Da una parte la techno hardcore, dall'altra il neomelodico. Due mondi apparentemente distantissimi, scollegati, così lontani da sembrare impossibile farli convivere. E invece c'è chi sostiene che, tutto sommato, qualche punto di contatto lo si possa trovare. "Sia il neomelodico che la scena hardcore rave sono intensi, spinti, passionali, e mirano a un contatto diretto con la sfera emozionale del pubblico". A parlare è Nziria, artista ravennate di origine napoletana, che già aveva fatto la sua comparsa sulla scena col progetto Tullia Benedicta. Recentemente questo nuovo progetto ha fatto il suo debutto per Never Sleep, l'etichetta di Gabber Eleganza, con Xxybrid, disco che fonde questi due mondi sonori in un audace ibrido, capace di spingere sull'acceleratore dei bpm come di rallentare per lasciar spazio a un romanticismo sfrenato.
Un ibrido che prende il nome dalla crasi dei due generi a cui fa riferimento: hard neomelodic. Nziria lo definisce così: "È una sorta di neomelodico 2.0, che non si pone limiti di sperimentazione, ribaltando le costruzioni sonore e le narrazioni eteronormate tipiche della musica neomelodica classica, dando spazio piuttosto a storie di identità fluide e amori queer".
Ed è proprio da qua che parte Nziria per ribaltare le dinamiche patriarcali radicate all'interno del neomelodico. "Per me è stato fondamentale lavorare su questo tema, in quanto persona non-binary transgender con base in Italia. Parlando di NZIRIA con Alberto (Guerrini, aka Gabber Eleganza) mi sono resə conto che davo per scontato cantare canzoni d'amore alla mia compagna o rappresentare semplicemente me stessə all'interno di questo genere", spiega Nziria. "Alberto ha avuto uno sguardo esterno intuitivo che mi ha incoraggiato ad approfondire questo tema rendendolo uno dei punti cardine di questo progetto. NZIRIA è un progetto che parla d'amore, per un luogo, per una persona, per un momento, per cui non mi sono postə limiti nel farlo".
Così Nziria inizia una ricerca di identità della cultura napoletana, dove scopre non solo "la figura del femminello (e del masculillo) con tutte le sue sfaccettature, fra credenze popolari e rituali pagani, ma anche a voler rappresentare visivamente storie e relazioni d’amore queer ricontestualizzandole in ambienti tipici della scena neomelodica". Lo si vede benissimo nel videoclip di Amam Ancora, diretto da Bianca Peruzzi, in cui avviene un matrimonio dove Nziria interpreta la parte del cantante – la cui voce alza sui bassi laceranti e i sibili di synth del brano – di questa celebrazione queer.
Questo slancio sentimentale così forte raggiunge il suo picco in una delle tracce più intense dell'album: Te, 'a luna e 'o mar, dedicata ad Alice, la sua compagna. Il brano si apre proprio con la voce di Nziria, registrata con un tape recorder, che si rivolge direttamente alla sua partner, rievocando in dialetto lo scenario meraviglioso del lungomare di Napoli. Si sente anche il rumore del mare che scorre, pure qualche gabbiano in lontananza, come a immergerci ancora di più nella descrizione di questo luogo dell'anima. "Ho trascorso i primi anni della mia infanzia in una piccola città di mare, Lido Adriano. Il mare è per me qualcosa di atavico e primordiale, parte fondamentale del mio vissuto: quando nasci e cresci sul mare instauri una connessione profonda con esso, che ti rende estremamente difficile staccartene".
Tutto questo lavoro di riconnessione con le proprie radici arriva, per Nziria, da una distanza forzata con Napoli, una città in cui non ha mai vissuto, nonostante ce l'abbia nelle vene. "Napoli è da sempre un mito e una leggenda per me, proprio perché sono metà napoletanə. Ogni volta che torno scopro un nuovo tassello della città, cerco di stare sempre in un quartiere diverso proprio perché voglio arrivare a ricostruire questo puzzle di mistero che da sempre mi porto dietro dai racconti della mia famiglia", racconta.
E se abbiamo sciolto il nodo del richiamo del neomelodico, resta da capire come l'hardcore sia entrato in gioco per Nziria. In questo caso è Londra a attrarre a sé con il suo fascino urbano e cosmopolita, fino a farsi svuotare dai suoi ritmi frenetici. È l'entrata in contatto con il quartiere di Hackney Wick, prima della gentrificazione, a essere salvifica. Ce lo racconta Nziria: "All’epoca stavo registrando il mio primo disco da Jerome Tcherneyan (Years of Denial, Piano Magic), che aveva uno studio lì, per cui diventai regular di quella zona. Scoprii una comunità di artistə, musicistə e outsiders che vivevano in modo alternativo, sfuggendo alle classiche dinamiche capitalistiche. Moltə venivano dalla scena rave di Londra, dagli squat, da quel mondo che ora è un po’ più difficile intercettare. Frequentare il Wick ha fatto scattare in me una scintilla: ho capito che volevo dedicarmi solo alla musica e che il resto di quella Londra un po’ artefatta non mi interessava più".
Xxybrid apre nuove e stimolanti strade per la musica italiana, grazie a questo ribaltamento della tradizione e alla potenza della ricerca messa in atto da Nziria. E per quanto la tradizione napoletana veda una continua evoluzione e contaminazione della propria cultura – da Liberato ai Nu Genea –, un progetto con un'identità così sfuggente e precisa al tempo stesso ha una forza comunicativa che stiamo appena cominciando a scoprire. E che, oltre che a noi, ha dato tanto anche a chi ne ha appena sfondato le porte per farla uscire libera: "Ho scoperto che sono molto più napoletanə di quanto pensassi, che il dialetto non lo si smette mai di imparare, e che più passa il tempo, più cresce il desiderio di aprire un capitolo della mia vita a Napoli. Non escludo che il secondo album possa scriverlo lì".
---
L'articolo La nuova melodia hard di Nziria di ◄Mãtteo Cioni è apparso su Rockit.it il 2022-07-25 10:10:00
COMMENTI (1)
Questo disco è stato incensato anche da giornali come Rumore e Blow Up e onestamente la sua originalità e il suo songwriting meriterebbero anche recensioni internazionali. In italia abbiamo artisti nuovi sensazionali anche se di generi diversi: da Beatrice Pucci a Missey, da Emma Nolde ad Andreotti come pure Nziria. Hanno quella marcia in più che li eleva al di sopra di una pur onesta solidità artistica e le carte per arrivare a quanto più gente.