(Vittorio Cane - Foto di Giulia Bertelli)
Il 30 Marzo, a Torino, c’era la quarta festa per il decennale di Rockit. Sul palco: Vittorio Cane, Moltheni e Petrol. Era un concerto rischioso, difficile, c’era tensione nell’aria e si respirava nervosismo. Si bestemmiava spesso. Un report scritto di getto, sono immagini un po' confuse e leggermente sentimentali – in una parola: Emo. E’ stata dura, le soddisfazioni sono arrivate con fatica, ma sono arrivate. Sandro Giorello racconta.
Dio, devi sapere che è stata dura. Hai presente quando si dice che gli eroi devono morire sul campo di battaglia – Fiz me lo dice sempre e io non gli credo mai – ecco noi non siamo morti ma io ho rischiato più volte di svenire. Perchè già dalle prime ore sentivo che tutto mi poteva crollarmi addosso in maniera incontrollata, avevo il cuore che batteva, il resto che tremava e Vittorio Cane che mi suonava davanti e la gente un po’ lo applaudiva e un po’ lo fischiava. In un clima così teso sono riuscito ad apprezzarlo, ma forse è dipeso dal fatto che il giorno prima ho ascoltato tutto il pomeriggio i Beat Happening e Cane, a confronto, mi è sembrato un cantante da Festival della canzone italiana.
Pensiero Stupendo a Torino era una delle nostre feste più difficili: non eravamo convinti sul cast – scelte più che discutibili e rischiose. Ogni settimana arrivava un nuovo problema: i gruppi facevano i capricci, le schede tecniche cambiavano in continuazione, il numero di accrediti richiesti aumentava, i costi del locale venivano rivisti ogni giorno portando – di conseguenza - nuove discussioni. Insomma, quando a Milano ci chiedevano di Pensiero Stupendo a Torino noi guardavamo per terra e dicevamo “Boh” - giovedì 29 marzo la redazione era elettrica, si rideva in continuazione, ma era nervosismo. In più a Torino vivono un paio di occhi da scoiattolo che mi tormentano ancora nonostante il tempo passato, venerdì ovviamente si sono presentati (visto che gli ho anche trovato un accredito per entrare). L’amore è più che un sasso nella scarpa – è uno scoiattolo agitato nel...
Il 30 marzo era una data incendiaria: o ti bruciavi, o aspettavi che tirasse il vento - anche gli incendi si stancano di bruciare dopo un po’ - o iniziavi a bere. Certo vedere dall’alto della consolle dj un tappeto fittissimo di gente dava soddisfazione. Mi hanno detto che raramente si riesce a portare tutto quel pubblico all’Hiroshima.
Non so se i gruppi ci hanno fatto gli auguri - non sono riuscito ad ascoltare il concerto - per me la serata ha rappresentato bene Rockit ma lo spirito di Pensiero Stupendo – il desiderio di far festa per il nostro decennale e presentare Rockit come pensiero bello e vivo - forse è rimasto inespresso, non so se il pubblico l’ha percepito.
Al mattino ho aperto gli occhi dopo aver dormito pochissimo, non avevo nemmeno mezzo cervello sveglio e già Andrea La Placa – nel letto vicino al mio - mi chiedeva: “Ma tu l’hai visto Nightmare Before Christmas?”. Wad Caporosso si alzava dal pavimento come un manifesto secco che si stacca dal muro. Giulia Bertelli faceva il caffé.
Abbiamo lasciato Torino il prima possibile. Pioveva. Non vedevo l’ora di prendere il treno e morire nel letto di casa.
Abbiamo battuto Torino, nonostante la fatica siamo tornati a Milano contenti.
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L'articolo Pensiero Stupendo all'Hiroshima Mon Amour - Torino di Sandro Giorello è apparso su Rockit.it il 2007-03-30 00:00:00
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