Ci vuole un certo coraggio a prendere il nome del santo patrono del proprio paese e sbatterlo sul proprio ep d’esordio. Ma Francesco Coppola in arte Ganzo, 20enne di Marano di Napoli, non lo fa come una provocazione, anzi: San Castrese è una celebrazione delle sue radici, un promemoria per ricordarsi sempre il posto da cui si viene mentre si cerca di risalire la cima e mostrare al mondo quanto si è in grado di spaccare.
Dai primi dm su Instagram mandati così, per buttarsi, alla sua attuale etichetta Pluggers – che pubblica Massimo Pericolo e BigMama, fra gli altri – ai primi singoli, Ganzo sta plasmando il suo tormentato r’n’b tra dialetto e italiano, romanticherie inquiete scherzosamente – ma neanche troppo – definite “nu melodico”. Se vi abbiamo solleticato la curiosità, sappiate che suonerà sabato 28 maggio in quel posto in cui conoscere le nuove cose belle che è il MI AMI Festival.
Intanto gli abbiamo chiesto di associare ogni sua canzone a un proverbio e sono uscite analogie piuttosto interessanti.
Fiumi di lacrime :
"Chi nun sape chiagnere nun sape manche rirere".
Traduzione : "Chi non sa piangere non sa neanche ridere".
Penso che molta gente crei una maschera di felicità mostrandosi sempre contento e col sorriso stampato in faccia, solo ed esclusivamente per non sembrare fragile agli occhi degli altri e onestamente penso sia una cosa sbagliatissima.
Una persona senza la fragilità emotiva non può essere una persona felice e penso che la vera felicità la si riesce a trovare quando nel proprio percorso di vita ci ritroviamo ad affrontare degli ostacoli difficili da superare, specie emotivamente.
Gabbiani:
"Aria netta, nun ave paura 'e tronole".
Traduzione : "Aria pulita non ha paura dei tuoni".
Significa che chi ha la coscienza tranquilla dorme sonni tranquilli, mantra che anche il qualsiasi gabbiano di turno rispetta. I gabbiani hanno un loro rituale di corteggiamento fondamentale e questa potrebbe essere la soundtrack adatta per quel loro momento così intimo.
Sij sto buono:
"A’ vita è bella, nun ta fà ndussucà rà gent ‘ca nun serv".
Traduzione: "La vita è bella, non fartela rovinare da persone inutili".
In questo brano tiro qualche freccia a persone che ho fatto fuori dalla mia vita. Dovevo allontanare queste persone che pensavo fossero a me care ma che in realtà mi stavano solo mangiando dentro.
O’ tiempo:
"L'ammore fa passà 'o tiempo e 'o tiempo fa passà l'ammore".
Traduzione: "L'amore fa passare il tempo e il tempo fa passare l'amore".
Penso ci sia poco da dire su questo proverbio, si può essere d’accordo o meno ma anche un sentimento così profondo come l’amore con il tempo può esaurirsi.
Me pienze ancora:
"‘a meglia parola è chella ca nun se dice".
Traduzione: "La miglior parola è quella che non si dice".
Non sempre c’è bisogno di dover parlare, di dover chiarire, di dover analizzare tutti gli errori fatti o le cose che si potevano fare per salvare un rapporto, fare l’amore spesso vale più di un libro di chiarimenti.
Percoca:
"Ammóre veràce s' appicceca é fa pàce".
Traduzione: "Amore vero litiga e fa pace".
Il vero amore litiga, si logora, ci distrugge ma ci fa anche riappacificare. È un pensiero che mi porto sempre dentro.
Chesta notte:
"L'invidia te magna vivo e te lassa morto".
Traduzione: "L’invidia di mangia vivo e ti lascia morto".
Anche in questo brano mi sono tolto qualche sassolino dalla scarpa, diretto a quelle persone che mi hanno ferito e che ho ributtato nella loro fossa di invidia e finto amore.
---
L'articolo O ditto antico nun fallisce: a scuola di proverbi napoletani da Ganzo di Redazione è apparso su Rockit.it il 2022-05-02 11:04:00
COMMENTI