Tu chiamale se vuoi, come vuoi e quando vuoi. Ma noi di emozioni ne abbiamo viste a bacinelle piene, negli occhi e nelle ossa dei 15 fantastici artisti protagonisti della Notte dei CBCR all'Arci Bellezza di Milano. Le abbiamo viste sui volti del pubblico, empatico con chi stava sul palco in maniera quasi istintiva, le abbiamo sentite elettrizzare l'aria e poi scaricarsi a terra al momento dell'applauso.
È stata una serata magica, in cui assieme alle emozioni la musica non ha mai smesso di fluire. Organizzata da Rockit – con il sostegno del MiC e di SIAE nell’ambito del programma “Per Chi Crea” –, in 11 mesi e appena due edizioni la Notte dei CBCR è già diventata un piccolo classico, come dimostra il sold out alla voce biglietti e la familiarità con cui, in maniera del tutto naturale, il pubblico ha iniziato a migrare da una sala all'altra per prendere parte all'inesorabile back to back tra i due palchi. Il leit motiv di questa Notte.
Queste emozioni abbiamo cercato di restituirvele nel nostro aftermovie, che trovate qua sotto, curato da Claudio Salvietti e Monica Panarelli. Tracimano dagli scatti dei nostri fotografi, Starfooker, Luca Secchi e Silvia Violante Rouge, che hanno immortalato una serata lunghissima e in cui è successo di tutto.
La nostra, e vostra, Notte, in realtà, è iniziata prestissimo, mentre le ultime luci del giorno ancora illuminavano il cielo di Milano Sud. La più piacevole delle sorprese, o meglio delle conferme, è arrivata subito. All'apertura dei cancelli alle 17.30 era già tanta la gente in via Bellezza, come avevamo esplicitamente richiesto dai nostri canali social. Ci sono 15 ragazzi e ragazze, tutti pieni di talento e voglia di farsi conoscere: venite a sentirli tutti, godetevi la serata nella sua interezza.
Il messaggio dev'essere passato. L'act che apre le danze è quello di Clode, nella dimensione sotterranea della Palestra Visconti. Che è piena o quasi. Sette ore di musica sono ancora da venire, eppure la gente è già accorsa in grande numero: che gioia. Clode è al primo vero live della sua vita. Ha un solo singolo – Antipatica, una hit – sulle piattaforme, eppure il repertorio è largo e tutto fissato nella sua testa e voce, e nei polpastrelli dei due musicisti che l'accompagnano. A un certo punto le si stacca il cavo del microfono: il pubblico applaude, Clode non fa una piega. Esordio fortunatissimo, per lei e per noi.
Nemmeno il tempo di un drink e anche il Salone è pronto per la festa. La terminologia è quella corretta, il groove è quello irresistibile dei Funky Lemonade, collettivo bergamasco che direttamente dalla nostra community Rockit PRO porta in dono un carico di funky, riscaldato dalle voce di Spinozo. Si balla come se fosse notte fonda. Si scende subito di sotto, non c'è sosta al ritmo. A rendere tutto ancora più smooth è Thoé, voce strepitosa anche la sua e una presenza magnetica sul palco. Davvero bravo, lascia senza fiato. Le emozioni corrono sul filo dell'osmosi.
La gente continua a fluire, passando sotto lo stendardo nero che celebra il gran galà del futuro. Coca Puma, giovanissima performer battezzata dalla padovana dischi sotterranei, ammantata di mistero con il suo bucket hat calato a coprire gli occhi regala un mix di elettronica, soul e nu jazz. Classe 1998, già vista in azione al DR. MARTENS FEST presented by MI AMI, è un nome da segnare su tutte le agende. Fidatevi di noi.
Si scende "da basso" e i bpm si alzano. Matrice hyperpop e un po' di follia caratterizzano i due set di Paolo Alneon eFaccianuvola, nomi nuovissimi che sanno però trascinare le persone dalla nota numero zero. Il primo è accompagnato da una coreografica sbandieratrice sul palco, unisce ritmi martellanti, testi sofisticati e una notevole dose di autoironia. Il giovane valtellinese è una scoperta assoluta, accolta con un entusiasmo trascinante dalla gente che salta per aria assieme ai suoi bassi. Ricorda il Pop X del delirio codificato, ci farà ballare a lungo.
Giovanissima, emozionatissima sin dalla scaletta che la conduce sullo stage, è Sophie aka Soap. Arriva da Latina, eravamo pronti a un bedroom pop con cui si sta facendo largo nei suoi primi singoli firmati da Sugar. Stupisce tutti aggiungendo alla profondità della sua scrittura generazionale un suono che rimanda al rock alternativo degli anni '90 grazie a una band che sin dal look ci porta in un mondo di chitarre elettriche e suoni che incalzano.
Nessuna sorpresa, invece, con i Finnegans, dopo di lei in un Salone straripante. Il loro è un punk con attitudine hardcore e senza possibilità di compromessi. Sono dei pischelli ma suonano da tanto assieme, e si sente. Voce urlata, grattuggiate di chitarra e batteria senza scampo. La Brianza alza la voce, a celebrare un momento d'oro per il genere che fa sognare un ritorno in grande stile di un'underground di cui abbiamo bisogno come dell'ossigeno.
È notte davvero, o quasi. Difficile accorgersene, però, perché la serata prosegue senza interruzioni e la musica fa da padrona. 18K fa quello che tutti si aspettano da lui: casino vero. Salta, si denuda, urla al microfono e incastra rime. Rap, screamo e gore, tutto assieme con quel fare "no future" che di futuro però dimostra di averne eccome su un palco. Next big thing lui e pure Centomilacarie, ragazzo di Maciste di cui pensiamo ogni bene sia dal primissimo live al MI AMI. Sta alla sua tastiera senza alcuna posa, davanti a un pubblico estasiato. Mette in fila con ruvida grazia le sue canzoni, che la gente già dimostra di conoscere. È pronto al grande salto, ne siamo tutti testimoni.
In un'atmosfera più intima, a tratti struggente, va in scena uno dei live più attesi, quello de Lamante. Autentica rivelazione del 2024 per noi – uno dei suoi brani è nella nostra top tre delle canzoni dell'anno –, anche Giorgia è carica di emozioni per questa serata. Emotiva è la sua musica d'altra parte, uno di rock cantautorale in cui tira fuori ogni parte di sé, fino a svuotarsi e liberarsi. Le sue liriche sono dirette e catartiche, anche in formazione a due arriva in faccia alle persone come un treno. In silenzio si ascolta quello che ha da buttare fuori, poi gli applausi.
Paiono dei bimbi iSantamarea da Palermo, una delle nuove band più interessanti in circolazione. Paiono dei bimbi ma suonano come dei veterani. Sono in quattro e in un attimo riempiono di suoni in Salone. Impostazione teatrale, grande vocalità, cori molto ben coordinati, suono armonioso. La loro visione di futuro è qualcosa che affonda nelle radici, dell'uomo e della propria terra, che richiama al sacro. Una cosa che non si sente tutti i giorni, qualcosa di intenso e diverso. Finalmente.
Chiude la serata della Palestra Visconti – in un Arci Bellezza che si conferma un posto unico e preziosissimo di questa città – Emma. Ed è l'inferno. Un inferno divertentissimo e spericolato. Pazzo totale, accompagnato da membri della sua crew Nuova Europa (gente che di casino in questa città ne sta facendo davvero tanto ultimamente), fa un set allucinante pieno di dubstep, hyperpop e drum ‘n’ bass. Non ci sta più dentro sul palco, urla sul pubblico nel cerchio di fuoco e sudore, inaugura il pogo. Strepitoso, il live più assurdo e coinvolgente della serata.
Gli ultimi due act, ai piani di sopra, hanno in comune due grandi voci e delle personalità femminili che paiono nate per stare sul palco. L'ultima CBCR 2024 a esibirsi èLauryyn. Aurora, 23enne pugliese, è davvero speciale e fa un live portentoso che tiene tutti col sospiro appeso per 25 minuti. Il suo ruolo da "prescelta" è confermata dalla formazione che l'accompagna sul palco del Bellezza: Filippo Bubbico alle tastiere e basso synth e il batterista Vincenzo Messina. Il meglio della scena jazz pugliese – e quindi il meglio e basta – è convintamente al suo fianco, nonostante la giovane età. Ora abbiamo capito perché: pezzi suadenti, voce soul che arriva ovunque, un'eleganza mai fine a sé stessa, capacità di strizzare l'occhio al pop. I nostri due cents torneranno indietro.
E poi lei. Laila. Laila Al Habash è stata CBCR nel 2018, quando di pezzi in streaming ne aveva caricati ben zero. Ma chi aveva ascoltato la sua roba in privato non poteva avere dubbi. Ora, dopo un ep e un disco e un percorso di crescita solidissimo, senza salti nel vuoto, costruito pezzo dopo pezzo e live dopo live, è una delle certezze del nuovo pop di casa nostra. Una di quelle che dà ancora senso a questa espressione. Accompagnata dal Cairo alla chitarra, nonostante di concerti imponenti ne abbia fatti ultimamente (stadio Maradona in apertura ai Coldplay, opening a Lana Del Rey a La Prima Estate!), non trattiene la gratitudine e la felicità per poter chiudere la serata da un palco che ama. Lei è una CBCR ad honorem, una che è cresciuta benissimo e continuerà a farlo nei prossimi mesi. Quattro pezzi, riarrangiati in versione "regalo per degli amici", con l'inedito Touareg a rendere tutto ancora più "special".
Ci vuole un bel po' prima che la gente si convinca a uscire. C'è un dj set da ballare, tante chiacchiere da fare in giardino, per raccontarsi chi è piaciuto di più, per mettere ordine agli appunti mentali sugli ascolti da approfondire il giorno dopo. C'è che, anche se a volte lo temiamo un po', quando incontriamo il futuro è difficile lasciarlo andare.
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L'articolo La Notte dei CBCR 2024: emozionarsi oggi per risplendere domani di Dario Falcini è apparso su Rockit.it il 2024-01-15 09:16:00
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