Il nuovo inizio di Lilian More

Ha suonato con Omar Pedrini, ha un'infinità di aneddoti su band come Kasabian, White Lies o Primal Scream. Eppure è ancora giovanissima. Ma ora per l'artista lombarda è tempo di una ripartenza, come dimostra con il singolo "The Best You've Ever Known"

Lilian More
Lilian More

Lilian More è nata nel 1994, eppure pare aver già vissuto alcune vite. Ha iniziato a suonare a 9 anni, "folgorata dal video American Idiot dei Green Day". La prima band l'ha avuta a 14 anni, primi concerti ("un’apertura ai Dari!") e i primi contest da adolescente, fino a un album d'esordio a 19 anni che si scrive, arrangia e produce tutto da sè: si chiama Now we Go!.

Si fa notare, nel 2017 Lilian collabora artisticamente come seconda voce e chitarrista con Omar Pedrini, con cui suona pure davanti a un milione di persone in onore di Papa Francesco, a Monza. Poi va in Uk (dove poi tornerà, dopo aver firmato un contratto con Distiller Records) e registra musica con il produttore Dave Emery e il batterista Jay Sharrock (Gorillaz), e mette su un suo power trio con cui tra il 2018 e il 2020 (prima della pandemia...) fa una serie di date tra cui quelle a supporto di Primal Scream, Kasabian, White Lies.

Fa un sacco di altre esperienze, in Italia e all'estero e ora è pronta a lanciare una nuova fase della sua carriera. A marzo 2024 ha infatti pubblicato The Best You've Ever Known, brano alt-country pop prodotto da Pietro Foresti (Valeria Rossi) e accompagnato da un coloratissimo videoclip diretto da Stefano Poletti (regista di video per Zen Circus, Sick Tamburo e tanti altri e musicista con L'officina della camomilla). Partiamo qui per la nostra chiacchierata con Lilian More, per capire cosa rappresenti per lei questa nuova canzone.

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Che momento è nella tua vita, e nella tua cariera? 

Sono in un momento di cambiamento e di pura sperimentazione. Sono sempre stata poliedrica nella scrittura ma comunque legata a suoni e radici che mi rimandavano sempre al pop-punk californiano anni '90/'00. Nell'ultimo anno invece ho cominciato ad avvicinarmi di più a quello che ho realmente dentro, sia a livello di sound che di sentimenti. Il punto della carriera a cui sento di essere giunta (e questo è un sentimento che difficilmente penso che cambierà) è ad un nuovo punto di inizio. Nel senso che non sono una persona che si accontenta facilmente e sento sempre il bisogno di dovermi evolvere, conoscere e crescere! Sicuramente ho molta più consapevolezza rispetto a 10 anni fa e molta più corazza addosso.

Come definisci questo pezzo?

The Best You've Ever Known lo definirei un: "finalmente fuori dal cassetto". È un brano che avevo scritto quando vivevo a Londra nel 2019 e che avrei dovuto produrre là! Purtroppo e per fortuna, causa pandemia, è rimasto nel cassetto finché non ho conosciuto Pietro Foresti nel 2023, il quale è riuscito a ridargli vita secondo quelle che erano le mie più profonde intenzioni artistiche.

Parli di musica Alt-Country. In che modo ti rappresenta questa definizione?

Alt-Country potrebbe definire quello che appunto è il mondo musicale che si sta evolvendo e, che di base, sempre stato dentro di me. Il country stesso è un genere che in realtà è una fusione che vede un mix di sonorità folk, blues, Rock'n'Roll, ballads e che affronta tematiche sociali o sentimentali in maniera molto spontanea e semplice! E io mi ci ritrovo molto in questo. Le mie canzoni nascono tutte da un emozione e il mio modo di comporre con la chitarra acustica risente spesso di influenze country/folk. Per The Best You've Ever Known volevo un sound moderno, con base dritta rispetto al sound shuffle, tipicamente country del brano. Quindi ho voluto creare questa "dissonanza" di ritmo shuffolato della chitarra + metrica del cantato vs. la base ritmica dritta tipica dei bit in loop dell'hip-hop.

Hai fatto musica in italiano e inglese. Sulla base di cosa ti muovi tra le lingue?

La lingua in cui scrivo non è una scelta imposta. Penso direttamente in inglese e la maggior parte delle mie canzoni nascono in questa lingua. Forse perché ho sempre e solo ascoltato musica inglese/americana fin da piccola. Mi è capitato di scrivere in italiano raramente e quella dozzina di brani in lingua madre sono nati in maniera spontanea e inaspettata

Hai avuto collaborazioni importanti. Parlaci del tuo rapporto con Poletti e Foresti?

Ho conosciuto Stefano Poletti tramite il mio ufficio stampa E-Grapes, e non appena siamo entrati in contatto mi sono sentita subito "vista" e artisticamente capita. È un vero professionista. Pietro Foresti è per me una figura di riferimento importante. È il mio produttore, il mio coach, un amico e soprattutto una persona che umanamente stimo tantissimo. Mi ha tirata fuori da un buco nero di blocchi e depressione facendomi ritrovare la mia più vera "Lilian More".

Hai suonato prima di White Lies, Kasabian e Primal Scream. Ci dici una cosa su ognuna di queste band?

Sono stata Open Act ufficiale del tour italiano dei White Lies (4 date) e dei Kasabian (3 date); con entrambi un esperienza indimenticabile. Erano super gentili e generosi! Condividevamo camerino, birre e risate. I Kasabian avevano l'abitudine di passare l'aspirapolvere e pulire alla perfezione il palco prima dell'esibizione. Con i White Lies abbiamo festeggiato la fine del tour con una bella sbronza in Liguria. Primal Scream, esperienza mistica perché purtroppo non mi sentivo molto bene, e quando la mia band ha chiesto di fare una foto tutti assieme, Bobby mi ha vista in camerino addormentata su una sedia con la bocca aperta e la bava alla bocca.

E con il leggendario Omar Pedrini?

Omar Pedrini è un artista, ma prima di tutto un essere umano con un cuore enorme e generoso. Dà tantissimo di sé al pubblico, ai colleghi ma soprattutto agli artisti emergenti che reputa meritevoli. Ha portato con sé in tour band di giovanissimi e quando mi ha conosciuta mi ha dato la possibilità di seguirlo per ben 2 tour, salendo su palchi stupendi e vivendo esperienze uniche come il duetto insieme per il concerto della Santa Messa 2017 nel Parco di Monza per Papa Francesco. Non lo dimenticherò mai e sarà sempre lo Zio Rock più amato da noi artisti e cantautori.

In che direzione va la tua musica?

La mia musica va dove mi porta il cuore e dove la gente vorrà ascoltarla. I prossimi passi saranno nuovi singoli sempre firmati Lilian More con produzione Pietro Foresti con in programma di far uscire un terzo album nel 2025. Obiettivo: suonare il più possibile a contatto con il pubblico.

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L'articolo Il nuovo inizio di Lilian More di Redazione è apparso su Rockit.it il 2024-03-29 09:00:00

Tag: rock pop

COMMENTI (2)

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  • veneresciamana 8 mesi fa Rispondi

    Lilian More is fire 🔥🔥🔥

  • Elia.mago 9 mesi fa Rispondi

    grande Lilian! ti aspettiamo ancora al movimento cantautori!!! saluti dal Tilt Cafè!