Mentre davo un'occhiata agli autori dei brani di Sanremo 2022 sono stato folgorato da qualche particolare. Il primo riguarda la canzone di Giovanni Truppi il cui testo è stato scritto, oltre che dal cantautore napoletano anche da Pacifico, Marco Buccelli e Niccolò Contessa, quindi torno a ribadire che abbiamo già un vincitore. Il secondo è che, per quello che sappiamo finora, il più prolifico autore del Festival 2022 è Alessandro La Cava, che ha scritto (insieme ad altri autori) i brani di Noemi, Rkomi e Sangiovanni.
Il ragazzo classe 2000, poco più che ventenne, è un vero Golden Boy della canzone italiana ed è sotto contratto per Universal. Scrive da quando aveva 11 anni, si è diplomato al C.E.T. di Mogol come autore di testi e compositore di musica leggera e solo nel 2021 ha collezionato una roba assurda come 11 dischi di platino, 3 d'oro e oltre 200 milioni complessivi di stream. Dal 2018 ha scritto per Sangiovanni, Annalisa, Gaia, Noemi, Aka7even, Baby K, Margherita Vicario, Alfa e Deddy tutti fenomeni da classifica.
Quest'anno ha scritto tra le altre la super hit Malibu di Sangiovanni, Metà mondo di Giò Evan, Luna di Baby K, La meglio gioventù di Margherita Vicario e le canzoni dei concorrenti di Amici Stupidi Lovers di Sissi e Prima di te di Albe. Bravissimo lui che così giovane riesce a sfornare canzoni come fossero cornetti al mattino, ma allo stesso tempo capiamo quanto esista un problema di omologazione a livello autorale nel nostro Paese.
Si pensi all'altra hitmaker totale che è Federica Abbate, classe 1991 anche lei di Universal che ha scritto L'amore eternit di Fedez e Noemi, Roma Bangkok di Baby K e Giusy Ferreri, Nessun grado di separazione di Francesca Michielin, Il diario degli errori di Michele Bravi e ancora canzoni per Elodie, Arisa, Boomdabash, Fred De Palma, Tommaso Paradiso e Alessandra Amoroso. C'è lei dietro tormentoni totali come Mohicani, Amore e Capoeira, Shimmy Shimmy, Senhorita, La isla, Una volta ancora, che abbiamo sentito in radio o nelle località balneari fino a sentire un formicolio alle orecchie che è ciò che accade quando ti sta per scoppiare il cervello. Per Sanremo 2022 ha scritto le canzoni di Ana Mena e di Michele Bravi.
Un altro autore che conosciamo molto bene e che da tempo scrive tutte le canzoni italiane che funzionano è il grande Dario Faini che col progetto Dardust fa musica che fa venire i brividi, mentre come autore spopola coi pezzi per Thegiornalisti (Riccione, per dirne una) prima e Tommaso Paradiso poi, Elisa, Arisa, Giusy Ferreri, Annalisa, Fedez/Michielin, Luca Carboni, La Rappresentante di Lista, Madame, Rkomi/Elodie ed è l'artefice del successo di Mahmood, per cui ha firmato tra le altre il brano manifesto Soldi. A Sanremo 2022 è in gara come autore per Noemi.
Un altro hitmaker assurdo è Davide Petrella, nono anche con lo pseudonimo di Tropico. Classe 1985, ha scritto un sacco di successi per Cesare Cremonini, Fedez e J-Ax, Jovanotti, Elisa, Emma, The Kolors, Mika, Elettra Lamborghini, Marracash, Margherita Vicario, Ghali, Achille Lauro. A Sanremo 2022 sarà in gara come autore di Elisa.
E poi ancora Zef, Cheope, Andrea Bonomo, Pacifico, Alessandro Raina, tutti nomi più o meno conosciuti che spesso stanno dietro ai singoli in heavy rotation o alle proposte discografiche più quotate. Quando pensate che la canzone sembra in qualche modo risentita o avete il dubbio che le canzoni di oggi siano più o meno tutte uguali, ecco un indizio: sono scritte tutte dalle stesse persone.
Se poi ci mettiamo l'arrangiamento del pezzo e i suoni decisamente simili per richiamare quello o quell'altro successo, coi volumi compressi per uscire bene in radio e le tempistiche strofa-ritornello identiche per avere la parte più memorizzabile della canzone dopo massimo trenta, quaranta secondi dall'inizio, ci rendiamo facilmente conto di un sacco di cose, tra cui il motivo per il quale ci sia sempre minor attenzione alle nuove uscite musicali e agli album, addirittura alla carriera degli artisti.
Oggi la musica viene fruita per la maggior parte per assonanze, playlist, in modo passivo ed è importante che sia più a pronta presa possibile, perché l'attenzione dell'ascoltatore è diminuita e nessuna radio accetterebbe un singolo con una struttura troppo strana oppure senza ritornello, pena la possibilità che l'ascoltatore occasionale cambi canale. Ecco perché il pop oggi è ancor più standardizzato di quello del passato e spesso le voci degli o delle interpreti si somigliano oppure sembra di aver già ascoltato quella canzone anche se è appena uscita: gli standard in fatto di registrazione, suono, massimizzazione del volume sono gli stessi per (quasi) tutti e gli autori che mettono mano, anzi, penna a parole e note dei singoli di successo si contano sulle dita di una mano.
Non è una polemica, sarebbe antistorica, piuttosto un dato di fatto e un augurio: insieme alla canzone pop e ai suoi autori, che il 2022 faccia passare dai media e sulle playlist più canzoni originali, nel vero senso del termine, che badino meno alla forma o al numero di stream da raggiungere nella prima settimana e più alla libertà creativa, alla longevità, ai livelli di lettura e di ascolto, alle sfumature, a temi che non siano solo l'amore e anche quando lo fosse, che venisse trattato in maniera meno telefonata. C'è già tanta carne al fuoco, scritta anche dagli autori di cui sopra, con un po' di coraggio e di supporto in più sarà possibile davvero rivoluzionare il vecchio pop e non solo sostituirlo con qualcosa di simile con una nuova confezione più luccicante. Staremo a vedere.
---
L'articolo Perché le canzoni da classifica di oggi suonano tutte uguali di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2021-12-22 10:01:00
COMMENTI