500 battute a band per raccontare cosa è successo sui palchi della quarta edizione del MI AMI. Una carrellata di live raccontata da: Ester Apa (EA), Michele 'Wad' Caporosso (Wad), Elisabetta De Ruvo (EDR), Sandro Giorello (SG), Manfredi Lamartina (ML), Carlo Pastore (C-Pa), Marco Villa (MV)
MEG
(Foto di Marco Becker)
“Su ste cazzo di mani” esordì Meg nell’intro plasticoso di "Distante". Poi, dall’alto dei suoi pantaloncini stile Hulk Hogan, stonicchiava la single track del suo ultimo disco e si muoveva impalpabile come un boa nel metro quadro attorno all’asta del microfono. Ritta e statica durante tutto il live. Da "Napoli città aperta" a "Quello che". Electro con tanto di Stefano Fontana nel backstage a capirci qualcosa in più. Che io non c’ho capito molto di questa nuova Meg, ad essere sincero. Però è così dolce che… // Wad
PAOLO BENVEGNU'
(Foto di Marco Becker)
Paolo Benvegnù sale sul palco sotto gli ultimi scrosci del venerdì, dopo una giornata passata a camminare elettrico da una parte all’altra del MI AMI. Attacca con i pezzi del nuovo disco e la pioggia è come se restasse sospesa un palmo sopra la testa. Suona con rabbia e dolcezza, ti prende lo stomaco e te lo attorciglia, per poi rilassarlo a carezze con il pezzo successivo. L’intensità sale, “Suggestionabili” aiuta a scaricarla a piena voce. Poi la pioggia smette, in pochi ci fanno caso. // MV
YUPPIE FLU
(Foto di Marco Becker)
La pioggia dà un attimo di tregua con gli Yuppie Flu. I pezzi di “Fragile Forest” dominano il Pertini: indie-pop metà sbarazzino metà sornione – 100% bella musica. Poi le goccie ricominciano a cadere ma questo non scoraggia pubblico e band, che dà la carica con le perle di un passato mai dimenticato – “Food For The Ants”, “Our Nature”, “A Good Guide”. La gente risponde sincronizzando le gole sulle note di Matteo Agostinelli. Chiude in gloria “Make A Stand”. Che sotto la pioggia diventa ancora più bella. // ML
AMOR FOU
(Foto di Elisabetta Bellosta)
Una visibile ricercatezza estetica e musicale accompagna gli Amor Fou sul Palco Pertini. Il raffinato viaggio sonoro che abitualmente la band elargisce al suo uditorio, è però spiacevolmente compromesso dal tempo infelice e dalle problematiche tecniche che ne derivano. Imbarazzo e tensione attraversano il gruppo che riesce tuttavia a regalare delicati affreschi armoniosi, buoni tappeti melodici e piacevoli sfumature. L’emozione si libera ugualmente, l’applauso finale è dovuto. // EA
A CLASSIC EDUCATION
(Foto di Paolo Proserpio)
Con il palco alla mia sinistra, A Classic Education s'approcciano al pubblico come il dischiudersi di un girasole, sebbene sia l'ora del tramonto. Indubbiamente attraggono l'attenzione e la pioggia che scende si vaporizza incontrando le note che arrivano dal palco. E' necessità seguirli rapiti. Clancy pare centrare ogni ispirazione, e se anche alcuni presso la cassa ci tengono a sottolineare che la vicinanza a certi gruppi esteri è più che mai ravisabile, il commento di risposta è che va bene comunque, perchè la Bellezza non ha nome e cognome, è semplicemente un regalo gratuito e universale. // EDR
KOBENHAVN STORE
(Foto di Paolo Proserpio)
Nuvole cariche di pioggia fanno a botte con quel sole che i baci al MI AMI richiedono. Gli acquazzoni puntellano il Pertini che saluta il tramonto ma non trattiene le gocce. L’aria che avvolge i Kobenhavn Store è rosso carminio: senti il sangue, le vertigini di una band che dà freschezza e contamina di bei suoni questa giornata. Visionarietà strumentale, abbracci vocali e un potere suggestivo che riempie il cuore, sono gli ingredienti di una performance che colpisce per solidità e capacità immaginifica. // EA
IO?DRAMA
(Foto di Simona Paleari)
Le prime posizioni del pomeriggio sono sempre difficili, c’è il rischio di avere di fronte poche persone per nulla interessate alla musica. Per gli Io?Drama non ci sono stati problemi: già da subito avevano davanti un folto pubblico di fedelissimi, tutti muniti di naso rosso d’ordinanza. Il gruppo ha dato il massimo per non deludere nessuno: una canzone dietro l’altra, condensando in trenta minuti scarsi tutta la loro potenza. Convinti, sicuri ed energici. Davvero un ottimo show. Bravi! // SG
DONVITO E I VELENO
(Foto di Paolo Proserpio)
Piove forte. I tecnici del Pertini stanno sostituendo il vetro di un faro. Sale sul palco un omone grosso che inizia urlare nel microfono. I Donvito attaccano senza nemmeno chiedere il permesso. E’ il delirio: l’elettricista rimane sulla scala, tutti gli altri corrono ai loro posti. Il gruppo continua a suonare nonostante il nervosismo diffuso e i direttori di palco che litigano urlandosi in faccia. E suonano bene: precisi e puliti, allegri e con un animo freak inaspettato. Un piccolo momento di poesia in mezzo al caos totale. Una partenza adrenalinica per il MI AMI 2008. // SG
THE BLOODY BEETROOTS
(Foto di Marco Becker)
Per tutti quelli che ancora non avessero capito cosa vuol dire la parola "legna". I Bloody Beetroots salgono on stage e performano il loro djset nella maniera più live possibile. Non è una tracklist anemica. E' strafottutissimo rock. Electro-martello, tiri ignoranti al limite del metal, qualche devianza hop e un cassa che trasuda grasso da ogni parte. La tecnica è ormai affinata, Bob Rifo e Tommy sanno cosa dare in pasto alle belve. Così il pubblico alza le mani al cielo, si esalta e suda fuori tutto il bisogno di fisicadenza che c'è. // C-Pa
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L'articolo Palco Pertini - MI AMI 2008 di Redazione è apparso su Rockit.it il 2008-06-06 00:00:00
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