliarsi uno spazio di visibilità, senza mettersi in coda per l'affollatissimo New Music Friday".
"Uscire in settimana, come abbiamo scelto di fare con La ghigliottina, per noi vuol dire proprio smarcarsi dal New Music Friday. In quel giorno ci sono una marea di uscite e le piattaforme tendono a non premiare brani come quello di Dario, che hanno bisogno di un certo tipo di ascolto. Non essendo un artista streaming oriented non è un artista prioritario per le piattaforme: sarebbe come partire per un viaggio quando c'è il bollino nero, c'è il rischio di finire inghiottiti. Già con Colapesce e Dimartino avevamo sperimentato un'uscita differita rispetto a quella 'classica' (il pezzo che vedete qua sotto era uscito alle 14, ndr). Uscire il mercoledì vuol dire ritagliarsi un piccolo spazio solo per sé in cui la gente può andare ad ascoltarsi il brano in tranquillità, senza dover cercare di pescarlo tra mille".
È la scelta che fa da anni Auroro Borealo, fondatore dell'etichetta Talento, che riunisce numerosi progetti di outsider totali della discografia. Per lui non uscire di venerdì è prassi. "Questa cosa del venerdì mi pare allo stesso tempo un retaggio della vecchia discografia e una conferma della centralità sempre maggiore di playlisti come “New Music Friday” o “Release Radar” di Spotify, che si aggiornano proprio in quel giorno. Solo che noi non abbiamo mai seguito le regole del mercato, essendone palesemente fuori. Con gli artisti Talento usciamo in giorni che per noi hanno significati simbolici, che siano divertenti o per motivi affettivi specifici dell’artista. Che sia il venerdì o qualsiasi altro giorno della settimana è puramente incidentale".
Nel caso di Brunori anche l'orario dell'uscita, le 18, non è frutto del caso, o un semplice tentativo di "distinguersi dalla massa", ma una decisione che deriva dalla conoscenza del proprio pubblico. Ancora Zanobini: "Chi ci ascolta, per lo più, lavora o magari fa l'università, tendenzialmente in ogni caso non sono teenagers. Quindi a mezzanotte verosimilmente dormono. Le 18 sono un orario più consono per chi fa un certo tipo di vita: quando escono dall'università o dall'ufficio possono mettersi le cuffie e gustarsi il pezzo. Il pezzo è giusto che esca quando è più probabile che il proprio pubblico sia pronto ad accoglierlo".
"Ioho sempre cercato spazi che fossero nostri per lanciare la nuova musica" aggiunge Giovannini. "Mi è capito di lanciare singoli tra Natale e Capodanno. O sotto Sanremo, come nel caso di Sold Out dei Thegiornalisti. Una volta con gli Skunk Anansie uscimmo sotto ferragosto. Il punto è che se ci sono brani con una potenzialità radionica, vanno tutelati. Ci sono network che una volta all'ora mandano in onda una 'New Hit', ma in certe settimane le nuove uscite sono talmente tante che non si trovano spazi per determinati progetti. E allora perché non puntare a essere tra le 'New Hit' della settimana di ferragosto?".
Quello delle (non) uscite estive è una prassi tutta italiana, come vi avevamo raccontato qua. Ad agosto, ma pure a luglio, non si pubblica nulla, in attesa del risveglio settembrino dal letargo. Un'altra consuetudine che, però, c'è chi si prende la briga di rompere. "Con Meccanismi di Vasco Brondi e Ariete siamo usciti attorno al 20 agosto. È un reboot che esce a distanza di pochi mesi dal disco, ma ho sempre pensato che quella canzone sia un capolavoro e che meritasse un po' di visibilità in più. Se l'avessimo fatta uscire in autunno ci saremmo scontrati con le prime uscite della nuova stagione da un lato e la 'coda lunga' dei tormentoni dall'altra. Uscendo a fine agosto, completamente fuori dai radar, ci siamo dati il tempo per far crescere il pezzo. Cosa che in effetti è successa, visto che sia Spotify che le radio lo stanno premiando. Oggi i media ragionano sulla base dei numeri, è fondamentale trovare delleoasi di tranquillità per fare crescere in maniera organica le proprie opere".
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L'articolo No Music Friday: quando e perché un artista decide di non fare uscire la propria musica di venerdì di Dario Falcini è apparso su Rockit.it il 2024-09-18 13:44:00
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