Le più belle canzoni scritte da Paolo Limiti

È morto all’eta di 77 anni Paolo Limiti, ecco alcune delle sue canzoni più belle

È morto all’eta di 77 anni Paolo Limiti. In molti lo conoscono per il suo ruolo di conduttore televisivo ma la sua carriera é cominciata molto prima come paroliere e autore di canzoni. I suoi più grandi successi sono certamente quelli scritti per Mina, ma negli anni ha collaborato anche con Ornella Vanoni, i Ricchi e Poveri, Al Bano, Mino Reintano, Massimo Ranieri e molti altri ancora. Ecco una breve selezione delle sue canzoni più belle. 

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"Sacumdì sacumdà"
Uscita nel 1968 su un 45 giri insieme all’altrettanto celebre “Zum zum zum", “Sacumdì sacumdà” è il primo testo in assoluto scritto da Limiti per Mina. La canzone fu presentata in tv nella settima puntata di Canzonissima, il 9 novembre 1968. Stava per essere censurata per via della figura del diavolo presente nel testo, ma poi venne accettata e utilizzata anche per diversi caroselli.

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"La voce del silenzio"
È sicuramente uno dei più grandi successi di Paolo Limiti, scritta insieme a Mogol per il cantante Tony Del Monaco, fu presentata al Festival di Sanremo nel 1968 in doppia esecuzione con Dionne Warwick. In seguito fu cantata anche da Mina.

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"Bugiardo e incosciente"
Scritta nel 1969 ispirandosi al brano “La tieta” di Joan Manuel Serrat, la canzone è una delle più belle mai scritte per Mina. Così l’ha descritta Limiti in un’intervista: “È un brano che amo particolarmente e Mina ne ha fatto un tale monumento di bravura e di emozione che di più non si può”.

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"Dai dai domani"
Pubblicata da Mina nel 1969 insieme alla canzone “Non credere”, “Dai Dai Domani” si ispira al brano “A praça" di Carlos Imperial. Il 45 giri rimase nelle prime posizioni della classifica dei dischi più venduti per diverse settimane. 

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"Credi"
Uscita nel 1970, era il lato b del singolo "Io e te da soli". È rimasta inedita su album per ben 28 anni, verrà pubblicata poi solo nel 1998 nella raccolta “Mina Studio Collection”.

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"Amarlo io"
Inserita nell’album “Io ti propongo”, "Amarlo io" è una delle poche canzoni scritte da Paolo Limiti per Iva Zanicchi.

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"Non ho parlato mai"
Uscita nel 1972, era la canzone che accompagnava “Grande, grande, grande” sull'omonimo 45 giri. Scritta insieme a Mario Robbiani, è sicuramente uno dei brani meno conosciuti ma rappresenta bene la bravura di Limiti nell'accostare momenti altamente drammatici, ad altri più distesi e sereni; il grande talento di Mina faceva il resto. 

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"Voglio ridere"
Uscita nel 1974, è l’unica canzone scritta da Paolo Limiti per i Nomadi. Era utilizzata come sigla finale del programma "Rischiatutto" condotto da Mike Bongiorno. 

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"Stupidi"
Scritta con Shel Shapiro nel 1974, è uno dei brani più belli composti per Ornella Vanoni e, come molte canzoni del periodo, racconta di una donna innamorata di un uomo cinico e senza cuore. Nonostante la sua grande intensità, il singolo raccolse risultati di vendita piuttosto scarsi, raggiungendo solo il diciassettesimo posto della hit parade.

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"Questa canzone"
Nonostante fosse stata scritta quarantanni prima, "Questa canzone" uscì solo nel 2011 ed è l’ultima collaborazione in assoluto tra Mina e Paolo Limiti. “L’avevamo scritta appositamente per lei, per la sua voce, come già avevamo fatto con Adagio, Credi e Viva lei” - racconta Limiti - “E Mina l’ha interpretata per la strepitosa cantante che è”.

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L'articolo Le più belle canzoni scritte da Paolo Limiti di Sandro Giorello è apparso su Rockit.it il 2017-06-27 11:34:00

Tag: addio

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